Nella legge finanziaria
LA FINANZIARIA DI AMATO LIBERALIZZA I "CONTRATTI DI COLLABORAZIONE'', FALSI LAVORI AUTONOMI E SUPERSFRUTTATI
Mentre prosperano "lavoro nero'', "caporalato'' e irregolarità dei padroni nella gestione delle aziende
Vi è un punto, nella legge finanziaria del governo Amato da poco approvata, particolarmente grave, indubbiamente gradito al padronato e allo stesso "centro destra'' senza che gli acquiescenti vertici sindacali confederali abbiano detto una parola di protesta. Riguarda le norme di applicazione dei "contratti di collaborazione coordinata e continuativa'', ossia di lavoro apparentemente autonomo utilizzato dalle imprese in sostituzione del lavoro dipendente senza garanzie del posto, senza diritti contrattuali e previdenziali. Sono norme che equiparano i trattamenti fiscali di questi "contratti di collaborazione'' al lavoro dipendente.
Le conseguenze di questa modifica sono pesanti e inaccettabili. Infatti, mentre prima i "contratti di collaborazione'' potevano essere utilizzati in modo limitato per mansioni con un alto contenuto professionale, ora le imprese possono farne un uso generalizzato e impiegarlo anche per mansioni "manuali ed operative'', cioè in tutte le funzioni del lavoro sia pubblico che privato. Cosicché in una stessa azienda si potranno trovare lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e a tempo parziale assunti con il normale rapporto di lavoro contrattuale, lavoratori interinali ingaggiati nelle agenzie di intermediazione e questi lavoratori "autonomi'' e "non subordinati'' con contratto individuale.
Ai padroni ovviamente conviene utilizzare accanto, o meglio, in sostituzione dei lavoratori dipendenti, lavoratori con "contratto di collaborazione'' giacché quest'ultimi, pur apparendo formalmente dei "liberi professionisti'', non hanno un rapporto di lavoro realmente autonomo dal "datore di lavoro'', non beneficiano delle tutele sindacali e contrattuali previste nel Ccnl e, non avendo la sicurezza del posto del lavoro, sono del tutto ricattabili. Inoltre, ai padroni conviene "assumere'' con questa forma di contratto precario e supersfruttato anche perché così frantumano l'unità contrattuale dei lavoratori, depotenziano il loro potere sindacale, rendendo praticamente non applicabile per una parte considerevole degli organici il contratto collettivo nazionale di lavoro.
E non è tutto! Mentre il governo di "centro sinistra'' prosegue nel legalizzare le più svariate forme di lavoro precario, il lavoro "nero'', il "caporalato'' le irregolarità contrattuali e fiscali delle aziende non diminuiscono affatto. I dati emersi da una recentissima indagine compiuta dai carabinieri e dall'Ispettorato del lavoro sottolineano una situazione di illegalità generalizzata: lavoro sommerso, omissioni e elusioni contributive, indebite erogazioni previdenziali e assistenziali, sfruttamento del lavoro minorile, "caporalato''.
Su 28.492 accertamenti in aziende industriali, commerciali e agricole ben 23.492, pari al 90% sono risultate, per vari motivi, fuori legge. Per "intermediazione abusiva di manodopera'' sono stati denunciati 315 "caporali'', ossia quasi la metà delle situazioni sospette indagate (747), non solo al Sud ma anche al Nord e in specie nel Veneto, non solo lavoratori italiani ma anche immigrati dall'Africa e dai paesi dell'Est, non solo nell'agricoltura, ma anche nell'edilizia, nei cantieri e servizi vari. Sono stati scoperti 887 minori occupati illegalmente. Le denunce per illeciti amministrativi, 3.271 riguardano le violazioni del collocamento in agricoltura e 21.248 la corretta tenuta dei libri paga e della matricola sul posto di lavoro. Ben 7.586 le truffe accertate per 31 miliardi di lire. Recuperati 161 miliardi di lire di evasione contributiva.
27 le persone denunciate e cinquemila circa quelle indagate. Alcune illegalità sono giudicate di dimensioni colossali, come quelle sull'ottenimento di erogazioni e finanziamenti per il rilancio economico, industriale e occupazionale di aree depresse. Sia nel momento della concessione degli appalti pubblici, sia nella esecuzione dei lavori si fa sentire, denunciano gli investigatori, la presenza della criminalità organizzata la quale poi provvede alla distribuzione dei subappalti dove impera la violazione totale delle regole legislative sul lavoro.
Gli strumenti più usati per portare a compimento truffe e evasioni varie, è segnalato nel rapporto, sono le cooperative e le associazioni "no profit'' che operano nei settori dell'industria e in quelli dei servizi, dichiarazioni fittizie di giornate lavorative prestate, richieste non spettanti di elargizioni del fondo di disoccupazione, di indennità di maternità e assegni familiari.