PRESENTAZIONE di Fermo
ABITANTI: 35.600 nel comune;
110.000
compresi gli 11 comuni confinanti; TERRITORIO COMUNALE: 124 km/q;
ESTREMI ALTIMETRICI: 0-320 metri s.l.m.
Sorge sulla sommità e lungo le pendici del Colle Sàbulo (affacciato sul mare Adriatico,
su un contrafforte che domina le valli del Tenna e dell'Ete) e si sviluppa fino al
litorale, nella parte centro - sud della Regione Marche (a circa 60 km da Ancona, 85 da
Pescara, 240 da Roma e 260 da Bologna).
Nobile e antichissima
città con origini preromane, importante colonia latina, poi nel 90 a.C., a seguito della
guerra sociale, i suoi residenti ottennero cittadinanza romana (Lex Julia). Dopo la
caduta di Roma, per breve tempo è stata sede di un Ducato, poi per quasi due secoli di
una importante Marca che si sviluppava dal fiume Musone (vicino
ad Ancona) fino al Sangro (poco più a sud di Pescara), dagli Appennini al mare Adriatico
(superfice pari alle attuali province di Macerata, Ascoli, Teramo e Pescara); attorno al
XIV sec. è stata capitale di un piccolo Stato con ottanta castelli tra Ascoli e Macerata
("Comitato Fermano"), nel 1130 si è eretta in
comune: si ha la prima prova documentale dell'esistenza di consoli; nei quattro secoli a
seguire l'indipendenza comunale si alterna con alcune signorie fino all'arrivo dello Stato
pontificio.
Dal XVI secolo, durante il lungo dominio pontificio, è stata sede
di una sorta di stato con un po' di autonomia che è andata diminuendo sempre di più fino
a diventare un semplice capoluogo di una provincia
(delegazione). Sotto il breve dominio napoleonico è stata eretta a capoluogo del
Dipartimento del Tronto, che andava dal fiume Chienti al Tronto (e che comprendeva anche
Ascoli e Camerino). Dopo la Restaurazione, di nuovo capoluogo di provincia (delegazione
pontificia) e attivissima sede di moti carbonari; aderì subito alla Repubblica Romana del
1849.
Infine nel 1860 con un plebiscito Fermo ha
votato a favore della sua annessione all'Italia in cui è stata inizialmente
confermata capoluogo di una provincia con quarantasette
comuni e 110.000 abitanti, poi accorpata a quella, più piccola, di Ascoli, città nella
quale è stata spostata la sede del capoluogo.
Oggi Fermo è una importante città di studi e di cultura, ricca d'arte
e di monumenti, sede arcivescovile metropolitana, di due università (la statale di
antiche origini e la più recente ecclesiastica), di due tribunali (ordinario ed
eccelsiastico), capoluogo di una provincia ecclesiastica (arcidiocesi metropolitana),
formata dalla propria diocesi, più le cinque diocesi suffraganee di Ascoli, San
Benedetto, Macerata, San Severino e Tolentino.
È anche importante centro industriale e discreta stazione balneare con
otto chilometri di spiaggia (a cui vanno aggiunti i quattro di Porto San Giorgio).
Il suo territorio, dalla smisurata Marca medievale, si è ristretto
sempre di più e oggi Fermo è capoluogo di un piccolo territorio
di 40 comuni (860 kmq e 180.000 abitanti circa) situato tra la vallata del fiume
Chienti (confine con la provincia di Macerata) e la vallata dell'Aso (confine con
l'Ascolano) che secondo il
progetto di legge Cesetti 6447, dal gennaio 2002 dovrebbe tornare ad essere
una provincia a sé.
Con Porto San Giorgio, che è totalmente inglobata
all'interno del comune di Fermo, e con cui ormai è unita anche urbanisticamente, si forma
un unico agglomerato di circa 52.000 abitanti formato da una parte
alta (centro storico e nuovi quartieri di Fermo) e una parte bassa
(con Porto San Giorgio al centro e moderni quartieri litoranei di Fermo, a nord e a sud,
per una lunghezza di oltre dieci chilometri sulla costa ).
Le due parti sono ben collegate tra loro da una superstrada e da
quattro strade provinciali.
Porto di Fermo, da sempre scalo naturale della città e spiaggia dei
fermani, ha ottenuto autonomia amministrativa per la prima volta nel XII sec. (Castel San
Giorgio) e, dopo numerosi periodi di riunificazione con Fermo, per l'ultima volta nel 1878
(Porto San Giorgio).
Negli ultimi tempi si torna a parlare di una riunificazione dei due
comuni. Quindici anni fa si tenne anche un referendum consultivo. Il recente ripristino di
stretti rappporti di collaborazione tra le due amministrazioni comunali ha riproposto
all'attenzione la questione della riunificazione amministrativa di due centri che, di
fatto, costituiscono da sempre un'unica città.
Alta la densità di popolazione nel circondario con i comuni
(confinanti) di P. S. Giorgio, P.S.Elpidio, S. Elpidio a M. e M.Urano si arriva a 96.000
abitanti.
Con gli altri 7 comuni confinanti si arriva a 110.000
abitanti circa.
L'intero territorio fermano ospita circa 180.000
abitanti.
Fermo ha una delle più
antiche università
d'Italia, istituita come schola dall'imperatore carolingio Lotario I nell' 825
d.C. (stesso anno dell'apertura di quelle di Pavia, Bologna e Parigi) giunta fino al
secolo scorso, poi riaperta in questo. Nel medioevo era fiorentissima, aveva 1200 studenti
(provenienti anche dalla Dalmazia) tanto da rivaleggiare con l'università di Bologna.
Aperta invece in questo secolo, è attiva anche l'Università Teologica
Marchigiana, unica nella nostra regione, con sede anche ad Ancona.
Fermo è sede dell'Istituto
tecnico industriale "Montani", il primo in Italia, fondato il 6
aprile del 1854 come Opera Pia Montani grazie ad un lascito dei conti fermani Girolamo e
Margherita Montani, poi diventato Istituto d'arti e mestieri quindi Scuola Industriale
delle Marche (che secondo una recente indagine del "Il Sole 24Ore" è
considerato ancora oggi tra i sette migliori in Italia), del Conservatorio statale di musica "G.B.
Pergolesi" e dell'unico Centro studi e Collegio di Polizia
esistente in Italia (realizzato grazie all'interessamento del generale Galli, fermano, e
dell'allora capo del governo sen. Tambroni), inaugurato nel 1960, che ospita figli di
dipendetenti della Polizia di Stato.
A Fermo hanno luogo da anni corsi di vario genere (lingua,
perfezionamento ecc...) per stranieri.
A Fermo è stata fondata oltre trent'anni fa la
"Comunità di
Capodarco" progetto esemplare a livello internazionale di comunità
d'accoglienza, che - non a caso - dal 1990 è stata scelta come sede nazionale del Coordinamento Nazionale Comunità
d'Accoglienza. La Comunità di Capodarco ha molte sedi affiliate in tutta
Italia e opera anche all'estero.
Numerosissime le iniziative avviate nell'associazionismo e nel
volontariato (di cui ottimo esempio oggi è il Ricreatorio San
Carlo), che sono naturale prosecuzione della notevole tradizione di Fermo,
per secoli ricca di istiuti di beneficienza, di carità, ospedali, ospizi, orfanotrofi,
conservatori maschili e femminili ecc..
Il Tribunale
di Fermo ha giurisdizione su 44 comuni della provincia (il Tribunale di
Ascoli su 29 comuni) e, per numero di nuove cause iscritte ogni anno è secondo
nelle Marche soltanto a quello di Ancona (che ha giurisdizione sull'intera
provincia di 49 comuni ed è anche sede di Corte d'Appello).
Il Collegio senatoriale di Fermo comprende 53
comuni: 34 in provincia di Ascoli e 19 in provincia di Macerata tra cui Civitanova.
La Biblioteca
comunale di Fermo, ha origine nel 1511, è istituita nelle forme attuali nel 1688,
è la più ricca delle Marche e tra le prime dieci in Italia (conserva oltre 420.000 pezzi
tra volumi, cinquecentine, stampe, disegni e incunaboli).
Il Teatro dell'Aquila (foto a
destra, inaugurato nel 1791 e restaurato più volte, da ultimo negli anni 1985-1997),
opera dell'architetto Cosimo Morelli, è uno dei principali della penisola per tradizione
e per antichità: prima di Fermo avevano il loro teatro lirico solo Napoli, Torino e
Milano. Può contenere circa mille spettatori (il Teatro dell'Opera di Roma poco più di
mille, la Scala di Milano e il San Carlo di Napoli quasi duemila); autentico vanto della
città, è il più grande e bello delle Marche e delle regioni vicine.
A Fermo ha sede l'Orchestra Internazionale d'Italia.
Fermo è capoluogo di una Provincia ecclesiastica che
include l'Arcidiocesi di Fermo e, come suffraganee, le diocesi di Ascoli Piceno (annessa
nell'aprile 2000), San Benedetto-Ripatransone-Montalto, Macerata, San Severino e
Tolentino.
Dopo la recente aggregazione della diocesi di Ascoli, la provincia eccelsiastica di Fermo
è, per estensione territoriale, tra le prime venti in Italia.
Nelle Marche esistono tre province ecclesiastiche con
capoluoghi Pesaro, Ancona e Fermo.
L'Arcidiocesi di Fermo è nata (come diocesi) nel III sec. d.C., il
primo vescovo di Fermo fu S. Alessandro. Fu elevata in arcidiocesi con bolla del 24 maggio
1589 di papa Sisto V (la diocesi di Ancona fu elevata solo nel 1904) e da allora la
Cattedrale è classificata "metropolitana" (non nel senso attuale ma in quello
originario che deriva dal greco: metér (madre) e polìs (città): città madre cioè
città principale, capoluogo, capitale) e l'arcivescovo di Fermo è metropolita.
L'Arcidiocesi di Fermo è la più vasta delle Marche sia per
popolazione (circa 280.000 abitanti) che per estensione territoriale (oltre 1.400 kmq e 45
chilometri di litorale).
Fermo ha avuto nella sua storia 90 tra vescovi e arcivescovi di
cui ben 15 cardinali; due sono diventati papi: Pio III (il senese Francesco
Todeschini Piccolomini, nipote del precedente Pio II,
Enea Silvio Piccolomini) e Sisto V (il marchigiano Felice Peretti),
un terzo (il cardinale fermano Filippo De Angelis) non fu eletto papa per pochi voti (al
conclave si classificò terzo al suo posto comunque salì al soglio pontificio il
marchigiano Pio IX, Giovanni Mastai Ferretti di Senigallia, l'ultimo papa
dello Stato Pontificio e che ha vissuto il processo di formazione dell'Unità d'Italia).
Fermo è stata sede cardinalizia fino al 1895.
Dal 1938 Fermo è sede di un tribunale regionale: il Tribunale
Ecclesiastico Regionale Piceno che ha giurisdizione su tutti i comuni
delle Marche (venti tra diocesi e arcidiocesi) nonché addirittura su cinque
comuni dell'Abruzzo (Ancarano, Valle Castellana, Colonnella, S. Egidio alla
Vibrata e Martinsicuro) perché essi ricadono nelle diocesi marchigiane di Ascoli e di San
Benedetto-Ripatransone-Montalto.
I Tribunali Ecclesiastici Regionali trattano solo di cause
matrimoniali. Ogni regione ne ha uno.
Il distretto industriale di Fermo è il primo in
Italia nel settore della produzione del cappello, tutta concentrata a Montappone e Massa
Fermana (90% della produzione nazionale) e della calzatura per quantità della produzione
(70 % di quella nazionale) e per numero di industrie presenti non solo a Fermo ma anche
nei centri del comprensorio (S. Elpidio a Mare, Porto S. Elpidio, Monte Urano e
Montegranaro i principali): complessivamente circa 450 aziende medio-piccole (per un
totale di quasi cinquemila addetti), tra le quali sono compresi gli stabilimenti di Diego
Della Valle, uno dei maggiori industriali calzaturieri in Italia (produce scarpe col
marchio Tod's).
CENNI STORICI su Fermo
§ I | Dalle origini
all'epoca Romana I primi insediamenti Villanoviani, la migrazione dei Sabini, Fermo colonia Romana poi città federata con Roma. |
§ II | Dal medioevo
all'Unità d'Italia Dal Ducato longobardo alla breve provincia nell'Italia unita passando per le origini dell'Università, la Marca Fermana, lo Stato di Fermo, i privilegi papali, il Dipartimento del Tronto e la legazione pontificia. |
§ III | L'Unità
d'Italia e il declino dopo la soppressione della provincia Fermo paga la sua vicinanza politica al papato, perde l'autonomia amministrativa e il suo sviluppo postunitario sarà meno evidente rispetto a quello degli altri capoluoghi. |
§ IV | La ripresa
del secondo dopoguerra e la legge per la ricostituzione della provincia L'industria calzaturiera e il turismo fanno risollevare il Fermano che nel 1999 ottiene dal Parlamento l'assenso (finanziario) a riavere la sua provincia, in attesa della definitiva decisione del Governo. |