Per iniziativa di Ciampi
UNA SFILATA PATRIOTTARDA E NAZIONALISTA
Per la prima volta accanto ai militari hanno sfilato i giovani del "servizio civile"

Mentre il governo neofascista con l'acquiescenza del Quirinale tenta di cancellare il 25 Aprile e il 1° Maggio, si assiste a un'impressionante e martellante campagna per dare risonanza alla "festa" nazionalista e patriottarda del 2 giugno di cui la parata militarista e fascista ai Fori imperiali ripristinata tre anni fa per espressa volontà di Ciampi, rappresenta l'evento centrale.
Quest'anno Carlo Azeglio Ciampi si riconferma inequivocabilmente non soltanto il regista dichiarato e orgoglioso di questa operazione neofascista volta a irretire di nuovo le masse popolari italiane nel nazionalismo, nel patriottismo e nel militarismo guerrafondaio, ma anche il principale sostenitore e propagandista della politica espansionista e militarista dell'imperialismo italiano. Non a caso il tema della parata erano le famigerate "missioni di pace" all'estero, ovvero l'esaltazione della politica estera guerrafondaia, espansionista e neocolonialista dell'imperialismo italiano.
Quello che ne è uscito è una orgia di retorica patriottarda ancor più vomitevole di quella dello scorso anno. Tant'è che un gongolante Fini ha dichiarato: "Ogni anno il 2 giugno è sempre più bello. La parata di oggi è stata forse la più bella degli ultimi anni". E lo può ben dire visto che da due, le ore di parata sono divenute tre, con tanto di pomposa diretta televisiva, schermi giganti, la distribuzione di migliaia di bandierine tricolori e di testi dell'inno di Mameli e "bagno di folla" per Ciampi che ha chiuso la parata tornando al Quirinale a bordo della "Flaminia" nera decappottabile, in piedi a dispensar saluti, scortato da un plotone di corazzieri a cavallo. Davanti alle massime cariche dello Stato e ai rappresentanti del governo e delle "opposizioni", sono sfilati oltre 8 mila militari, 400 animali, 200 mezzi comprese, ovviamente, le immancabili "Frecce tricolori". Ma la novità più rilevante, voluta anch'essa fortemente da Ciampi, è stata rappresentata dal fatto che, accanto ai tradizionali militari, hanno sfilato anche i reparti della Protezione civile dove sono inquadrati anche i vigili del fuoco, e soprattutto una rappresentanza di giovani che prestano servizio civile volontario. Un fatto ancor più significativo vista la caratterizzazione della parata sulle "missioni di pace".
Di fatto il segnale che il capo dello Stato ha voluto dare è quello che, sia pur senza armi, i giovani volontari devono considersi un vero e proprio esercito al servizio della "patria", alla stregua di coloro che scelgono di farlo con le armi. Di fatto si riafferma che il Servizio civile nazionale è parte integrante e funzionale al "nuovo modello di difesa" che ha il suo fulcro nell'esercito professionale mercenario e interventista. Infatti, non soltanto lo Stato si serve dei volontari, pressoché a costo "zero" per coprire la sua ignobile ritirata con personale e mezzi dai servizi sociali, ma attraverso un associazionismo compiacente e contiguo, li irreggimenta e li usa come retrovia "umanitaria" dell'esercito mercenario nelle missioni imperialiste ai quattro angoli del mondo.
Un disegno questo da cui i giovani volontari devono prendere le distanze e tirarsi decisamente fuori.