I materiali su cui vennero incise le Sacre Scritture, si diversificano da popolo a popolo. Presso i Sumeri ad esempio, abbiamo una scrittura incisa su tavolette; gli Egizianiinvece incisero le Scritture su rotoli di papiro.
Per ciò che riguarda la Bibbia dell'AT abbiamo incisioni su tavolette, ma solo per testi brevi (es. leggi), poi su papiri. Abbiamo quindi degli scritti su pelli di montone o capra, a partire dal I sec. a.C., quindi rotoli di pergamena e Codici (più fogli) dal I sec. d.C.
Questi materiali erano materiali delicati (soprattutto il papiro). Risultato: non possediamo, della Bibbia, scritti originali, ma solo copie.
Le testimonianze più antiche (II sec. a.C:) sono probabilmente i Rotoli o Codici di Qumran (scoperti nel 1947), che ebbero fortuna perché conservati nelle secche grotte del deserto di Giuda, in grandi giare. Per il NT abbiamo papiri del II sec. d.C. Il più antico (P52, del II sec.) contiene frammenti del Vangelo di Giovanni.
Questo stato di cose ha determinato una grande fioritura di copie, spesso caratterizzate da errori di trascrizione, corruzioni, modifiche. Di qui nasce la necessità della Critica Testuale e di Edizioni Critiche di Antico e Nuovo Testamento.
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