Lo redigerà Presenti, chiamato alla segreteria del Dipartimento PS
ALLO STUDIO UN PIANO FASCISTA PER L'"ORDINE PUBBLICO''
Scajola e De Gennaro varano 49 spostamenti di questori. Izzo promosso. Malvano a Napoli. Dello Russo guiderà la Dia
Ad un anno dal suo insediamento il governo neofascista Berlusconi vara un altro pezzo del suo programma di riorganizzazione del ministero dell'Interno per rafforzare l'apparato repressivo in ordine allo scontro sindacale, sociale e politico che si va acutizzando e che preannuncia un nuovo "autunno caldo'': dopo lo spostamento di 76 prefetti deciso nel novembre scorso e la nomina di un centinaio di nuovi dirigenti del corpo dei Vigili del fuoco attuata a marzo, l'11 giugno il Viminale ha deciso lo spostamento di ben 70 alti dirigenti della polizia, tra cui 49 questori in altrettante città capoluogo di provincia, il più grosso movimento dal dopoguerra ad oggi.
è questa la terza fase del "nuovo modello di ordine pubblico'' che gli esperti agli ordini del ministro dell'Interno Scajola e del capo della polizia De Gennaro stanno elaborando dopo le esperienze delle lotte di piazza di Napoli e Genova, a cui ne seguirà una quarta e ultima, che riguarderà ancora i prefetti, entro l'estate. Con questo provvedimento il Viminale intende rimodellare le competenze tra polizia e carabinieri, ponendo rimedio ai cronici conflitti di competenza tra le due forze repressive dello Stato e rimettere al centro della gestione dell'ordine pubblico i questori, che più dei prefetti e dei comandanti provinciali dell'arma tornano così a rappresentare il punto di riferimento della "sicurezza'' e dell'"ordine pubblico'', direttamente agli ordini del capo della polizia De Gennaro e del ministro dell'Interno Scajola.
In questo quadro le Direzioni generali vengono sostituite da 4 Dipartimenti e 50 Direzioni centrali, più 7 direzioni interregionali, secondo la logica della devoluzione federalista. Lo spostamento dei 49 questori rientra appunto in questo piano. Tra questi troviamo Biagio Giliberti a Reggio Calabria, Marcello Fulvi a Catania, Raffaele Aiello a Benevento, Giacomo Dentici a Prato, Elio Graziano a Ravenna, Antonio Pezzano a Biella. Il questore di Napoli, Izzo, uno dei massimi responsabili della mattanza al Global forum di Napoli e delle sevizie dei manifestanti nella caserma "Raniero'', è stato promosso alla guida di una Direzione interregionale.
Al suo posto, a dirigere la questura di Napoli, con il soddisfatto beneplacito di AN, è stato nominato Franco Malvano, già questore di Bari, un personaggio molto "chiacchierato'' per le sue "amicizie'' nell'ambiente della camorra. Malvano, che è napoletano, ha già lavorato a Napoli per 17 anni come capo della mobile e poi al commissariato di Portici-Ercolano. Fu allontanato nel '98 quando nelle indagini di alcuni pm fu indicato come sospettato di aver stretto un patto illecito con il clan Ascione, concluso tramite Cesare Bruno, un ex consigliere comunale a Napoli del MSI, poi condannato per reati di droga e camorra ed espulso dall'ordine degli avvocati, sulla base di testimonianze non smentite di pentiti e poliziotti.
Al vertice della Dia (antimafia) è stato chiamato il questore di Catania, Achille Dello Russo. Alla segreteria del Dipartimento della pubblica sicurezza è stato nominato Salvatore Presenti, già questore di Bergamo, "con l'incarico - recita il comunicato del Viminale - di elaborare in un breve arco di tempo un progetto incisivo e concreto'' affinché i servizi di ordine pubblico siano "costantemente adeguati alle mutevoli esigenze''. Di che si tratta? Il superpoliziotto Presenti, dirigente di "specifica e provata esperienza'' che affiancherà i vertici del Viminale, dovrà analizzare il tipo di "piazza'' che si sta riorganizzando dopo Napoli e Genova allo scopo di "adeguare metodi e mezzi di dissuasione e di intervento e trovare nuovi modi per dialogare e contrattare con i manifestanti''.
Tradotto dal burocratese ciò significa che il Viminale sta preparando un piano fascista appositamente studiato sulle più recenti esperienze di scontri di piazza per attrezzare le "forze dell'ordine'' a reprimere e stroncare ancor più duramente ed efficacemente qualsiasiasi movimento di opposizione e di lotta contro il governo del neoduce Berlusconi. A cominciare dallo scontro che si sta radicalizzando sull'articolo 18, con il governo che sta palesemente andando avanti nell'infame tentativo di isolare la Cgil e sfidando a muso duro il movimento di massa che si è creato intorno a questo irrinunciabile principio.
Un segnale sinistro che conferma in maniera eloquente il regime fascista in piena regola che si è impiantato con l'avvento del governo del neoduce Berlusconi, che come Mussolini si affida sempre di più alla repressione poliziesca per "domare'' la piazza.

26 giugno 2002