Con un messaggio al gerarca Storace
Ciampi dà ragione ai fascisti
Non è stata la prima volta e non sarà neppure l'ultima. Il presidente della Repubblica Ciampi, emulo di Vittorio Emanuele III, non perde occasione per battere la grancassa del nazionalismo patriottardo, riabilitare il fascismo e oltraggiare la Resistenza, all'insegna del richiamo agli italiani "all'amor di patria''.
Sulla questione delle foibe è sceso perentoriamente in campo il 9 febbraio con un messaggio al governatore della Regione Lazio, il gerarca Francesco Storace, dando ragione ai fascisti.
"La Giornata dei Valori Nazionali - comunica il capo dello Stato -, istituita dalla Regione Lazio, ricorda oggi la firma del trattato di Parigi con cui l'Italia, risalendo dall'abisso della guerra, pose le premesse per rientrare nel consesso dei popoli governati dai principi della democrazia e della pacifica convivenza. La ricostruzione e la rinascita della nuova Italia costarono sacrifici grandissimi. In particolare, gli italiani delle terre d'Istria e di Dalmazia furono colpiti da una violenza cieca ed esecranda e dalla sventura di dover abbandonare case e luoghi familiari. La tragedia delle foibe fa parte della memoria di tutti gli italiani. La Repubblica, consapevole dei valori universali di libertà e democrazia che le istituzioni nazionali ed europee hanno saputo costruire, ricorda quegli eventi con dolore e rispetto''.
Gongolanti fino alla commozione i fascisti di AN, che a ragione leggono il messaggio di Ciampi "come un riconoscimento a lungo atteso''. Nella esaltata cronaca del loro fogliaccio Secolo d'Italia si legge: "Un terremoto. Benefico. Come quando, per i cinquant'anni di El Alamein, Ciampi sorprese un po' tutti con la sua orazione tra le sabbie africane, `dove mancò la fortuna non il valore'''.
Significative le reazioni dei caporioni fascisti all'uscita del capo dello Stato. Per il deputato triestino Roberto Menia, primo firmatario della legge per istituire "una giornata della memoria per le vittime delle foibe'', "Ora il messaggio del presidente Ciampi al presidente della Regione Lazio Storace scioglie con autorevolezza ogni dubbio sulla doverosità del ricordo comune delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata nella giornata del 10 febbraio''. Per il coordinatore dei fascisti di AN Ignazio La Russa "Oggi i gruppi parlamentari avranno l'opportunità di non lasciare cadere nel vuoto le parole del capo dello Stato, votando la proposta di legge che istituisce la giornata della memoria''. Mentre per il ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri quelle di Ciampi "Sono parole che confermano quanto pronunciato su questi capitoli di storia e rispondono a quelle invocazioni che, in tanti, gli avevano rivolto alla vigilia della ricorrenza del 10 febbraio''.
Insomma, Ciampi ha fatto sue le parole d'ordine sulle foibe che furono già del MSI di Giorgio Almirante fino ad AN di Fini, mettendo il cappello all'ennesima spregevole operazione neofascista della "memoria condivisa''.