Con un disegno di legge presentato dal ministro dell'Interno Pisanu
Il governo Berlusconi vuol militarizzare i pompieri

Dopo la privatizzazione sancita con il decreto legislativo n. 29 del 3 febbraio 1993 e la speciale ordinanza del governo che recentemente ha sancito l'impiego delle forze di protezione civile per i "grandi eventi", adesso il governo del neoduce Berlusconi vuole militarizzare il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (CNVVF).
Il disegno di legge n. 4347 presentato il 3 ottobre scorso alla Camera dal ministro dell'Interno Pisanu di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze Tremonti e con il ministro per la Funzione Pubblica Manzella, si compone in tutto di 4 articoli e punta a inquadrare il corpo dei pompieri nelle forze di pubblica sicurezza (art. 1) e delega al governo (art. 2) la disciplina in materia di rapporto d'impiego del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Lo stesso Pisanu ha chiarito che col ddl vuole "realizzare un'incisiva riforma del rapporto di impiego del personale, al fine di renderlo il più confacente possibile sia alle tradizionali missioni istituzionali del Corpo, cioè il soccorso pubblico, la prevenzione incendi e la protezione civile, sia alla nuova missione della difesa civile, una materia, questa, connaturata all'essenza stessa dello Stato, in quanto comprende in sé la garanzia e la sicurezza delle istituzioni, la capacità di sopravvivenza economica, produttiva e logistica del `sistema Paese' in occasione di crisi interne o internazionali e, nell'ambito di tali crisi, la gestione di rischi di tipo non convenzionale derivanti dall'impiego in danno di persone o beni di armi di distruzione di massa di tipo nucleare, batteriologico e chimico".
Dunque se il decreto Pisanu diventerà legge, i pompieri, oltre a continuare a svolgere il tradizionale ruolo di protezione delle persone e dell'ambiente saranno impiegati anche in azioni repressive e di ordine pubblico.
Inoltre il ddl Pisanu di fatto azzera gli attuali spazi sindacali e la forza contrattuale dei Vigili del Fuoco equiparando il loro attuale rapporto di lavoro privato a quello delle forze di polizia.
Non a caso ha precisato a tal proposito Pisanu: "Il cardine del riassetto risiede nel passaggio del rapporto di impiego dal regime privatistico, cui è attualmente assoggettato, ad un'autonoma disciplina di diritto pubblico, al pari di quanto avviene oggi per gli altri Corpi dello Stato chiamati alla difesa dei valori fondamentali della Repubblica, indicati all'articolo 3 dei decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165".
Pertanto i Vigili del Fuoco non potranno più nemmeno scioperare e al posto di un normale contratto sottoscritto da governo e sindacati avranno un decreto del ministro che autonomamente decide aumenti salariali e condizioni normative.
Favorevoli al ddl Pisanu si sono detti Cisl e Uil di categoria, mentre sono contrarie Cgil e Rdb che fanno sapere che i vigili del fuoco non vogliono essere inquadrati nelle forze di pubblica sicurezza: "Il nostro ruolo tradizionale è quello di proteggere le persone e l'ambiente - dice Adriano Forgione, coordinatore vigili del fuoco Cgil - Certo, se si prospettano nuovi rischi come le minacce terroristiche, non ci sottrarremo alle funzioni tradizionali del soccorso, ma non vogliamo andare oltre, non intendiamo essere impiegati in funzione di ordine pubblico. A difendere le istituzioni, l'ordine politico o economico del paese sono già preposti altri organi. Non vogliamo, come è già accaduto, essere utilizzati per gli sfratti delle famiglie, o per le manifestazioni, come è stato per il G8 di Genova o quando ci ordinarono di allontanare i cittadini che bloccavano i treni con le armi". è d'altra parte tutto il sistema di protezione civile che si sta trasformando in un servizio "hostess e sicurezza" agli ordini del presidente Berlusconi. Con una ordinanza speciale, secondo una recente legge, le forze di protezione civile possono essere impiegate nei cosiddetti "grandi eventi", sempre più al limite tra la tutela ambientale e l'ordine pubblico: ultimi impieghi in questo senso sono stati il vertice internazionale di Pratica di Mare e la beatificazione di Padre Pio.