Antonio Porta, La sfida della lettura (“Giornolibri”, 9 giugno 1976)

(...) ma davvero grande gratitudine va manifestata per le prove di Neri e Majorino, di questo piccolo tesoro che due autentici poeti hanno gelosamente custodito per tanti anni, in attesa del bel tempo, della riapertura delle piazze dopo i disastri (positivissimi per altri aspetti, come tutti sappiamo) del '68. Altre volte, su queste pagine, mi è capitato di parlare di "morti e resurrezioni" della poesia, di devastante vuoto lasciato dall'attività politica "pura", di inibizioni calviniste nei confronti del linguaggio: ora ci sono altre due prove che dimostrano la verità di queste mie nette asserzioni.

E' un segno di maturità politica (e non per caso ora si discute di politica, e la si fa, in modo più consapevole, più pieno) che il linguaggio della poesia non ci lascia insensibili come pochi anni fa; è il segno che si avverte ormai a tutti i livelli del nostro essere nel mondo, nella società, l'insopprimibile bisogno di arricchirci con la scrittura poetica, che è un po' la garanzia di rimanere integri, di non essere usati e buttati via, a festa finita, quando la vita ricomincia. "Sirena" di Majorino era rimasto chiuso in un cassetto proprio dal '68, e dopo otto anni salta fuori con una freschezza e una capacità di eccitare il lettore alla propria storia amorosa, che lascia, per un momento, senza fiato dalla speranza. Rinuncio a fare citazioni, qui: è questo un vero libro, unitario, con tutti i motivi e i temi bene intrecciati, da leggere e rileggere tutto in fila, da cima a fondo.