Nella trasmissione televisiva "Otto e Mezzo" in cui ha partecipato Mino Pasca
Le incredibili menzogne di Victor Zaslavsky su Stalin
Alla trasmissione "Otto e Mezzo" andata in onda su La7 il 4 marzo scorso, dove il compagno Mino Pasca ha tenuto testa da solo contro 4 anticomunisti nell'argomentare convincentemente la difesa storica e politica della figura e dell'opera di Stalin, era invitato in studio il noto revisionista storico Victor Zaslavsky, docente di Sociologia presso la "prestigiosa" università privata Luiss-Guido Carli di Roma, il quale ha dato la stura alle più obbrobriose falsità che in quello studio televisivo potessero essere vomitate sull'esperienza del socialismo in Urss e sul movimento comunista internazionale.
Ne ha dette tante di falsità il "professore" e di queste confuteremo le più macroscopiche.
Per cominciare, secondo l'immaginazione fantastorica di Zaslavsky nel 1933 in Germania non fu la socialdemocrazia a rifiutare ostinatamente il fronte unito antifascista coi comunisti, che lo proposero fino all'ultimo, bensì sarebbe stato "Stalin a dividere" questi ultimi dai riformisti rendendosi "artefice dell'andata al potere di Hitler". Ricordiamo al "professore" che i comunisti tedeschi furono i soli nel '33 che, subendo per primi la violenza squadristica delle "camicie brune"(SA), continuarono decisamente a lottare contro l'avvento del nazismo prima e dopo la loro messa fuorilegge, a seguito del provocatorio attentato incendiario nazista al Reichstag, mentre i socialdemocratici, per assecondare i voleri della classe dominante borghese tedesca, favorirono lo sviluppo di tutte le condizioni che aprirono la via del potere al nazismo. Ricordiamo, inoltre, al "professore" che i comunisti si divisero dai socialdemocratici non nel '33 ma nel '19, con la fondazione dell'Internazionale Comunista, dopo che i secondi, durante la prima guerra mondiale, avevano tradito il proletariato gettandolo nel macello fratricida e vendendosi armi e bagagli alle rispettive borghesie imperialiste. Zaslavsky sicuramente lo sa ma mente sapendo di mentire! Ma andiamo avanti.
Nell'esporre le sue improbabili fantasticherie Zaslavsky ripropone la vecchia e menzognera litania degli anticomunisti di professione e asserisce che Hitler e Stalin stavano preparando (in gran segreto!) un'alleanza contro la civiltà occidentale per spartirsi il mondo, aggiungendo che due russi su tre non sanno nulla di tutto ciò (chissà perché?). E, in preda al delirio anticomunista Zaslavsky è arrivato alla conclusione che gli oltre 20milioni di morti sovietici militari, partigiani e civili caduti nella Grande Guerra Patriottica o assassinati dalla belva nazifascista sarebbero state "vittime gratuite" avute in conseguenza del fatto che Stalin avrebbe disatteso quegli inesistenti piani di alleanza. Una elucubrazione pazzesca e infame che offende gravemente il sacrificio di sangue del popolo sovietico rinnegato senza un briciolo di pudore da questo professorucolo di revisionismo storico nativo di quella Leningrado che, inespugnabile, resistette eroicamente per 28 mesi all'esercito invasore hitleriano che la sottopose giorno e notte a continue incursioni aeree e a incessanti bombardamenti affamandola con un terribile assedio costato alla città della Rivoluzione d'Ottobre un tributo di sangue di oltre 600mila morti!
Senza nessun ritegno e senza un minimo di rispetto per la verità storica Zaslavsky procede nel suo maldestro tentativo di equiparare Stalin al suo opposto Hitler, tentativo che giustamente il compagno Pasca ha definito scandaloso. Il "professore" arriva infatti all'indecenza quando vaneggia uno Stalin che prepara la deportazione in massa degli ebrei portando come prova delle sue falsità il fatto che il governo sovietico combatté con decisione il sionismo sia come ideologia razzista sia come organizzazione che, in combutta con l'imperialismo americano, praticava in Urss, agli ordini della ambasciatrice israeliana a Mosca Golda Meir, attività criminose quali lo spionaggio, il sabotaggio e l'omicidio di quadri comunisti, fra i quali Andrei Zhdanov, tramite le "cure" letali di medici assassini. Non possiamo credere che Zaslavsky sia così ingenuo da scambiare l'antisionismo con l'antisemitismo. E' evidente, anche in questo caso, che mente sapendo di mentire!
Citando fantomatici documenti "top secret" degli inquinatissimi archivi del Cremlino Zaslavsky continua a spararle grosse quando afferma che l'Urss stava preparandosi a scatenare la terza guerra mondiale! Quando il compagno Pasca interviene ricordando il concreto impegno di Stalin e dell'Urss per il mantenimento della pace mondiale avvalorando documenti e interviste ufficiali Zaslavsky lo accusa di prendere per "oro colato" quella documentazione mentre, come giustamente Pasca gli ha fatto notare, è proprio il "professore" a voler far passare per "oro colato" la sua documentazione tutt'altro che attendibile! E poi cosa c'entra il riarmo difensivo della Cecoslovacchia rievocato da Zaslavsky per avvalorare le sue tesi assurde? Forse la Cecoslovacchia non doveva rafforzare degnamente le sue difese mentre il blocco imperialistico della Nato poteva minacciare, anche con ordigni atomici, il campo socialista? Certo che no soprattutto, dopo il discorso di Churchill a Fulton e le teorie di aggressione "preventiva" della dottrina Truman e di Dulles contro la falsa e pretestuosa minaccia della "esportazione del comunismo sulla punta delle baionette"!
Ma ecco Zaslavsky che riporta un dato statistico plausibile: in Urss "dei nati tra il 1917 e il 1927 solo il 32% è arrivato ai 60 anni di età". Qui il "professore" dà il meglio di sé affermando che questa eccezionale mortalità sia dovuta a Stalin che avrebbe fatto fucilare migliaia di sovietici al giorno, aggiungendo con pessimo sarcasmo, tranne nei giorni festivi.
Come si fa a "dimenticare" che le classi che vanno dal '17 al '27 furono quelle che composero dal '41 al '45 la maggioranza degli effettivi dell'Armata Rossa! Fu quella generazione la più decimata in vite umane durante la mortale guerra all'aggressore e boia nazifascista!
E' evidente che l'egregio "professore", pur di calunniare l'Urss socialista e Stalin, non ha nessuno scrupolo nel cancellare dalla storia niente di meno che l'intera seconda guerra mondiale!
Tutto questo cumulo di menzogne sul passato, aggiunte a quelle sul presente a proposito del PMLI, definito dal "professore" addirittura come "setta senza interesse di proselitismo" (sic!), ci dimostrano largamente che Zaslavsky non è degno di un briciolo di credibilità e di considerazione in materia di onestà storica ed intellettuale.