"Giancarlo, i musicisti che ruolo hanno avuto nella tua vita poetica?"

Giancarlo Majorino

"Con i musicisti c’è stato e c’è ancora un rapporto molto intenso. Sono musicisti molto diversi gli uni dagli altri, che è poi la mia caratteristica di sempre. 

Quello a cui a lungo sono stato più legato è Bruno De Franceschi, con cui ho fatto addirittura delle canzoni, all'inizio un po' per gioco, poi un po' per davvero. Devo dire che sono un po' recidivo, perché ancora prima, con Romano Becatti, abbiamo fatto canzoni che andavamo in giro in convegni o istituzioni culturali, come la Casa della Cultura milanese, a cantarle, a dirle. Ma questo succedeva quando avevo 18-20 anni. Ecco, Bruno De Franceschi, oltre a quell'accennata fase iniziale - lui poi è diventato un compositore conosciuto – ha musicato sia una scelta tratta dal libro "Provvisorio", che è andata in scena a Cortona nel '94, sia "Viali con le ali" – "Viali con le ali" era un mio sintagma, un mio "concetticona" – messa in scena anche all'Elfo, qui a Milano, un'opera molto bella. 

Un altro musicista importante, con cui ho lavorato, è Lorenzo Brusci. Altro modo, con Monica Demuru, grande cantante. Modo completamente diverso, sperimentale, musica elettronica, che poi finirà in un CD intitolato "Carne capitata". Siamo andati anche a presentarlo all' Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles. Sono tutti testi miei che ha musicato in una specie di concerto di poesia e canzoni.

Altro musicista, Carlo Galante, un compositore di stampo classico, che ha fatto alcuni pezzi sui miei testi, per esempio la "Majoriniana", una strutturazione in sei parti per violino, che interrompe la lettura di poesie che faccio nell'Audiobook "Milioni di minuti".

Nel '97 con Finardi, un cantautore noto, cominciamo a trovarci, siamo molto in sintonia e decidiamo di fare delle cose insieme. In realtà finora le cose insieme sono state puramente due canzoni, chiamiamole così, una d’amore e una sulla produttività continua di tutti. Però non è detto che il discorso sia finito, si chiuda lì.

Nel '98 ho iniziato poi a lavorare anche con altri musicisti. Insieme siamo facendo un'opera che inizialmente sembrava fondarsi su tanghi e musica leggera, poi invece è diventata più complessa, stratificandosi in più generi musicali".