E' nato il Collettivo studenti in lotta dell'"Umberto I" di Palermo
Unità di lotta tra studenti e lavoratori per abbattere il governo Berlusconi
Affossare la controriforma Moratti, per una scuola pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti
Cambiare il nome della scuola. Non vogliamo che sia intitolata a un Savoia assassino di lavoratori

Il collettivo studenti in lotta dell'Umberto I nasce dall'impegno politico che dura già da un anno di alcune studentesse e studenti della nostra scuola, impegnati in una serie di volantinaggi, presidi, manifestazioni, assemblee studentesche e nella partecipazione alla lotta delle masse lavoratrici contro il governo Berlusconi, in particolare contro tutta la legislazione neofascista che investe il mondo della scuola e dell'Università, a livello nazionale e regionale, e che provoca un deterioramento di tutti gli elementi costitutivi della istruzione pubblica a favore di quella privata, selettiva e di classe.
La controriforma Moratti in particolare è stato l'ultimo colpo di smantellamento della scuola pubblica iniziato sotto i governi del "centro-sinistra", che hanno avallato la parità scolastica, e completato da Berlusconi.
La controriforma Moratti distrugge la scuola pubblica introducendo privatizzazione, mercificazione del sapere, separazione del percorso scolastico dei figli della borghesia da quello dei figli dei lavoratori, il ritorno dell'apprendistato, la asfissiante presenza della chiesa nell'educazione degli studenti italiani. La controriforma Moratti che abolisce tutte le conquiste ottenute dagli studenti nella rivolta di massa del '68 ha uno stampo clerical-fascista che riporta la scuola indietro di decenni. Non è un caso che in concomitanza con l'avvento della controriforma si levano cori di soddisfazione da parte dei fascisti di AN che spingono adesso per abolire dai programmi di studio la teoria dello scienziato materialista Darwin, che con la sua teoria evoluzionista diede un durissimo colpo alla superstizione creazionista sulla quale si basa la struttura stessa della chiesa.
Ma a livello regionale le cose non sono certo migliori. Dopo ben 55 anni di autonomia regionale e di competenza esclusiva in materia scolastica ed universitaria manca ancora una legge che regolamenti il diritto allo studio in Sicilia. Nella nostra regione i provvedimenti in materia scolastica ed universitaria sono contenuti nei capitoli di spesa delle finanziarie, dove i contributi alle scuole pubbliche si restringono sempre più mentre si aprono i cordoni per le scuole private, con particolare benevolenza verso quelle cattoliche, considerata la cultura reazionaria di cui è impregnato il boss della regione Salvatore Cuffaro.
Noi siamo stanchi di assistere passivamente agli attacchi della ultrareazionaria borghesia regionale e nazionale, intentati nei confronti dei diritti delle masse studentesche ed abbiamo deciso di costituirci in Collettivo attorno ad un'organica piattaforma.
I nostri obiettivi sono: Scuola pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti, istituire l'Assemblea generale delle studentesse e degli studenti, fondata sui principi della democrazia diretta, per discutere e risolvere i nostri problemi.
Noi ci opponiamo a delegare ai rappresentantini di classe, di istituto etc., la discussione sui temi che riguardano la nostra scuola e la generalità degli studenti palermitani. Noi siamo per l'astensione alle votazioni per i rappresentanti, poiché la loro esigua quantità negli organi collegiali non ha mai avuto un reale peso sulle scelte che riguardando gli studenti. Noi ci battiamo per istituire l'Assemblea generale delle studentesse e degli studenti dell'Umberto I fondata sulla democrazia diretta e che elegge i suoi portavoce e rappresentanti revocabili in qualsiasi momento.
Lottiamo per affossare la controriforma Moratti che, in linea con la precedente riforma Berlinguer della sinistra borghese, penalizza fortemente il libero sviluppo culturale di noi studenti e esclude dal diritto allo studio le classi meno abbienti.
Lottiamo contro il governo del neofascista Berlusconi: se andiamo oltre la nostra condizione di studenti notiamo, infatti, che in ogni altro campo e settore lavorativo le stesse controriforme avanzano e pendono sulla testa di tutti i lavoratori. Privatizzazione della scuola - Precarizzazione del lavoro - Attacco alle pensioni, tutto l'arco della nostra vita da studenti a lavoratori fino alla vecchiaia è a rischio; il libero mercato ci sta uccidendo e sulla nostra pelle si arricchisce la borghesia italiana.
Costruiamo quindi un'unità di lotta tra studenti e lavoratori per abbattere il governo Berlusconi.
Infine, ma non da ultimo, noi chiediamo che venga cambiato il nome della nostra scuola intitolata ad Umberto I, re Savoia d'Italia dal 1878 al 1900, che seguendo l'esempio dei suoi predecessori si macchiò terribilmente le mani del sangue dei lavoratori. Non vogliamo che la nostra scuola sia intitolata ad un Savoia assassino di lavoratori, come tutta la sua schiatta, che ordinò la repressione nel sangue dei fasci socialisti siciliani del 1893, provocando centinaia di morti nella nostra isola. Umberto I inoltre ordinò ai suoi generali di sparare sui lavoratori inermi che vennero presi a cannonate durante una manifestazione nel 1898 a Milano. Per questa efferata strage Umberto I conferì al suo generale più crudele, Bava Beccaris, la massima onorificenza, la gran corona dell'ordine militare dei Savoia, mentre decine di lavoratori socialisti venivano incarcerati e venivano abolite la libertà di stampa, di associazione e di riunione.
Noi pensiamo che gli studenti dell'Umberto I con la richiesta della modificazione del nome della loro scuola debbano dare un forte segno di opposizione all'attuale atmosfera neofascista di rimozione dalla memoria nazionale degli efferati crimini commessi dai Savoia, con il fine di reprimere le aspirazioni delle masse lavoratrici in Italia e per portare avanti la politica imperialista da essi voluta in Africa.
Collettivo studenti in lotta dell'"Umberto I"
Palermo, 24 novembre 2003