I palazzi
parte terza


    Quattrocentesco Palazzo Fogliani che si affaccia sull'omonimo largo (quartiere Campoleggio) con eleganti finestre in gotico veneziano con bifora trilobata ornate da motivi in laterizio (foto in basso) che testimoniano i rapporti commerciali e politici che Fermo intrattaneva con Venezia.
    La facciata è completata da un portale rinascimentale (a destra) di ispirazione toscana con festoni di foglie su stipiti e architravi.
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    Già appartenuto ai nobili Fogliani, famiglia che espresse podestà, magistrati e ambasciatori e di cui ne parla anche il Machiavelli ne "Il Principe";
    oggi destinato ad attività private.

    Giovanni Fogliani fece appendere sul portone di questo palazzo la testa del cugino Gennaro e del cognato di questo, Raffaele Della Rovere, trucidati da lui che poi, a sua volta, fu ammazzato dal nipote Oliverotto Euffreducci da Fermo nel 1502.
    E' uno dei periodi più "movimentati" nella vita cittadina, scossa da lotte intestine per la conquista del potere nella città (vedi).

 

 

 


montani02.jpg (22510 byte)     Sinistra: sede principale e triennio dell'ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE "G. e M. MONTANI", (sempre in zomna Campoleggio) convento degli Agostiniani (annesso alla chiesa di S. Agostino), fino al 1861 quando, con l'unità d'Italia, il governo sabaudo ha espropriato e soppresso molte congregazioni religiose.

    Così l'Opera Pia Montani, sorta sette anni prima grazie ad  un lascito dei conti Montani, nel 1861 si trasferì in questa sede e divenne Istituto fermano tecnico artistico, per poi trasformarsi in Istituto di Arti e Mestieri (1863), quindi in Scuola Industriale delle Marche (1884), Istituto Industriale delle Marche (1900), Regio Istituto Industriale Nazionale (1907) per diventare, infine, nel 1946, Istituto Tecnico Industriale Statale (I.t.i.s.) che oggi dispone di ben sette  plessi in cui hanno sede: triennio, biennio, ex dipartimento di chimica, grandi ed attrezzate officine - laboratorio (si notano in fondo nella foto), centro sportivo, grande e moderna palestra più un accogliente convitto.

    Davanti all'edificio un monumento eretto nel 1914 ricorda l'ingegnere di origini francesi Ippolito Langlois che ha diretto l'Istituto dal 1863 al 1895, conferendo alla scuola notevole modernità e quel prestigio che lo ha fatto essere per un secolo uno dei più importanti d'Italia e fino a pochi anni fa uno dei migliori del centro sud.

 

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Destra: facciata del Convitto Montani, (annesso all'Istituto Tecnico Industriale) dall'inconfondibile stile neoclassico adottato all'inizio del Novecento per la costruzione di molti edifici.

 

 

 

 

 


 

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In secondo piano chiesa di San Pietro;
in primo piano ex convento di Santa Maria Maddalena che dal XIV sec. è stato sede di un omonimo Ospizio per orfane.

 

 

 

 

 

 


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Via Saffi:


in alto l'ala posteriore del palazzo Vitali - Falconi (già Sansoni e Raccamadoro; oggi di proprietà Iommi) che chiude Piazza del Popolo all'angolo sud-est;

Così sistemato alla fine del Settecento dall'arch. Pietro Augustoni da Como su progetto del Vanvitelli.



 


palazzovinci1.1.jpg (30781 byte)PALAZZO VINCI tra via Trevisani e piazza O. Ricci; nato dalla fusione di preesistenti edifici cinquecenteschi.

    Atrio a colonne doriche
; nel salone centrale c'era l'affresco dell'ingresso del Card. Scarampi a Fermo (avvenuto il 2 dicembre 1446), ora nella Pinacoteca comunale.

    Nel palazzo erano conservati due polittici, di Carlo e Vittorio Crivelli; parte di quest'ultimo si trova al Pennsylvania Museum di Filadelfia.

Oggi il palazzo ha destinaazione commerciale, direzionale o residenziale privata.

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A sinistra: palazzo Vinci-Gigliucci (via Brunforte, zona S. Caterina)

A destra: palazzo Bernetti (corso Cefalonia)

 

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Settecentesco palazzo Marini, in largo Fogliani (zona "Piazzetta"); è uno degli edifici la cui facciata è stata rimaneggiata dall'Augustoni

 

 

 

 

 

 

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Palazzo Morici, in via Brunforte; in fondo si nota la chiesa di Santa Caterina che dà il nome al quartiere

 

 

 

 

 

 

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A sinistra: portone del settecentesco palazzo dei marchesi Morici (via Brunforte);

a destra: portone di un palazzo di via Recanati


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