Di fronte alle accuse del pm Boccassini
Ciampi giustifica il suo avallo al golpe istituzionale per salvare Berlusconi
In occasione del suo recente viaggio a Berlino per inaugurare solennemente l'edificio della vecchia ambasciata italiana fascista, restaurato, ristrutturato e tirato a lucido con tanto di fasci littori, il presidente della Repubblica Ciampi ha tenuto un discorso alla Humboldt Universitat sull'Europa comune. Al termine del suo intervento quattro studenti hanno potuto fargli una domanda. Tra essi una dottoranda che studia a Berlino ha approfittato dell'occasione per chiedere al capo dello Stato: "Perché ha firmato la legge che mette Berlusconi al riparo da ogni processo"?
La domanda, accolta con un fragoroso applauso dai circa 400 ragazzi stipati nell'aula magna, ha indispettito e imbarazzato l'inquilino del Quirinale che, dopo aver tentato di sottrarsi all'interrogativo con un laconico: "Sui fatti italiani in genere non amo rispondere quando sono all'estero", incalzato dalla platea ha approfittato dell'occasione per rispondere a muso duro alle sacrosanta indignazione dei giudici di Milano e dell'opinione pubblica. Ciampi infatti ha avuto la faccia tosta di giustificare il suo avallo al golpe istituzionale salva Berlusconi con questa sprezzante motivazione: "La legge non è manifestatamente anticostituzionale. Desidero ricordare che le decisioni, le valutazioni e il giudizio di rispondenza delle leggi alla Costituzione compete alla Corte Costituzionale. Il presidente della Repubblica può, solo in caso di manifesta non costituzionalità, non promulgare la legge, ma rinviarla al parlamento, che può riapprovarla e in tal caso il presidente della Repubblica è tenuto a promulgarla". Con ciò ha confessato apertamente di essere il vero regista occulto di tutta l'operazione salva Berlusconi e rivendicato addirittura una patente democratica a un provvedimento governativo che a detta della stragrande maggioranza dei giuristi è la più grave e anticostituzionale legge della storia repubblicana.
Ma Ciampi si è spinto oltre e ha sparato a zero anche contro il ricorso alla Corte Costituzionale avanzato dalla procura di Milano ammonendo che: "Posso dire che leggi promulgate e incappate in un giudizio negativo della Corte Costituzionale negli ultimi vent'anni non raggiungono il numero di cento, e sono state cassate sovente per motivi marginali".
Altro che "discreta e autorevole azione di garante" come sostiene il capo dei rintronati DS Fassino: l'amara verità è che Ciampi nei confronti del nuovo fascismo instaurato dal neoduce Berlusconi sta svolgendo lo stesso sporco ruolo di protezione e copertura esercitato dal re Vittorio Emanuele III nei confronti di Mussolini.