1945 - 25 Aprile - 2003. 58° anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo
FARE COME I GLORIOSI PARTIGIANI PER STRAPPARE L'ITALIA AL NEOFASCISMO E ALL'INTERVENTISMO
Buttiamo giù il neoduce Berlusconi

Il 25 Aprile di 58 anni fa, con la vittoriosa insurrezione generale in tutta l'Italia del Nord, il popolo italiano in armi con alla testa gli eroici partigiani sbaragliava definitivamente l'esercito nazista invasore e i suoi sgherri repubblichini, mettendo fine al nero regime mussoliniano che aveva oppresso per vent'anni l'Italia e trascinato il nostro Paese nella carneficina della guerra imperialista e sotto il tallone della barbarie nazista.
Oggi più che mai occorre tenere viva e alta la fiamma della Resistenza e ispirarsi al suo esempio, poiché il nostro Paese si trova di fatto un'altra volta coinvolto in una guerra imperialista, trascinatovi dal governo neofascista e guerrafondaio del neoduce Berlusconi che ha appoggiato politicamente, logisticamente e ora anche militarmente l'aggressione di Bush e Blair all'Iraq.
Se durante il criminale attacco degli eserciti anglo-americani all'Iraq l'Italia ha permesso agli aggressori imperialisti l'uso delle loro basi sul nostro territorio e il sorvolo del nostro spazio aereo per le loro operazioni militari, ora che l'Iraq è ridotto a un cumulo di rovine e alla mercé dell'invasore straniero, anche l'Italia invierà un suo contingente militare, partecipando così direttamente all'occupazione militare del paese e all'oppressione e allo sfruttamento di quel martoriato popolo.
Il neoduce Berlusconi, ripetendo le infami gesta di Mussolini nel 1940, che gettò il nostro Paese in guerra per partecipare alla spartizione dell'Europa soggiogata dalle armate hitleriane, che allora apparivano invincibili, scalpita per inviare truppe italiane a Baghdad per guadagnarsi il diritto a partecipare alla spartizione del bottino di guerra assieme ai "vincitori": cioè il petrolio e le ricche commesse della "ricostruzione", su cui i nazisti di Washington hanno messo le mani e che concederanno solo agli alleati più fedeli. In questo modo, con la complicità di Ciampi e il vergognoso collaborazionismo della "sinistra" borghese - DS e Margherita, che si sono astenuti avallando la menzogna della "scorta militare" agli "aiuti umanitari" - il governo ha calpestato e stracciato l'articolo 11 della Costituzione, uno dei principi costituzionali più significativi e vincolanti scaturiti dalla Resistenza. Con ciò irridendo anche alla volontà di pace della stragrande maggioranza del popolo italiano, che l'aveva dimostrata in tutti i modi possibili, compreso grandi manifestazioni di massa senza precedenti per forza e dimensioni.
Allo stesso tempo, mentre cogliendo l'occasione della guerra all'Iraq fa fare un drastico salto in avanti all'interventismo, il governo Berlusconi continua e intensifica la realizzazione del programma neofascista, presidenzialista e federalista che si è prefisso fin dal suo insediamento: neoliberismo sfrenato, privatizzazioni, precarizzazione del lavoro, attacco ai diritti acquisiti e alle conquiste dei lavoratori (art. 18, pensioni, diritto di sciopero), in campo economico e sindacale; tagli alla sanità e ai servizi pubblici, controriforma scolastica in senso gentiliano e classista, in campo sociale; assoggettamento della magistratura all'esecutivo, presidenzialismo, "devoluzione" federalista come esige il secessionista, fascista e razzista Bossi, razzismo contro gli immigrati e repressione poliziesca e fascista contro il dissenso, in campo istituzionale e politico.
Occorre strappare l'Italia al neofascismo e all'interventismo, prima che rischino di far ripercorrere al nostro Paese l'amara e tragica esperienza del ventennio mussoliniano e della barbarie della guerra imperialista, a cui il nuovo Mussolini sta portando insensibilmente il Paese, con la complicità attiva di Ciampi e l'imbelle acquiescenza della "sinistra" borghese. L'esempio da seguire è quello dei gloriosi partigiani: è con quello stesso spirito con cui ieri i partigiani buttarono giù Mussolini e il fascismo, che oggi il popolo italiano, con alla testa la classe operaia, deve alzare il livello della lotta mirando ad attaccare e buttare giù il governo neofascista e guerrafondaio del neoduce Berlusconi.
Strappare l'Italia all'interventismo e alla guerra è anche il migliore e più concreto contributo internazionalista che il popolo italiano può dare al popolo iracheno e agli altri popoli che sono nel mirino della criminale strategia imperialista della "guerra preventiva" della Casa bianca.
Uniamo tutte le forze che possono essere unite per questo grande obiettivo, alziamo il livello delle lotte per la pace in lotta per assediare, colpire sempre più duramente e infine buttare giù il governo neofascista e guerrafondaio Berlusconi. Facciamo come i partigiani, ieri contro Mussolini, oggi contro Berlusconi. Questo vuol dire far rivivere oggi lo spirito e gli insegnamenti del 25 Aprile e della gloriosa Resistenza.