Aristide accusato di brogli elettorali e corruzione
Insurrezione armata contro il dittatore reazionario di Haiti
Gli Usa inviano i marines a presidio dell'ambasciata a Port Au Prince
Lungo la strada nazionale che collega Port Au Prince a Saint Marc le milizie del presidente Aristide si sono messe a costruire barricate in attesa dell'arrivo delle forze ribelli che, partite il 7 febbraio da Gonaives, hanno conquistato il 23 febbraio Cap Haitien e tutta la parte nord della repubblica. La difesa della capitale è affidata alle milizie governative e alla polizia; l'esercito è stato sciolto dal governo nel 1994. La famiglia del presidente si è già rifugiata a Miami.
Il tentativo di arrestare l'insurrezione armata contro il dittatore reazionario Aristide, accusato di brogli elettorali e corruzione, cioè il "piano di pace" messo a punto da Usa, Francia e Canada e presentato il 21 febbraio dal responsabile della politica latinoamericana dell'amministrazione Bush, Roger Noriega, a governo e opposizione è stato respinto da quest'ultima. Il progetto prevedeva che Aristide rimanesse in carica fino alla scadenza del mandato presidenziale, nel 2006, la formazione di un governo di transizione e il disarmo delle milizie. I partiti dell'opposizione governativa interpellati dall'inviato americano, che peraltro sembra non abbiano legami organici con gli insorti, pretendono le dimissioni immediate del presidente.
Dalla Casa Bianca, fin dai primi giorni dell'isurrezione, sia il segretario di Stato Colin Powell che il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld avevano affermato che gli Usa non avrebbero fatto niente per difendere Aristide anche se è apparsa evidente la preferenza a mantenere il dittatore nel posto dove lo avevano insediato nel 1994. Comunque il 23 febbraio una cinquantina di marines sono sbarcati a Haiti con il compito ufficiale della protezione dell'ambasciata Usa nella capitale. Hanno battuto sul tempo le forze francesi di stanza nella vicina Guyana francese che Parigi aveva messo in stato di allerta alcuni giorni prima, quando aveva annunciato di volersi occupare della sorte della sua ex colonia.
La protesta contro il dittatore reazionario era iniziata già subito dopo la sua rielezione alla presidenza nel 2001. L'opposizione denunciava i brogli elettorali di un'elezione farsa che manteneva al potere Aristide. La corruzione ha contraddistinto il governo di Port Au Prince e solo l'azione repressiva della polizia e delle milizie governative assicuravano il controllo del paese. Più di dieci morti fra i dimostranti era stato il bilancio dell'ultimo intervento delle milizie contro la mobilitazione studentesca e lo sciopero generale dei primi di gennaio.
Le forze antigovernative del Fronte di Resistenza hanno dato il via all'insurrezione armata nel nord del paese. La prima città a cadere è stata quella di Gonaives, il 7 febbraio. Pochi giorni dopo hanno preso la città di Saint Marc e hanno dilagato nella parte settentrionale del paese.
Aristide è un ex prete salesiano che aveva combattuto la dittatura dei Duvalier, padroni di Haiti dal 1957 e scaricati dal padrino imperialista americano nel 1986. I sostituti scelti dalla Casa Bianca continuavano a massacrare il popolo haitiano che si ribellava finché Aristide, con un programma che prometteva l'alfabetizzazione del paese, la riforma agraria, il congelamento dei prezzi dei generi di prima necessità, conquistò nel 1991 la presidenza col 67,5% dei voti in elezioni controllate dagli osservatori delle Nazioni Unite. Il suo governo fu spazzato via nel settembre 1991 da un ennesimo golpe. Si rifugiò negli Usa, tollerato dall'amministrazione di Bush padre. Il successore Clinton non modificò la posizione a favore della giunta golpista del generale Cedras fino a che la situazione non mise in difficoltà gli interessi delle multinazionali americane che utilizzavano il lavoro a basso costo dell'isola.
Nel 1994 20 mila marines invasero l'isola e rimisero al loro posto Aristide dettandogli la politica liberista e la composizione del governo "democratico". Privatizzazioni e mano libere alle multinazionali sono stati i cardini della politica economica del governo haitiano. Aristide sciolse l'esercito, sostituito dalla polizia addestrata da americani, francesi e canadesi, e costituì delle milizie paramilitari al suo servizio da scagliare contro l'opposizione. Le condizioni della popolazione sono ulteriormente peggiorate: più dell'80% di haitiani sono in condizioni di povertà. Mentre il 4% degli 8 milioni di abitanti controlla più dei due terzi della ricchezza del paese. L'isola è classificata tra le più povere dei Caraibi. Solo la copertura dell'imperialismo americano ha tenuto in sella Aristide che ha mantenuto la presidenza con le elezioni farsa del 2001. 25 febbraio 2004