Testi sparsi

Testi sparsi di Giancarlo Majorino - Alisei III, Collezione diretta da Maurizio Cucchi - Prova d'Autore 1988

Testi sparsi di Giancarlo Majorino - Alisei III, Collezione diretta da Maurizio Cucchi - Prova d'Autore 1988

"(...) Dalle lacerzioni, dai veri e propri squarci di un libro di pieno dolore come Provvisorio, riappaiono in una luce cambiata dal tempo, frammenti e tracce di una pena acutissima, di uno strazio assorbito nel cuore fino a mutarlo, ed espresso nel tono di una malinconia profonda degli affetti, di una sensibilità che vibra ma è sempre più temprata. Pur attraversando ancora "gli atti quotidiani corti e mossi", Majorino sembra posare il proprio sguardo su una lontananza aperta, forse con una "misteriosa nostalgia". Come vedesse, in un mare vastissimo, fluire altre vele, scorrere all'infinito altre navigazioni".

Maurizio Cucchi

(testo tratto dal risvolto di copertina)

 

il poeta Giancarlo Majorino copyright Barbara Pietroni

 

"Nell’88 esce Testi sparsi, che è una raccolta di vari testi, curata da Maurizio Cucchi, che era il direttore della collana.

Devo tra l’altro dire che Maurizio Cucchi mi è sempre stato molto vicino come ammiratore e come amico. Io lo ero stato per lui, precedentemente, a mia volta: ero stato il primo, infatti, a valutare con gran forza il suo valore poetico e lo avevo sempre appoggiato.

Questa raccolta ha di particolare il fatto che ha rimesso in circolazione uno dei miei vecchissimi disegni, quelli che facevo a vent’anni, ventidue, in copertina.

(la guardiamo e mi spiega il suo disegno) Da un lato c’è un po' mia madre, dall'altro ci sono un po’ io. Qui scrivevo (ed indica le parole scritte sopra la schiena del soggetto rappresentato). Ne ho diversi di questi disegni.

B: E’ molto bello, mi piace.

G: E’ bello, vero? Forse sono solo affezionato, ma insomma...

Torniamo a Testi Sparsi. Questo libro contiene poesie che erano rimaste ai margini. Questa operazione di raccogliere poesie, che in qualche modo e per qualche ragione non erano riuscite ad entrare nelle altre raccolte precedenti, la rifarò più tardi e più coscientemente in un libro intitolato Le trascurate.

Sono poesie dall’81 all’87, che in qualche modo stanno a metà tra lo sperimentare così enorme, così violento di Provvisorio e una certa ri-armonizzazione che darà poi luogo crucialmente a La solitudine e gli altri, che è molto equilibrato, armonioso, anche se non certo blando...

Quindi è un libro un po’ di passaggio. Ci sono belle poesie e poesie più personali e basta".

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