Difendiamo il Parco |
"Bonita Aymerich" <bonita.ay@tiscalinet.it> | ||
Desidero esprimere la mia solidarietà alla
protesta dei cittadini laconesi in merito ai lavori in corso nel Parco
Aymerich col rischio di alterare l'equilibrio della fauna e della
flora.
Bonita Caporali Martelli vedova
Aymerich | ||
Silvia e Grifone Negri Arnoldi" <grifone.n@tiscalinet.it | ||
Ritengo il Parco di Laconi un oasi
assolutamente da salvare e da non deturpare in nessun modo.
Allego pertanto la mia lettera inviata a
L'Unione Sarda in data 2-6-2001.
Spero si possa bloccare questo scempio prima
che sia troppo tardi!
Silvia Aymerich
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Adele De Nunzio" <adele.denunzio.teamtv@stream.it> | ||
la
redazione di Stream verde, sostiene la protesta dei laconesi contro il massacro ingiusto del suo parco. Adele De Nunzio Camilla Nata Adriano Angelini Daniele De Paolis Valeria Pascale Chiara Cerqueti Marco Melegaro Cecilia Cavicchioni Luca La Viola Roberta Becchetti | ||
Cristina" <cristiname@tiscalinet.it> | ||
Ritengo che chi sta protestando sulla vicenda
del Parco, non siano persone competenti in materia,in quanto si tratta
solo di una manovra politica.Costoro vogliono ritardare i lavori per poter
dire che a Laconi non si sta facendo nulla. Poveri ILLUSI!
NON SI SONO ACCORTI DI QUANTO HANNO FATTO
RIDERE LA GENTE
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Paola Casagrande" <paola.Casagrande1@tin.it | ||
Leggo con una grande tristezza l'articolo che
annuncia i lavori che cambieranno per sempre l'aspetto di un parco
importante e meraviglioso. Un parco che costituisce un patrimonio unico
per il Comune nel quale si trova e per l'intera Regione Sardegna.Ancora
una volta, un'umanità non più rispettosa della natura, dei suoi ritmi e
delle sue meraviglie vuole invadere con prepotenza e con la propria
chiassosa presenza uno degli ultimi paradisi naturalistici intatti del
territorio nazionale. Le domande che ci poniamo sono sempre le stesse:
perché continuare a voler distruggere tutto, metodicamente, invadendo
queste oasi con musiche assordanti, chioschi puzzolenti, arrivo di auto,
danneggiamento di alberi secolari? Perché bisogna a tutti i costi
costringere alla fuga e, successivamente alla morte, gli ultimi esemplari
di fauna selvatica esistenti e turbare per sempre il loro delicatissimo
ecosistema? Che bisogno c'è, in nome di un'aleatorio desiderio di
svago di fare pic nic, mangiare hot dogs, gettare cartacce ed usare
deturpanti bagni chimici? Perché sporcare tutto con inquinamento
ambientale ed acustico? Vorrei che il Sindaco Pisu riflettesse sulle
risposte da dare a queste domande e garantisse ancora per molto tempo
un'esistenza tranquilla a questo luogo incantato, semmai, insegnando ai
giovanissimi ad apprezzarne e proteggerne la bellezza e la
pace, invogliandoli a cercare nel sostegno delle associazioni
naturalistiche il modo giusto per visitare il Parco senza disturbarne il
delicato equilibrio vitale e per imparare, perché no, ad apprezzarne
pienamente i rumori incantati di cascate e cinguettii che costituiscono il
suo respiro antico.
Speriamo che quel respiro speciale duri
ancora per molti anni e che l'essere umano non voglia infliggere
un'ulteriore, orrenda umiliazione al proprio ambiente.
Paola Casagrande
Roma
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<monalina@virgilio.it> | ||
Invio
copia del file da me inviato a "cristiname@tiscalinet.it". Continuate nel Vs impegno. Cordialmente Adelina Monaldi ---------------------------------------------- | ||
Gent/ma Cristina,
mi premetta di rispondere alla Sua e-mail "proposte sul Parco", di cui sono venuta casualmente a conoscenza. Leggo, fra le righe della Sua missiva, quanto disprezzo Lei nutre nei confronti di quanti, "non....competenti" e "illusi", si sono fatti promotori del "Movimento per la difesa del Parco". Per Lei l'azione intrapresa da quei cittadini altro non é che una "manovra politica" che mira solamente a "ritardare i lavori". Ho seguito tutta la vicenda su stampa e TV e mi sono fatta una chiara idea, anche perché conosco molto bene il Parco Aymerich per avere soggiornato saltuariamente a Laconi, paese incantevole per la sua semplicità. Tutta la vicenda mi trova in pieno accordo con l'agire del MOVIMENTO. Le azioni intraprese sono, come Lei asserisce, certamente di natura politica (ogni azione umana nell'ambito del bene comune é politica), ma non sono certamente una "manovra" nel senso più deteriore che Lei attribuisce al termine: certamente il "Movimento.." tende a ritardare i lavori di scavo nel Parco (anzi tende ad impedirli del tutto) non con l'intento da Lei visto, ma proprio per evitare che si compia uno scempio di conseguenze incalcolabili in uno degli ultimi "lembi di paradiso", come il grande poeta sardo Raimondo PIRAS ha definito Laconi, grazie al suo Parco. Il Parco Aymerich deve essere conservato gelosamente così com'é, proprio per la sua stessa natura di museo botanico naturale e per la sua storia. E' vero che i visitatori sono tanti e necessitano di idonee strutture di accoglienza e ristoro, ma queste strutture possono essere ubicate non dentro il Parco, ma nelle immediate vicinanze degli ingressi, nel centro urbano, che col Parco forma un tutt'uno. Anche la chiesa di S.Ignazio accoglie migliaia di devoti e pellegrini che portano con sé esigenze fisiologiche, ma, per fortuna, a nessuno é passato per la mente di ubicare i servizi igienici in una della cappelle del tempio. Gentile Cristina, per chiudere queste note mi permetta di darle un consiglio, come farebbe una mamma con la figlia (l'impeto del suo scritto mi convince che Lei sia molto giovane): rifletta sull'essenza dei fatti e impari a conoscere gli esseri umani; infatti il più forte che vuole imporre le sue scelte non sempre é dalla parte della ragione. Cordialmente Adelina Monaldi | ||
gi.billia <gi.billia@libero.it | ||
Ho appreso con grande costernazione che sono
iniziati dei lavori per "adeguare" il parco Aymerch alle esigenze moderne.
Sic! Ma si adegueranno anche gli animali e le piante? La stupidità umana
mi sembra non abbia limiti.:-(
Spero gli amanti della natura riescano a
bloccare i lavori.
G.Billia - Roma
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f.fulgens@tiscalinet.it
Invio copia delle osservazioni da me inviate via e-mail all'Unione Sarda ieri 4 luglio a commento di un servizio sul Parco di Laconi. F. Fulghesu | ||
Leggo, con piacere, che il WWF si é fatto interprete dei sentimenti di molti cittadini di Laconi, a tutela del Parco Aymerich, oggetto in questi giorni di "urbanizzazione" grazie ad un progetto che sta tanto a cuore alla G.M. di Laconi. Tale progetto tende a creare le condizioni e le strutture igienico-sanitarie e di ristoro "per una migliore fruizione del Parco". Questi intenti lasciano molti di noi un tantino perplessi, perché fin da ragazzi abbiamo fruito del "boschetto" (così noi laconesi chiamiamo affettuosamente il Parco Aymerich) in totale libertà e con il massimo appagamento. Anche i tanti visitatori di Laconi hanno sempre "vissuto" il Parco per quello che é sempre stato e per come (almeno nella nostre aspirazioni) dovrà essere anche per l'avvenire: un luogo di serenità e di pace, dove il visitatore può passare alcune ore godendo della fatata bellezza naturale del luogo e scoprire, mentre si percorrono i sentieri ombrosi, le tante rarità botaniche. L'idea di trasformare il cuore del Parco (castello, laghetto e cascata) in un' area attrezzata di servizi igienici, chioschi per ristoro e zona pic.nic, non ci piace per nulla; l'idea poi che, grazie alla illuminazione, l'apertura all'utenza possa protrarsi fino a tarda notte ci disturba proprio. Il Parco di Laconi é un bosco millenario che mal sopporterebbe tutte queste innovazioni; le trincee scavate in questi giorni per interrare condutture fognarie e/o elettriche hanno già arrecato gravi danni alla vita delle piante secolari o più giovani e noi non tarderemo a valutarne le conseguenze. La completa realizzazione del progetto, lungi dal farlo "rivivere", come titolava l'Unione in un servizio da Laconi del 6 giugno scorso, decreterebbe per il Parco di Laconi l'inizio della fine. Al Signor Sindaco di Laconi, convinto assertore della bontà del progetto, chiediamo di trovare, per la realizzazione dei servizi igienici, soluzioni alternative, che non mancano, nelle immediate vicinanze del Parco. Delle altre cose che il progetto prevede non se ne sente veramente alcuna necessità. A questo punto, in chiusura, é doveroso chiedersi con quale criterio il Demanio Regionale delle Foreste abbia stipulato il contratto di concessione in gestione al Comune della parte più bella e storicamente più importante del Parco. Nessuno ha pensato di accertare se il Comune dispone dei mezzi e delle competenze per una corretta gestione di tanto patrimonio? La risposta la si può avere percorrendo ogni giorno le vie di Laconi.-
Laconi 4 luglio 2001.- Francesco Fulghesu | ||
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Siamo
con voi per la difesa del Parco . Diciamo no alla cementificazione di qualunque spazio dedicato al verde . SALVATORE CAMPAGNANI STEFANO CAMPAGNANI GIANFRANCO CAMPAGNANI FRANCA MULAS MARIA PINNA STEFANO MULAS ROSINA PAIS SANDRA CAMPAGNANI FRANCESCA FLORIS GIUSEPPE FLORIS TINO TILOCCA ANGELINA SIRI PAIS DOMENICO ALDO PAIS FURRIOLU MARIA ANTONIETTA PAOLA PREMOLI CANU MARIA AGOSTINA MARIDA FANCELLO ROBERTO CARTA GIOVANNI MULAS LOREDANA MARCEDDU | ||
"giagia" <seobellu@libero.it> | ||
Penso che il deturpamento di un meraviglioso
parco, come quello di Laconi, sia un affronto alla natura.
Spero tutto ciò non avvenga, perché una cosi
splendida meraviglia non venga rovinata dalla scarsissima intelligenza di alcune
persone. | ||
"alessia cestari" <alessiacest@hotmail.com | ||
Con
grande dispiacere vengo a conoscenza degli interventi di
" urbanizzazione" che l'amministazione di laconi sta eseguendo sul magnifico parco.Non sono una ragazza sarda,vivo in una terra ricca di verde quale il trentino...per cui abituata a stare a stretto contatto con la natura,da qui mi chiedo, mi pare che la vostra magnifica terra sia conosciuta e giustamente amata nn certo per essere un polmone verde.Voi laconensi avete avuto il privilegio di vivere in un piccolo paradiso immerso nel verde, coccolato dai suoni della natura.essendo un piccolo parco presumo che al di fuori di quest' area ci siano numerose zone che possano essere utilizzate per le strutture interessate.per cui chiedo al sign. sindaco e a tutta l'amministrazione..lei pensa veramente all'interesse del parco, a quello dei turisti oppure si tratta come meglio si evvince di una lotta politica?lei pensa veramente che servizi igenici,1 bar, delle deleterie illuminazioni facciano la fortuna del paese? nn sarebbe piu soddisfato se venisse ricordato per avere tutelato il secolare parco da interventi che forse persone prima di lei avevano intuito ma grazie al buon senso lasciato cadere.protteggere il parco da questi ingiuriosi interventi è indispensabile,nn solo per voi laconensi,ma per tutta l' Isola.lasci fuori il parco dalle lotte politiche , avra' sempre modo ,luogo o tempo per dimostrare le sue ragioni. cordiali saluti | ||
<bernardo.petrucci@katamail.com | ||
Come
ex residente in Sardegna ed estimatore delle bellezze naturali dell'Isola,
esprimo la mia protesta contro l'"attentato ambientale" che si sta
compiendo ai danni del Parco di Laconi. Nello stesso tempo voglio esprimere la mia solidarietà verso coloro che, da "veri ambientalisti", si battono contro una generale volontà affaristica e autolesionistica che rischia di rendere ancor più precaria la situazione ambientale del nostro Paese. Bernardo Petrucci | ||
"Alessandra" <alessandrachessa@libero.it> « | ||
UNA RIFLESSIONE SULL'ETICA DEL CONFRONTO Non trovo eticamente corretto confrontarsi in
modo sprezzante con quanti, nel perseguire un ideale in cui credono,
combattono rischiando (come è stato scritto) di "far ridere la gente", o
forse (scrivo io) solo chi superbamente ritiene che esista un limite
all'acquisizione di civiltà!
Un illustre pensatore moderno, Isaiah Berlin,
all'interno di un sagggio intitolato "Sulla ricerca dell'Ideale",
individua nelle grandi tempeste ideologiche <<uno dei fattori che
maggiormente ha contribuito a foggiare la storia umana nel nostro
secolo>> e avverte che <<tali grandi movimenti ebbero inizio
sotto forma di idee nella mente degli uomini>>.
Chissà quanta gente ha riso di quelle idee,
anche se poi, grazie al coraggio di chi ha creduto in esse, hanno
contribuito a cambiare il mondo.
Avere davanti qualcuno che possiede idee
diverse dalle proprie dovrebbe essere un appetitoso invito per
l'intelletto, che avrebbe così modo di mettere e mettersi dialetticamente
e, talvolta, costruttivamente alla prova.
Liquidare gli interlocutori "scomodi" con un
atto di superbia può creare un limite alla propria evoluzione interiore.
Nel manifestare dissenso alle altrui opinioni, infatti, sarebbe bene non
dimenticare che, in primo luogo, i fini e i princìpi morali che
appartengono agli uomini sono molti ed è pertanto chiaro che possano
scontrarsi tra loro. Vi può essere incompatibilità di valori tra culture
diverse, tra gruppi della stessa cultura o tra singoli individui. Ciò che
fa la differenza o la diversità è la possibilità che gli individui hanno
di effettuare liberamente delle scelte, per cui decidono dove, come e con
chi stare. Questo, però, non dovrebbe impedire di accogliere e cercare di
conoscere le diversità. Comprendere non vuol dire condividere!
In secondo luogo, ritengo si dovrebbe fare
attenzione ad usare espressioni di biasimo e disprezzo come sembra quella
"Poveri ILLUSI".
Infatti, chiunque, secondo propri
procedimenti intellettuali liberi e logici, prenda posizione all'interno
di una diatriba, scegliendo di stare da una parte piuttosto che da
un'altra, dovrebbe considerare che, alla luce della relatività delle
opinioni, potrebbe essere, egli stesso, considerato da altri un "povero
illuso". Eppure, son convinta che nessuno si senta un illuso nel
manifestare le proprie idee in libertà e nel scgliere da che parte stare.
La facoltà di scegliere, infatti, è figlia della madre Libertà, che può,
talvolta, essere considerata un' illusione, ma è un'illusione senza la
quale non si potrebbe vivere o pensare.
Chiudo il mio intervento con una citazione
dello stesso I. Berlin:<<Beati coloro che accettano senza discutere
di vivere secondo una disciplina, che obbediscono spontaneamente agli
ordini dei capi, spirituali o temporali, e ne accettano la parola come
legge inviolabile; e beati coloro che per vie proprie sono pervenuti a
convinzioni chiare e incrollabili su ciò che devono fare e ciò che devono
essere, senza nutrire il minimo dubbio!>>.
Questa mia comunicazione è fatta con amicizia
e senza voler entrare in polemica diretta sull'opportunità o meno del
progetto sul Parco. Semplicemente trovo che il confronto non debba
esaurirsi in poche e inconcludenti battute, da cui traspare l'unico
intento di assecondare l'istinto di rivalsa e la volontà di deridere e di
biasimare chi non è in linea con le proprie idee.
14/07/2001
Alessandra Chessa | ||
"cardini" <car_ale@estranet.it> | ||
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