L’incontro organizzato dall’Anci inizia giovedì 14 ottobre presso il centro congressi San Martino e si conclude sabato 16
Vertice calzaturiero tra 24 Paesi
Cinquecento tecnici partecipano al convegno internazionale di Fermo

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Saranno più di 500, in rappresentanza di 24 Paesi, i tecnici calzaturieri che parteciperanno a Fermo dal 14 al 16 ottobre al loro XIII Congresso. L'iniziativa organizzata dall'Anci (Associazione Calzaturifici Italiani) per conto dell'Uitic (Unione Internazionale dei Tecnici della Calzatura) si svolgerà nel Centro Congressi San Martino. "Lo svolgimento del Congresso nella nostra città - ha affermato il sindaco di Fermo, Ettore Fedeli, nel corso dell’incontro di presentazione - è un riconoscimento del peso a livello internazionale del nostro distretto industriale della calzatura".
Erano presenti, ieri mattina, oltre Fedeli anche il presidente del Consiglio Comunale fermano, Pino Alati, il sindaco di Monturano, Umberto Marconi, l'assessore di Sant'Elpidio a Mare, Fabiano Alessandrini e per l'Anci, il presidente della sezione calzaturiera dell'Unione Industriali del Fermano, Andrea Montelpare. Quello dell'Uitic è un congresso triennale che ogni volta si svolge in una nazione diversa. Quest'anno è toccato all'Italia e tra tante città concorrenti la scelta è caduta su Fermo. "Cosa che forse si ripeterà tra una trentina d'anni" ha dichiarato Montelpare. L'incontro internazionale arriva in un momento "delicato" per l'industria calzaturiera territoriale. "La crisi sembra essere passata - ha detto, tra l'altro, Marconi, che è un imprenditore calzaturero- il dopo Micam (la fiera milanese da poco conclusasi) ci fa guardare alla situazione con cauto ottimismo ed il Congresso ci porta una visibilità internazionale diversa rispetto al passato" "Il Congresso è anche un'occasione per sperimentare una collaborazione nuova tra l'ente locale e gli imprenditori, associando l'immagine delle imprese locali con quella del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio" ha dichiarato Fedeli. Il progetto in questione si chiama "Imprese per la Cultura" e dovrebbe riuscire a fare da collante tra il mondo dell'imprenditoria ed i beni, quali per esempio il Teatro dell'Aquila o il Museo della Calzatura di Sant'Elpidio a Mare, culturali del Fermano.
Alati dal canto suo ha sottolineato il ruolo del Consiglio Comunale di Fermo che, compresa l'importanza di una manifestazione quale quella dell'UITIC non ha esitato a stanziare una forte somma per la riuscita dell'iniziativa. Una nuova cultura sia esterna che interna al mondo della calzatura è quella che sembra necessaria ed è stata sottolineata da tutti allo sviluppo ulteriore del distretto Fermano. "Abbiamo bisogno di nuove figure nelle imprese - ha continuato Marconi- e la formazione professionale è decisamente importante per essere nel mercato globale". Dunque innovazione tecnologica nelle imprese che impieghi addetti sempre più professionali e renda il prodotto ancor più competitivo.

D. Mar.


Interesse per le nuove tecnologie
I calzaturifici fermani si preparano alle vendite ”in rete”

I calzaturieri del Fermano parlano di "cauto ottimismo" in riferimento all'attuale situazione della produzione della scarpa. Il dopo Micam (la fiera di Milano) deve dare ancora una risposta sul mercato reale nonostante la grande affluenza dei visitatori alla stessa Fiera.
Intanto gli imprenditori del settore guardano con curiosità ed aspettativa alla grande kermesse che si aprirà domani: il Congresso internazionale dei tecnici calzaturieri. «C'è grande attesa per questo momento internazionale che sarà una notevole cassa di risonanza per tutto il distretto» dichiara il presidente dell'Unione industriali del Fermano. Si parlerà, in quell'occasione, anche del modo di commercializzare il prodotto attraverso Internet.
Ma il modello di commercio elettronico applicato alla rete distributiva dell'industria calzaturiera trova nel Fermano molte perplessità, anche se nella maggioranza sono pronti ad adeguarsi alle nuove tecnologie. Le aziende del distretto calzaturiero locale hanno in media da 12 a 13 addetti.
Il loro è il cosiddetto "modello di sviluppo marchigiano" che ha il suo zoccolo duro nella piccola e media impresa artigianale. La forza del prodotto di queste aziende sta - come è confermato anche dalle numerose ditte che lavorano per le grandi firme della moda (Fiorucci, Versace, Trussardi, Kalvin Klein e Prada per citarne alcuni) - proprio nella qualità nella peculiarità di avere una grossa capacità di flessibilità produttiva. «Chiaramente su queste basi proprio per la differenza di tipologia dalle altre zone di produzione mondiali anche il Fermano dovrà trovare una propria via per adeguarsi alle innovazioni tecnologiche» afferma un noto calzaturiero. Una piccola percentuale di imprenditori usa già, nella zona, il sito Internet per proporsi in rete, ma i risultati sono ancora troppo modesti per parlare di commercio elettronico se non di "calzatura in rete" anche se a detta degli operatori una diversa visibilità della produzione locale porterebbe lontana questa crisi latente.
Ad essere maggiormente interessati al momento convegnistico che comincia domani sono sicuramente le aziende componentistiche. Sono cioè i tacchifici, i suolifici, formifici e quant'altro.
A loro l'onere di tradurre in termine di produzione locale quello che sono le novità tecnologiche che emergeranno dal Congresso La componentisca è il secondo comparto per numero di aziende nel Fermano ed è un comparto che non risente della crisi.


I partecipanti al convegno internazionale accolti dai figuranti in costume d’epoca. Applausi per l’opera di Spontini
Calzature, mentre si parla del futuro la città veste medioevale

Un folto gruppo di figuranti con tamburini e sbandieratori delle Rievocazioni storiche del territorio ha fatto da cornice alla prima serata del "dopo congresso" internazionale dei Tecnici calzaturieri che si sta svolgendo a Fermo, dimostrando anche che una sinergia tra enti pubblici e forze economico-sociali può essere molto utile all'immagine della città.
I Priori, i cavalieri, le dame, i musici, gli armigeri della Cavalcata dell'Assunta di Fermo, della Contesa del Secchio di Sant'Elpidio a Mare, del Torneo Cavalleresco di San Clementino - tutti sodalizi basati sul volontariato - hanno dato prova di un grandissimo amore verso il territorio esibendosi e sflilando tra piazza del Popolo e via Mazzini (sede del Teatro dell'Aquila) con gli abiti delle proprie rievocazioni. L'atmosfera era veramente d'effetto ed i partecipanti al convegno (arrivano da venti nazioni) hanno apprezzato applaudendo a lungo. Lo spettacolo ha avuto luogo durante e dopo il buffet offerto ai convegnisti in piazza del Popolo. La cena era particolare perché composta da prodotti tipici locali.
Molto apprezzata dagli ospiti del convegno è stata anche la rappresentazione al Teatro dell'Aquila della farsa in un atto di Domenico Piccinni e musicata da Gaspare Spontini "l'Eroismo Ridicolo. La revisione sulle fonti principali è stata di Roberto De Simone". A suonare la bellissima di Spontini è stata l'Orchestra Filarmonica Marchigiana. Applausi a scena aperta hanno caratterizzato diversi momenti dello spettacolo. L'Eroismo Ridicolo è una delle pagine giovanili di Spontini e gli interpreti, l'altra sera, l'hanno resa al pubblico nella sua unicità. L'opera è stata replicata ieri sera.
Intanto oggi continuano gli appuntamenti congressuali per i 480 tecnici della calzatura presenti a Fermo. Tra i congressisti vi è una forte presenza di francesi, seguiti dai tedeschi, dagli spagnoli e dai portoghesi. Gli italiani sono circa 200. Il prossimo Congresso UITIC, è stato detto ieri mattina, si terrà in Ungheria nel 2001 in una città ancora da definire. Oggi, tra l'altro, si parlerà anche di distribuzione del prodotto calzaturiero, un argomento che interessa particolarmente gli imprenditore del Distretto fermano. «E' necessaria una maggiore visibilità del nostro prodotto sul mercato globale» dicono molti industriali locali.


L’obiettivo dell’iniziativa è favorire gli scambi tra le industrie del Fermano e i mercati dell’Est. Previste tariffe molto convenienti
Le imprese prendono il volo
Da novembre nuovo collegamento aereo Falconara-Romania


Un nuovo collegamento aereo diretto verso la Romania per dare nuove opportunità alla struttura imprenditoriale locale verrà attivato dal primo novembre dall'aeroporto di Ancona - Falconara. A presentare l'iniziativa che va sotto il nome di "Progetto per l'internazionalizzazione del distretto calzaturiero del Fermano" sono stati, ieri mattina, il presidente dell'Aerdorica (società che gestisce l'aeroporto di Falconara), Carlo Amicucci, il rappresentante della Tarom (la compagnia di bandiera romena) Bruno Tercatin, il sindaco di Fermo, Ettore Fedeli ed il presidente dell'Unione Industriali del Fermano, Roberto Vallasciani. «Negli ultimi anni il tessuto imprenditoriale marchigiano - ha affermato il presidente dell'Aerdorica - si è orientato enormemente verso i mercati esteri e quelli dell'Est europeo. La Romania, in particolare, rappresenta per la nostra regione e per i nostri operatori economici un partner commerciale in costante aumento. Gli scali che saranno collegati direttamente sono gli aeroporti di Arad e Bucarest, che rientrano in un'aerea di specializzazione economica in cui si concentrano realtà aziendali operanti nei segmenti delle calzature e dell'abbigliamento in località come Timisoara ed Oradea». La realizzazione del nuovo collegamento ha avuto tempi brevissimi di attuazione ed è stata compiuta, come ha precisato Amicucci, grazie agli sforzi congiunti della Confindustria Marche, dell'Unione Industriali del Fermano e dell'Aerdorica. Il nuovo volo (pomeridiano) operato dal tour operator internazionale Valsole Viaggi e Turismo sarà attivo settimanalmente tutti i lunedì e venerdì. Utilizzerà aremobili Boeing 737-300 di nuova costruzione con circa 130 posti disponibili (20 in classe Club e 107 in classe economica) a tariffe, è stato spiegato, molto vantaggiose (un biglietto costa intorno al mezzo milione). Il sindaco di Fermo ha sottolineato come la realtà territoriale imprenditoriale abbia da tempo dato alla zona una dimensione internazionale. «Il nuovo collegamento aereo con la Romania - ha sostenuto Fedeli - cerca di rispondere alla domanda di oltre 100 imprenditori del Fermano che stanno rapportandosi con la Romania». Tra l'altro qualche tempo fa è stato sottoscritto localmente un protocollo d'intesa con l'ambasciata romena in Italia. Fedeli, in riferimento al nuovo collegamento, ha anche parlato del fenomeno della delocalizzazione delle imprese. «E' un discorso che va valutato ed approfondito e non demonizzato» ha dichiarato. Proprio sull'argomento è intervenuto anche Roberto Vallasciani: «Ponendo degli ostacoli infrastrutturali non è che si riesce a frenare la delocalizzazione - ha detto -. L'impresa è costretta spesso a delocalizzare per restare sul mercato internazionale e anche per salvare la produzione sul proprio territorio».


Il distretto industriale del fermano

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