Bilancio sulla mia attivití nel partito dei Comunisti italiani
HO LASCIATO I FALSI COMUNISTI PERCHE' HO VISTO IL SOLE ROSSO DEL PROLETARIATO NEL PMLI

Un quindicenne abruzzese simpatizzante del PMLI
La mia storia politica è stata finora molto particolare. Ho soltanto 15 anni ma sin da quando ne avevo 12 mi interesso molto di politica. Nel primo periodo e per un arco di tempo intorno ai tre mesi sono stato simpatizzante del PRC. Ho frequentato di tanto in tanto la sezione nella mia città, ma non ho mai partecipato ad una riunione. Ho anche conosciuto alcuni ragazzi dei "Giovani Comunisti" con i quali ho passato alcuni pomeriggi leggendo copie di "Liberazione". Poco tempo dopo però mi accorsi che Rifondazione non faceva per me e cosi scelsi di andare via.
Restai per un po' in riflessione, leggendo solo alcuni scritti. Quello che io cercavo allora era un partito comunista serio ed affidabile e nel quale avrei potuto lavorare almeno con più spazio. C'era allora nella mia classe delle medie un ragazzo che aveva tutti i componenti della famiglia tesserati nelle file dei Comunisti italiani, un partito di cui fino ad allora non mi era mai interessato conoscere né approfondire la linea. Così, pur non essendo il mio amico molto interessato alla politica, mi feci dare del materiale fra cui alcuni numeri de "La Rinascita della sinistra" e diversi volantini. Iniziai a conoscere bene questo partito ed ora, dopo che ne ho fatto parte, posso dirvi che è stato uno dei più grossi errori commessi.
Ben presto conobbi alcuni membri del PdCI della mia città fra cui la segretaria di sez. e altri "falsi compagni". In questo modo cominciai a farmi strada all'interno dei Comunisti italiani. Compravo puntualmente "Rinascita" (e pensare che ora tutti i numeri sono finiti nei bidoni per la raccolta differenziata della carta e nella mia stanza ci sono solo copie del magnifico "Il Bolscevico") e frequentavo la sezione nella mia città. Ho partecipato ad alcune riunioni del partito e ad una manifestazione. Appena ho compiuto 14 anni mi sono tesserato.
Alcuni tempi dopo mi hanno dato le chiavi della sezione per tenerla aperta ogni tanto e cercare di portarci i giovani. Abitualmente andavo in sezione per sfogliare "Rinascita" o leggere qualche libro ma non è venuto mai nessuno. Nel periodo in cui sono stato nel PRC avevo potuto notare che nella mia città erano molto organizzati i "Giovani comunisti" e attiravano tantissimi giovani anche nelle scuole usando come calamita il tanto blasonato "Che Guevara". Ci tengo ora a precisare che nella mia sezione, la FGCI (i giovani del PdCI) non c'era e io ero l'unico elemento che la rappresentava. La totale mancanza di giovani nelle file del PdCI della mia zona è dovuta principalmente alla totale mancanza di organizzazione interna del partito e a quella completa anarchia che vi è dentro. Ben presto allora decisero che il partito si doveva far conoscere e diedero anche a me le chiavi di una bacheca da loro affittata nel Centro storico, dove io di tanto in tanto attaccavo qualche manifesto. Secondo me, la bacheca poteva essere un ottimo strumento di propaganda per il partito ma doveva avere alle spalle un'organizzazione seria e compatta. Invece quello che ho visto io nei Comunisti italiani è stato un totale menefreghismo e disinteresse verso il partito.
Tanto per raccontarvi alcune cose, la sezione della mia città contava circa 30 iscritti e le riunioni si tenevano ogni 15 giorni. Ad ogni riunione partecipavano 6-7 persone (ecco perché c'è tanta noncuranza verso il partito) di cui 3-4 arrivavano con almeno mezz'ora di ritardo. Durante le riunioni anziché discutere insieme dei problemi e delle questioni all'ordine del giorno c'era chi leggeva per i fatti suoi, chi se ne stava affacciato al balcone, chi fumava e sfogliava "il Corriere dello sport", e chi parlava insieme ad una amica di pettegolezzi. Alla fine qualcuno parlava per circa 10 minuti ed era tutto finito. Mi chiedevo: ma è questo il modo di fare una riunione? Inoltre, quello che ho notato nei Comunisti italiani è un odio interno fra i singoli iscritti dovuto ai vari conflitti che ci sono per salire "nei piani alti del palazzi". Nella mia sezione circa 6 iscritti non frequentavano mai il partito perché erano rimasti esclusi da cariche come "assessore, consigliere, tesoriere" e vedendo quindi infranto il sogno di poter "guadagnare qualcosa" sulle spalle del PdCI avevano abbandonato tutto. Nei periodi vicini ai congressi o alle elezioni si assisteva ad una sorta di guerra interna per chi doveva essere "l'assessore provinciale del PdCI" o chi doveva diventare assessore per il sindaco, nella lista dei 40 candidati; chi vinceva, come una sorte di gioco, saliva al potere e "guadagnava", chi perdeva si ritirava e lasciava tutto.
Ecco quindi smascherati coloro che hanno un totale disinteresse nei confronti del partito. In altri momenti, dopo le elezioni, non mi sembrava di stare in un partito politico ma in un vero e proprio "Ufficio di Collocamento". Tante persone, mai conosciute fino ad allora, si avvicinavano al partito ed alcuni si tesseravano ma non per passione politica o idee comuni ma semplicemente per poter "essere piazzati ", o meglio "raccomandati" dagli assessori in carica del PdCI nei vari uffici pubblici o altri enti locali.
Questa è una delle cose più schifose che ho potuto notare nel PdCI ed è anche uno fra i tanti motivi per cui ho scelto di andar via da questo partito di falsi comunisti, di bugiardi, disonesti ed ingiusti che anziché aiutare e difendere i lavoratori (quelli veri, che lottano tutti i giorni) si preoccupano di dare "una spinta" a tanti arrivisti, menefreghisti, persone completamente estranee al partito. Può dunque un partito come questo definirsi "Comunista"? Bene, penso proprio che Cossutta e company, facciano meglio a cambiargli il nome e a dire la verità su questo partito riformista e revisionista per non illudere ancora tanti lavoratori, tante lavoratrici e tanti giovani come me.
Dopo che sono stato per breve tempo simpatizzante del PRC e dopo che ho fatto parte dei Comunisti italiani, mi sento di lanciare un appello:
Giovani, lavoratori e lavoratrici, pensionati, casalinghe, operai, studenti, immigrati, disoccupati, cassintegrati, abbandonate le illusioni dei partiti di "centro-sinistra" che si dicono comunisti ma in realtà sono riformisti, revisionisti, falsi e disonesti!
Tutti uniti lottiamo per avere un'Italia unita, rossa e socialista e buttar giù il governo del neoduce Berlusconi!
Credete alle mie parole e unitevi al PMLI!
Solo il Sole Rosso del socialismo ci potrà salvare da questo sistema capitalistico!
Viva il proletariato e viva il PMLI!
Viva i cinque grandi maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao!