Alla base del monte, a cavallo tra il parco suburbano e il Villaggio Madonna degli Ulivi, si estende un bel bosco di Querce. Si tratta principalmente di alberi di Roverella, la Quercia caducifoglia più comune nei nostri paesaggi pedemontani. Per la sua capacità di adattarsi facilmente a condizioni ambientali difficili, la Roverella è piuttosto diffusa sull'Etna; ma alle quote più basse, dove gli ambienti naturali hanno dovuto lasciare il posto alle costruzioni, sempre più numerose, è ormai difficile trovare dei veri e propri boschi di querce. Percorrendo il sentiero che costeggia il querceto possiamo osservare, frammiste alle Roverelle, altre specie di alberi tra i quali il Leccio, il Carpino nero e l'Orniello, detto anche albero della manna perché veniva utilizzato per estrarne dalla linfa la sostanza zuccherina. La presenza di Carpini ed Ornielli è particolare perché queste due specie, legate ad un clima umido, sono piuttosto rare sull'Etna e si rinvengono unicamente nei boschi del versante orientale. Anche il sottobosco è molto ricco, con numerose specie erbacee ed arbustive. E' soprattutto in autunno che se ne godono i colori e i profumi. Caratteristica è la spettacolare fioritura del Ciclamino, che tra ottobre e novembre regala al bosco un'atmosfera incantata facendo sì che questo luogo venga soprannominato "Il bosco dei ciclamini". Il querceto, specialmente in primavera ed estate, ospita una moltitudine di piccoli animali. Gran parte delle specie presenti (Invertebrati, Rettili, piccoli Mammiferi) non sono facilmente osservabili, o per le piccole dimensioni o per le abitudini schive, ma la ricchezza faunistica di questo ambiente ci viene testimoniata dagli Uccelli. Mentre il Colombaccio e la Ghiandaia lanceranno i loro richiami dall'alto degli alberi, il Merlo passerà furtivamente da un cespuglio a un altro e il Pettirosso, più confidente, si farà avvicinare mentre saltella sul terreno alla ricerca di piccoli insetti. Intanto Capinera, Fringuello, Cinciallegra, Verzellino, Pigliamosche, Luì piccolo ed altri ancora, faranno sentire i loro canti in ogni angolo del bosco. (Foto di S. Caruso, E. Barbagallo, G. Sergi - Testo a cura di S. Caruso)
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