Zona: monte Baldo
Bellezza: ****
Difficoltà: **
Accesso: Malcesine lungo la Gardesana orientale
Partenza: località Festa
Lunghezza: 17,10 km
Quota massima: 1115 m
Dislivello: 221 m
Tempo di
percorrenza: ore 1-1.30
Ciclabilità: totale
Punti
d’appoggio: località Festa,
parco "Le Busatte"
Nota: variante con
vista sull'anfiteatro gardesano.
Il tracciato e
consultabile sulla carta dell'itinerario 11.
Dalla località Festa il percorso muove a sx
su sterrato, dietro 1'alpeggio, e segue le indicazioni per malga Campei-monte
Altissimo, percorrendo la strada "Brentegana". Il ciclista affronta
il saliscendi della strada bianca principale, oltrepassando delle casette
ristrutturate per la villeggiatura estiva. Il percorso risale tranquillo,
entrando nel fitto bosco. Ad un evidente bivio (km 23,02; m 1060) bruscamente
sale per una ripida stradina a sx. Dopo circa 2 km, pedalando in mezzo al bosco
e nei pressi di un tornante sinistrorso, 1'itinerario imbocca la seminascosta
biforcazione pianeggiante, a dx del masso con freccia nera. Nemmeno 20 metri
dopo, ad un nuovo bivio (Sentiero della Pace), il biker deve scegliere la
leggera discesa di dx (N.B. non salire al Dos Remit). E questa la quota massima
della variante (1115 m). Il tracciato esce sulla strada asfaltata Nago-Prati
di Nago (km 25,72; m 1111) e continua a dx per malga Casina con una bella e
lunga discesa. La strada interamente asfaltata scende sul versante gardesano
del monte Baldo, attraverso un paesaggio alpino prima e via via, verso Nago,
sempre più mediterraneo, incassato tra due imponenti fasce rocciose. Ad un capitello
(km 33,37; m 355), dove la strada poco più avanti diventa pianeggiante tra
i vigneti, in vista dell'abitato di Nago, prendere a sx in direzione del lago
di Garda, e dopo 100 m circa al bivio su sterrato tenersi a dx, cosi da
giungere fra coltivazioni d’olivo al parco "Le Busatte". Da
qui con comoda rotabile 1'escursionista arriva a Torbole e lungolago a
Malcesine.
Monte
Baldo
Il Monte Baldo, durante la
glaciazione Wùrmiana, era una delle poche isole al di sopra del mare di
ghiaccio e perciò ha funzionato sia come oasi di rifugio per molte specie
risalenti al1'Era terziaria, sia come area di sviluppo ideale per specie
spintesi fin su quest'isola, a causa della continua alternanza delle
temperature nelle fasi interglaciali. Molti dei "relitti botanici" si
possono osservare ancor oggi sul "botanico monte", cosi chiamato da
Luigi Ottaviani lo "speziale" di Brentonico. Le prime esplorazioni
per studi naturalistici e botanici risalgono alla meta del 500, quando gli
"Speziali", cioè i farmacisti dell'epoca raccoglievano le piante per
studiarne le proprietà medicinali. Molti botanici sistematici ed erboristi sia
italiani, che stranieri hanno calpestato le pendici del Baldo; per questo molte
specie di fiori, come ad esempio 1'Anemone del monte Baldo e la Carice del
monte Baldo, furono rinvenute per la prima volta in quest'oasi botanica, e
perciò contraddistinte con 1'aggettivo "baldensis", usato nella
denominazione scientifica, nonostante siano presenti in altre zone delle Alpi.