Mi hanno negato il diritto di contestare il governo a scuola
di Andrea - Ascoli Piceno

Egregi redattori del "Bolscevico",
mi chiamo Andrea e sono uno studente di 18 anni del liceo scientifico di Ascoli Piceno. Non sono iscritto al vostro Partito, ma sono un simpatizzante e ammiro molto il vostro pensiero e i vostri articoli.
Vi scrivo per narrarvi quel che mi è accaduto.
Nella mia scuola c'è un giornalino di istituto e io ho scritto un articolo politico sul governo: "La libertà perduta". Tutti dicono che il giornale è autogestito dagli studenti, ma nel direttivo ci sono dei professori che hanno diritto di veto e nella mia città, non so se lo sapete, sono tanti i borghesi di destra filo-fascisti.
Il mio articolo è stato letteralmente censurato: la motivazione è stata che è troppo critico. Sono sbalordito poiché in un giornale ci deve essere pluralismo, invece sono stati poi pubblicati solo articoli filo-americani e filo-fascisti.
Ho pensato di mandarvi il mio articolo in modo da avere il vostro sincero giudizio. Se ne avrete piacere potrò scrivere alcuni articoli per voi e per il vostro sito.
 
 Ragazzi e ragazze. Quello che sto per scrivere vi sembrerà la propaganda di uno sciopero o di un attentato terroristico, ma non è così. Vi vorrei esortare soltanto a riflettere sulla situazione che la nostra nazione sta vivendo a causa del nostro infame governo.
Siamo dinanzi allo sfascio della democrazia. Siamo di fronte alla presa del potere da parte dei borghesi, di coloro che sono disposti a tutto pur di arricchirsi, anche di sfruttare chi è già ridotto in condizioni misere.
I nostri governanti stanno cancellando dalla Costituzione italiana la parola libertà, vogliono che il popolo italiano ripercorra di nuovo la tragica esperienza del ventennio fascista.
Ma c'è un'abissale differenza tra quel tragico periodo e quello che stiamo vivendo adesso. Allora il popolo italiano comprese subito in che situazione venne a trovarsi e cercò di ribellarsi con tutti i suoi mezzi tant'è che nel 1945 la dittatura fu rovesciata.
Oggi la popolazione non si rende ancora conto del pericolo che sta correndo avendo tali criminali al governo. L'opinione generale è quella di rassegnazione, di sottomissione alla schiavitù esercitata dalla classe dominante. No. Non possiamo stare zitti e fare come se non stesse accadendo niente. Dobbiamo reagire, dobbiamo protestare, dobbiamo farci sentire.
Ci stanno portando via tutto: il diritto all'istruzione, il valore della giustizia, la pace, il pluralismo nell'informazione.
La riforma liberale della Moratti sta distruggendo la scuola, con le sue leggi antipopolari al riguardo; il loro obbiettivo è quello di far crescere un popolo di asini analfabeti e di incentivare le scuole private, frequentate dall'alta borghesia e comandate dal clero.
Il nostro compito è proprio questo: dobbiamo contrastare i loro voleri e far vedere chi sono i veri ignoranti. Dobbiamo rispondere con i nostri mezzi ai loro soprusi.
Il valore della giustizia è stato praticamente cancellato con le leggi anticostituzionali e pro-criminali approvate dal parlamento. Gli innumerevoli processi in atto contro l'impero capitalista, borghese e criminale del presidente del Consiglio sono stati immediatamente cancellati. I magistrati, rei di aver definito anti-democratici i vari provvedimenti, sono stati accusati di pazzia, di incompetenza e di corruzione dagli esponenti della maggioranza.
La scelta di appoggiare la guerra imperialista, unilaterale e assassina degli Stati Uniti è stato l'esempio plateale dello sfascio, dell'ipocrisia e della mancanza di democrazia del nostro governo. Un coro unanime si alzò dalle piazze d'Italia contro l'intervento armato, ma senza nessun risultato: la guerra si è fatta, l'Iraq da povera è diventata misera, centinaia e centinaia di ragazzini innocenti sono stati trucidati dalla macchina assassina americana. Saddam Hussein, è vero, è stato cacciato (o perlomeno così dicono), ma intanto gli iracheni dovranno subire un'altra dittatura, quella americana.
Come non parlare, poi, della mancanza di libertà dell'informazione, monopolizzata dal presidente del Consiglio. I giornali e i canali televisivi sono al 90% in mano al governo, che ne controlla e ne modifica a suo piacimento il contenuto. Tutto ciò, naturalmente, all'oscuro degli italiani i quali credono ancora nell'innocenza di quel criminale.
Tutti questi punti finora analizzati mostrano la vergognosa situazione nella quale ci troviamo. Almeno noi che siamo giovani abbiamo il dovere di cercare di lottare contro quest'infame legislatura.
24 febbraio 2004