.........Milano.........

 

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Sono nato a Milano e sono sempre stato a Milano, perché l'ho sempre considerata la mia città. Qui mi trovo bene, sono uno dei pochi che dicono che Milano è bella, che per gli artisti è l'ideale, perché ha fuori le ossa, perché ti fa capire davvero come stanno le cose, non è una città che mente.

C'è una cosa di cui mi accorgo adesso però... sai, l'essere stato qui a Milano tanto tempo, e continuare ad esserci per milioni e milioni di minuti, fa sì che ogni angolo della città, ogni strada, ogni aspetto del paesaggio mi vengano incontro, come mi vengono incontro le cose nei sogni, in un modo conosciuto e casuale insieme: qui ho incontrato quella persona, là è successo quel grande o piccolo avvenimento; certe vetrine di un negozio o di un bar riflettono sì la mia persona, ma tanto da sola quanto accompagnata da ombre, a volte importantissime, ecc., ecc. 

 

 

 

 

 

 

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"Sì, ma al di là di questi elementi così intensamente personali, che tipo di città è oggi Milano?"

Ti rispondo riportandoti estratti di un'intervista che mi è stata fatta da Umberto Sebastiano nel 1995 ("La bellezza dei milanesi - La città "resistente" del poeta Majorino")

 

Majorino, che tipo di città è diventata oggi Milano?

Io sono nato e ho sempre vissuto in questa città. E devo dire che ho un'impressione un po' diversa da quella che hanno molti, di una città degradata, in continuo peggioramento. Milano mantiene per me caratteri insoliti per una città italiana e quindi estremamente interessanti. Da un lato mi sembra dominante una grande ricchezza di possibilità, dall'altro sono evidenti le strettoie legate a una concentrazione di potere finanziario molto forte, in contrapposizione del quale non si è mai riusciti a far nascere un grande orizzonte culturale alternativo. A Milano vive un'enorme quantità di gente che conserva una mentalità gretta, costruita su modelli inadeguati, quelli del successo, dell'affermazione personale, del profitto. Poi vi sono minoranze che raramente riescono ad andare al di là di un "no" generalizzato ma che potrebbero dare concretezza a delle programmazioni molto più libere e articolate. Per questo motivo vedo Milano come una zona di sperimentazione continua.

L'amore per Milano non le impedisce di porre in rilievo i problemi che affliggono la città...

Sì, certo, però credo che i problemi di Milano possano trasformarsi anche in una grande ricchezza. Mi spiego meglio: Milano è una città emblematica perché rispetto ad altre città italiane mi sembra uno specchio più crudele, trasparente e quindi alla lunga utile, di quello che sta accadendo nel nostro paese. Ad esempio, a Milano si possono osservare continuamente le reazioni e le resistenze della gente rispetto ai modelli dominanti dell'apparire, del vendere, della ricerca del profitto.

Eppure questi momenti d'incontro, di socializzazione con gli altri, a Milano si stanno sempre più restringendo...

Ma non sono terminati. Basta affacciarsi alla finestra: il tessuto degli incontri c'è ancora e poi mi sembra riduttiva l'immagine della persona assorbita dal mezzo televisivo. In fondo c'è una positività della tecnica e del modo di vivere della gente che resiste alle zone di appannamento. Bisogna piuttosto ritrovare la dignità dell'incontro con gli altri.

 

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SEZIONE: biografia   STATUS: completo   TEMPI DI LAVORAZIONE: 9/2002 - 1/2003

 

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