L’insegnamento mi ha sempre attirato...

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"Perché dopo tutti i lavori che hai provato, hai scelto di dedicarti all'insegnamento?"

Il fatto di aver avuto altre esperienze di lavoro, mi ha fatto capire che l'insegnamento, a differenza di tante altre attività, è qualcosa di veramente degno se fatto con impegno profondo e desideri di misurazione. Gli insegnanti tante volte sono oberati da mille problemi e per di più non sono studiosi in proprio. Gli studenti si accorgono dopo mezz'ora con chi hanno a che fare, chi hanno davanti e, se quello è pieno d’ardore, si domandano: “Se quello lì è così entusiasta ci sarà qualcosa sotto, che valga la pena di seguire”. L'insegnamento è bello anche perché mi ha sempre consentito di studiare e studiare vuol dire conoscere di più, vuol dire non essere in balìa. Non so se sembra poco... a me sembra tantissimo.

Ricordo, per esempio, di essere entrato in aula dicendo: “Oggi avete una fortuna schifosa. Facciamo Spinoza per due ore. Non vi capiterà più, perché da adulti, se non vi succederà di stare a lungo in ospedale o in una cella, non è facile che ci si metta a studiare un filosofo". 

Un'altra entrata in aula me l'ha ricordata recentemente dopo 20 anni uno studente, dicendo che una volta erano alle prese con una lezione di matematica parecchio complicata, sono entrato io, che ero stato invitato dalla professoressa, che era nei guai per la scarsa comprensione degli allievi e, accostatomi alla lavagna piena di cifre, avevo cominciato senza dir nulla ad aggiungere, che so, un carrettino ad un 1, due facce ad un 2, degli animali ad altre cifre, facendoli sì stupire ma anche facendo loro capire che le cifre sono segni di altro, cioè di realtà, ecc.

per il discorso sull'isegnamento vedi anche:

1. da intervista: perché l'insegnamento mi piace

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