Il governo fantoccio di Baghdad approva la costituzione dell'Iraq che piace a Bush
L'8 Marzo, con una decina di giorni di ritardo sulla data prevista, i 25 membri del Consiglio di governo iracheno, il governo fantoccio di Baghdad, hanno firmato la "Legge amministrativa transitoria", la nuova costituzione irachena. Che è stata definita dall'Hitler della Casa Bianca Bush "una pietra miliare nel passaggio dalla tirannia alla libertà e alla pace".
La costituzione che piace a Bush per alcuni dirigenti sciiti è invece una camicia di forza per le future istituzioni elettive irachene messa al paese da un organismo non eletto ma nominato dalle forze occupanti. In particolare gli sciiti hanno contestato la norma che prevede la possibilità di bocciare parti della futura costituzione se almeno 3 delle 18 province sono contrarie; una sorta di diritto di veto per le minoranze riservato alle tre province curde del nord del paese.
Il documento composto da 13 articoli prevede che l'Iraq avrà un presidente e un primo ministro a capo dell'esecutivo; l'Islam sarà la religione ufficiale e fonte di legislazione anche se non unica, libertà totale per le altre religioni; le libertà fondamentali di culto, pensiero e parola sono garantite; il paese avrà una struttura federale; le lingue ufficiali sono arabo e curdo. Con la firma del documento inizia il cosiddetto periodo di transizione che prevede entro il prossimo 30 giugno lo scioglimento della Cpa, l'esecutivo diretto dagli occupanti che di fatto controlla il governo fantoccio e il passaggio dei poteri a un nuovo governo iracheno ad interim. Questo nuovo esecutivo definirà la legge elettorale per la nomina di una assemblea nazionale entro il 30 gennaio del 2005. L'assemblea deciderà il testo della costituzione definitiva che sarà sottoposta a referendum entro il 15 ottobre 2005. Il percorso deciso dagli Usa si concluderà con le elezioni politiche generali entro il 31 dicembre del 2005.
La posizione degli sciiti che si riconoscono nel Consiglio supremo per la rivoluzione islamica in Iraq (Sciiri) è stata riassunta dal leader Sayyed Ali: "il problema di fondo sta nel fatto che a nostro parere 25 persone non elette dal popolo non possono decidere sul futuro del nostro paese, che una costituzione temporanea redatta da un organismo di questo tipo non può pretendere di dettare condizioni alla futura assemblea costituente eletta dal popolo ed infine che non si può accettare una divisione del paese su basi etnico-confessionali".
Su questi argomenti si era incagliata la discussione tra le componenti del governo fantoccio che ha fatto slittare la firma del documento. Finché il leader sciita Al Sistani non ha dato il via libera affermando che comunque "qualsiasi legge elaborata per il periodo di transizione non avrà legittimità fino a quando non sarà stata approvata da un'assemblea nazionale eletta". I componenti sciiti del governo fantoccio hanno richiesto che la clausola che permette il veto sulla costituzione a tre province sarà oggetto di ulteriori negoziati che produrranno un allegato alla "Legge amministrativa provvisoria".
Gli occupanti imperialisti sono riusciti a far passare il documento nel governo fantoccio e tentano di pilotare il passaggio dell'Iraq "alla libertà e alla pace" sotto la tutela delle "forze della coalizione"; più difficile il controllo del paese rispetto gli attacchi militari della resistenza. Il giorno precedente la firma in pompa magna della costituzione provvisoria il sorvegliatissimo quartier generale americano a Baghdad è stato colpito da almeno sette razzi. Nei giorni successivi sono proseguiti gli attacchi della resistenza ai convogli e alle postazioni delle forze occupanti.
17 marzo 2004