Solidarietà del PMLI ai giovani picchiati e arrestati
Riteniamo inverosimile la tesi secondo cui sarebbero stati i giovani che volantinavano alla stazione Tiburtina di Roma ad "aggredire" i poliziotti della Polfer. Più verosimile la tesi contraria, e cioè che sono stati i poliziotti della celere e i carabinieri a picchiare i giovani.
Certamente non tutti i poliziotti ed i carabinieri sono patiti del manganello, ma quelli della Tiburtina, soprattutto chi li comandava, erano evidentemente del tipo della mattanza di Genova.
Che male potevano fare i cinque arrestati che distribuivano dei volantini di solidarietà con i lavoratori dei trasporti? In particolare Lorenzo Sansonetti che stava semplicemente riprendendo la scena.
La verità è che questo regime rassomiglia sempre più a quello di Mussolini. Agli oppositori non più l'olio di ricino, ma manganellate, arresti e processi come allora.
Nell'esprimere la solidarietà militante del PMLI ai giovani ingiustamente repressi, invitiamo tutte le forze politiche, sociali, sindacali, culturali e religiose antifasciste e democratiche a unirsi per buttar giù il governo del neoduce Berlusconi. Per avere un minimo di libertà, perché alle masse operaie e lavoratrici, popolari e giovanili sia data la possibilità di potersi esprimere liberamente.
Libertà per i giovani arrestati.

Partito marxista-leninista italiano
L'Ufficio stampa

Firenze, 17 dicembre 2003