CASARINI, SBAGLI

Dopo le selvagge cariche della polizia e dei carabinieri contro i disobbedienti, che avevano cercato di sfondare l'impenetrabile muraglia di uomini e di blindati delle "forze dell'ordine'' in difesa del Palazzo dei Congressi, dove si teneva la Conferenza intergovernativa sulla costituzione europea, il leader dei disobbedienti del Nord-Est Luca Casarini ha rilanciato ai media una dichiarazione da prendersi con le molle. Egli ha detto: "Abbiamo beccato delle manganellate della polizia, ma ne valeva la pena. Con questa manifestazione concreta in un luogo mai concesso per queste iniziative, abbiamo ripreso spazi importanti per la democrazia, nel paese più cileno dell'Europa''.
Noi non siamo d'accordo. Primo perché non era un obiettivo della manifestazione assaltare il Palazzo dei Congressi. Sarebbe peraltro stato assurdo e suicida averlo tentato, dato il rapporto di forze assolutamente sfavorevole ai manifestanti. Secondo perché l'azione di sfondamento è stata condotta solo da un piccolo gruppo di disobbedienti all'insaputa e alle spalle della massa dei manifestanti e delle organizzazioni presenti. Terzo perché ha spostato le attenzioni dei media esclusivamente sugli scontri, anziché sui motivi e sugli scopi reali della manifestazione, cioè la contestazione dei contenuti antipopolari e antidemocratici della Costituzione dell'Ue e del governo Berlusconi.
Con la loro azione provocatoria e avventurista i disobbedienti hanno quindi gravemente danneggiato la manifestazione e fatto un prezioso regalo al governo del neoduce Berlusconi.
Casarini questo non lo capisce e, ubriaco per le "manganellate beccate'', sragiona, perde ogni collegamento con la realtà e immagina di "aver ripreso spazi importanti per la democrazia''.
Ma fa di più e peggio. Invece di denunciare il nuovo Mussolini e il suo regime neofascista, sposta l'attenzione sull'ex regime cileno di Pinochet. A che fine? Se non quello di coprire a sinistra Berlusconi.
A questo punto c'è da domandarsi se costui è solamente malato di un inguaribile narcisismo individualista o è un provocatore che strumentalizza la combattività e il coraggio antistituzionale e antiliberista dei giovani che lo seguono per dividere e frantumare il movimento no global e per impedire che le piazze si riempiano per buttar giù il governo del neoduce Berlusconi.
Se è in buona fede, ci auguriamo che si ravveda prima che compia e faccia compiere azioni ancora più gravi e irrimediabili. Ma potrebbero essere gli stessi disobbedienti a richiamarlo alla realtà della lotta di classe.