LE BOMBE DI ROMA E TORINO SABOTANO LA LOTTA CONTRO L'IMPERIALISMO
Le bombe di Roma e Torino non c'entrano nulla con la lotta all'imperialismo. Senza guerre di liberazione nazionale, senza rivoluzioni socialiste e la lotta contro i governi borghesi comunque denominati, l'imperialismo può dormire sonni tranquilli. Lo sanno bene i popoli oppressi, il proletariato rivoluzionario, gli autentici rivoluzionari e i marxisti-leninisti.
Chi pratica il terrorismo, perciò, è completamente fuori strada, se è in buona fede. Non si rende conto che il terrorismo è usato dalla reazione, i cui mandanti sono annidati nelle istituzioni, nei governi e nei partiti borghesi, nei servizi segreti, nei circoli economici e finanziari, proprio per sabotare la lotta contro l'imperialismo. La storia delle sedicenti "Brigate rosse" lo conferma chiaramente. Con i "misteri" che le avvolge. Che si ripetono nell'assassinio di D'Antona.
Le masse, infatti, non si risvegliano col terrorismo, bensì con la lotta di classe, combattendo a viso aperto nei luoghi di lavoro e di studio e nelle piazze contro i padroni e i loro governi centrale, regionali e locali, che siano di "centro-destra" o di "centro-sinistra".
Prima o poi senz'altro dovremo arrivare alla rivoluzione socialista, ma fino ad allora il compito dei veri rivoluzionari è creare le condizioni politiche, sociali e organizzative per lanciarla e vincerla, combattendo sia il riformismo, l'elettoralismo, il parlamentarismo e il pacifismo del partito neorevisionista e trotzkista di Bertinotti, che l'avventurismo e l'"ultrasinistrismo" piccolo borghese.
I veri rivoluzionari che vogliono combattere l'imperialismo sanno bene cosa devono fare. Unirsi al PMLI per battere la seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista e tutti i suoi partiti, per l'Italia unita, rossa e socialista. E nelle elezioni del 13 maggio astenersi, consapevoli che il socialismo non passa dal parlamento. Questa è la vera bomba che squassa e indebolisce l'imperialismo e il suo governo.
Chi non fa ciò lavora oggettivamente, se non soggettivamente, per la controrivoluzione e la reazione, per rafforzare la dittatura della borghesia sul proletariato e le masse popolari.

 
L'Ufficio stampa del
Partito marxista-leninista italiano


Firenze, 11 aprile 2001, ore 15,45