Da tutt'Italia a Roma in difesa della scuola pubblica
100mila contro la "riforma" Moratti
Pioggia, grandine e neve non fermano i manifestanti convocati da Cgil, Cisl e Uil. Richiesto a gran voce lo sciopero generale della scuola
Espressioni di stima verso la delegazione del PMLI diretta da Ganeri
Dal nostro corrispondente di Roma
Sabato 28 febbraio si è tenuta a Roma la manifestazione nazionale (la terza in cinque mesi) di Cgil, Cisl e Uil scuola contro la controriforma neofascista, classista, aziendalista e federalista del ministro Letizia Moratti.
Controriforma che si inquadra perfettamente nella logica della restaurazione del fascismo in Italia portata avanti dal governo del neoduce Berlusconi. è infatti una "riforma" classista che tende a privilegiare i più abbienti, smantella la scuola pubblica (-13,7% le risorse sottratte alla pubbblica nel biennio 01-03), favorisce le scuole private (30 milioni di euro di finanziamento annuo per le "paritarie" che al 90% sono confessionali), ridimensiona drasticamente il tempo pieno con gravi danni per l'offerta formativa e per le famiglie, accorpa le classi (202 in meno), riduce le cattedre (6.855 in meno solo nell'ultimo anno), condanna al precariato circa 200.000 docenti che aspettano di essere immessi in ruolo. Questi gli aspetti principali di un'autentica vergogna.
Però la Thatcher di viale Trastevere ha fatto i conti senza considerare la coscienza antifascista del Paese e questa manifestazione è stato l'ennesimo grande successo del movimento di lotta contro la "riforma" mentre continuano in tutta Italia le iniziative.
Nonostante il maltempo che ha colpito la Penisola (e reso difficoltoso raggiungere la capitale a causa della neve), oltre 100.000 manifestanti hanno sfilato, sfidando pioggia e grandine, esprimendo il loro sdegno nei confronti della politica scolastica del governo. Su cartelli e striscioni si poteva leggere: "Moratti bocciata", "Tremonti, Moratti. Poi faremo i conti".
La manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil è partita da piazza della Repubblica per concludersi in Piazza del Popolo e ha visto studenti, insegnanti, genitori, bambini (alla faccia di chi nel governo non li vorrebbe in piazza), provenienti da ogni parte d'Italia e addirittura dall'estero, uniti in un coloratissimo serpentone che ha reso inutile il tentativo della Moratti (e di Berlusconi) di creare un contraltare al corteo con l'iniziativa di sostegno alla "riforma", una parata di regime con tanto di neobalilla ad ascoltare i sostenitori del governo, svoltosi in mattinata presso il lussuoso hotel "Parco dei principi" a Roma.
I vertici sindacali (Epifani in testa) hanno avvertito il governo che questa è solo un'anticipazione di quello che potrà avvenire nell'immediato futuro se non riapre il confronto e ritira il provvedimento. I manifestanti a gran voce incitavano allo sciopero generale della categoria che potrebbe tenersi già nel mese di marzo.
In questo tripudio di bandiere rosse e di lotta contro il governo vi era naturalmente in prima fila anche il PMLI con una delegazione guidata dal compagno Giordano Ganeri che è stata molto apprezzata dai manifestanti. Tanti rilanciavano con il megafono l'ormai celeberrimo "Buttiamolo giù!" presente sul corpetto e ancora "Coi maestri vinceremo!". Un attivo simpatizzante ischitano, con le insegne del PMLI, ha partecipato con successo al corteo nello spezzone napoletano della scuola.
Decine le riprese, le foto scattate e le manifestazioni di stima verso il Partito. Diversi i numeri de Il Bolscevico venduti. Le bandiere del Partito, portate fin sotto il palco sono state notate, seppur di sfuggita, in alcuni tg nazionali.
I dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi, in una lettera della Commissione di organizzazione del Comitato centrale, hanno ringraziato l'esemplare delegazione per il coraggio e lo spirito di iniziativa con cui ha rappresentato il Partito.

3 marzo 2004