PagineClandestine

 

Ho visto un uomo matto
è impressionante come possa fare effetto,
un uomo solo dimenticato, abbandonato,
dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.

Noi fuori dal cancello,
noi che siamo normali, noi possiamo far tutto,
noi che abbiamo la fortuna di esser sani,
noi ragioniamo senza perdere la calma
col controllo di noi stessi senza orribili visioni.
il signo G

Quanti si son persi nella vanagloria de "la Ragione é con Noi", del "bisogna lavorare nell'ottimismo e nell'onestà", del "quello che ho l'ho conquistato con il mio sudore" (e che skifo!), del "non permetto a nessuno di venire a disturbare il frutto del Mio lavoro", del "c'eravamo prima Noi", del "già non c'é lavoro per Noi figurati per Loro". 

Vivi così anche tu? Ti piace così tanto questo cancello che c'é fra te e Loro? Va bene stacci dentro. Si dentro perché dentro il cancello ci sei TU! Pensi di star bene solo davanti alla tua televisione, solo dentro alla tua villa al mare, solo dentro la tua auto climatizzata, solo dentro il tuo ufficio, dentro la tua banca, dentro il tuo condominio, dentro il tuo bungalov, dentro la tua cerchia di amici, dentro la tua famiglia, dentro la tua regione, dentro la tua nazione, dentro la tua comunità linguistica, dentro la tua religione, dentro la tua bella comunità monetaria, dentro la tua Beata Ignoranza sul resto del mondo.

La regola é molto semplice, anzi l'assoluta semplificazione é assorta a regola. Più un'idea é semplice, più é poderosamenre contagiosa, più é essenziale più é alla moda, più é pubblicitaria più diviene credo politico: Noi dentro, Loro fuori; Noi lavoratori, Loro ladri; Noi onesti, cattolici, moralmente irreprensibili, Loro abietti terroristi, dediti al regno del Maligno. 

Da lontani anfratti psicostorici ritornano contrapposizioni manichee di sapore medievale. Vestiti di bianche tuniche e barricati dietro immacolati scudi, solcati da rosse croci avanzano i nuovi templari. Difensori del sogno occidentale, eredi dell'antica missione civilizatrice europea. La stessa che aveva lanciato i conquistadores alla distruzione delle antiche civiltà amerindiane, i barbari pionieri del far west alla persecuzione dei native americans, i colonizzatori europei alla spartizione dell'Africa, gli schiavisti alla spoliazione del patrimonio unamo della costa liberiana.

Un misto di presunzione e ignoranza guida da secoli immemori la marcia inarrestabile dei Barbari civilizzati. La Resistenza di pochi stupidi idealisti e sognatori sembra opporsi come un foglio di carta sul cammino di un mastodontico ariete d'assedio. "Eppur si muove" disse Galileo davanti all'ottusa ignoranza reazionaria del molosso cattolico. Nella stessa sala inquisitoria dove secoli dopo sarà portato l'inventore della Teologia della Liberazione (Leonardo Boff). La Verità anarchica di un idealista puro fece tremare le spesse mura della cultura ufficiale,del Sapere/Potere, della Cultura-dominante e del Dominio-culturale. Pensate avesse torto? All'epoca lo pensarono eppure la storia gli diede ragione. E La Storia ci assolverà, Noi puri idealisti senza diritto di cittadinanza nelle moderne opinioni, nelle nuove correnti ideologiche che propugnano la politica del a-politico, il massimo impegno nel vivere il disimpegno, la costanza nel consumo e il metodico accanimento nella logica dell'esclusione. 

 

Questo spazio é dedicato alle idee que non hanno diritto di cittadinanza nella cultura del vaquo, nella logica ireprensibile del "macchina-donna-omo-palestr-vacanze e stop". Canzoni, poesie, pagine di Resistenti all'inarrestabile assalto del qualunquismo ideologico. Adesso che una colpa anche solo avere un'opinione politica questo materiale sembra di grande clandestinità, proprio come Loro che qui non ci dovrebbero stare fra Noi personeperbene!!!!!!!!!!!!

Garrinciààà                    

 

 

Canzone del Maggio

Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio, 
se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento, 
se il fuoco ha risparmiato le vostre millecento, 
anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti "non sta' succedendo niente, 
le fabbriche riapriranno, arresteranno qualche studente", 
convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco, 
provate pure a credervi assolti, siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso le vostre porte sul nostro muso, 
la notte che le "pantere" ci morderanno il sedere, 
lasciandoci in buona fede massacrare sui marciapiedi, 
anche se ora ve ne fregate, voi quella notte, voi c'eravate.

E se nei vostri quartieri tutto e' rimasto come ieri, 
senza le barricate, senza feriti, senza granate, 
se avete preso per buone le verita' della televisione 
anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti.

E se credete ora che tutto sia come prima 
perche' avete votato ancora la sicurezza, la disciplina, 
convinti di allontanare la paura di cambiare, 
verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora piu' forte: 

"Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti, 
per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti".

Fabrizio De André

 

Il sociale e l'antisociale

Sono un tipo antisociale, non m'importa mai di niente,
non m'importa dei giudizi della gente.
Odio in modo naturale ogni ipocrisia morale,
odio guerre ed armamenti in generale.
Odio il gusto del retorico, il miracolo economico
il valore permanente e duraturo,
radio a premi, caroselli, T.V., cine, radio, rallies,
frigo ed auto non c'è "Ford nel mio futuro"!

E voi bimbe sognatrici della vita delle attrici,
attenzione da me state alla lontana:
non mi piace esser per bene, far la faccia che conviene
poi alla fine sono sempre senza grana...

Odio la vita moderna fatta a scandali e cambiali,
i rumori, gli impegnati intellettuali.
odio i fusti carrozzati dalle spider incantati
coi vestiti e le camicie tutte uguali
che non sanno che parlare di automobili e di moda,
di avventure estive fatte ai monti e al mare,
Vuoti e pieni di sussiego se il vestito non fa un piego,
mentre io mi metto quello che mi pare...
Sono senza patrimonio, sono contro il matrimonio,
non ho quello che si dice un posto al sole;
non mi piaccion le gran dame, preferisco le mondane
perchè ad essere sincere son le sole...

Non mi piaccion l'avvocato, il borghese, l'arrivato,
odio il bravo e onesto padre di famiglia
quasi sempre preoccupato di vedermi sistemato
se mi metto a far l'amore con sua figlia...

Sono un tipo antisociale, non ho voglia di far niente,
sulle scatole mi sta tutta la gente.
In un'isola deserta voglio andare ad abitare
e nessuno mi potrà più disturbare
e nessuno mi potrà più disturbare
e nessuno mi potrà più disturbare...

Non amo viver con tutta la gente, mi piace solo la gente "bene":
come si dice comunemente "bene si nasce non si diviene"...
c'è chi nasce per le scienze o per le arti: io sono nato solamente per i party lalalala...lalalala

Amo oltremodo parlare male, fare il maiale con le ragazze,
la Pasqua vado in confessionale e tutte quante per me vanno pazze
perchè fra i "bene" poi non conta l'astinenza, basta ci sia soltanto l'apparenza 
lalalala...lalalala

Quindi non curo la mia intelligenza, la gente bene con questo non lega,
ma alle canaste di beneficenza so sempre tutto sull'ultimo"Strega":
l'intelligenza c'è sol coi milioni e ammiro i film di Monica e Antonioni 
lalalala...lalalala

Sono elegante ed è inutile dire che le mie vesti son sempre curate
perchè senz'altro è importante vestire, perchè è la tonaca che fa il frate...
In fondo poi due cose hanno importanza e sono il conto in banca e l'eleganza 
lalalala...lalalala

Andiamo matti per cocktail e feste, amo oltremodo le donne mondane:
non fraintendete non parlo di "quelle", star con la gente più in basso sta male...
non ho rapporti con i proletari... soltanto a tarda notte lungo i viali      lalalala...lalalala...lalalala

Ma non trascuro la scienza umanista e si può dire che sono impegnato,
anzi alle volte sono comunista, ma non mi sono sempre interessato:
la lotta delle classi sol mi va per far bella figura in società 
lalalala..lalalala...

Non si può dire che sia clericale, come Boccaccio amo rider dei frati,
ma ossequio sempre lo zio cardinale e vado a messa nei dì comandati.
Il mio credo vi dico brevemente: pensare a ciò che può dire la gente 
lalalala...lalalala...lalalala

La gente "bene" è la mia vera patria, la gente "bene" è il mio unico Dio,
l'unica cosa che ho sempre sognata, la sola cosa che voglio io...
è solo essere un bene sempre ed ora e tutto il resto vada alla malora 

la lalalala...lalalala
la lalalala...lalalala...

Francesco Guccini

 

 

L'ingenuo (parte I)

 

Tu sei un ingenuo.
Tu credi che se un uomo ha un'idea nuova, geniale, abbia anche il dovere di divulgarla. Tu sei un ingenuo. Prima di tutto perché credi ancora alle idee geniali. Ma quello che è più grave è che tu credi all'effetto benefico dell'espansione della cultura.
Ssssss! Al momento ogni uomo dovrebbe avere un suo luogo del pensiero protetto e silenzioso. Ssssss! La cultura deve essere segreta. Non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi.
Tu mi dirai che la divulgazione è un dovere civile e che evolve il livello culturale della gente. Non riesci proprio a distaccarti da un residuo populista e anche un po’ patetico. Purtroppo, oggi, appena un'idea esce da una stanza è subito merce, merce di scambio, roba da supermercato. La gente se la trova lì, senza fatica, e se la spalma sul pane, come la Nutella.
No, la cultura è delicata, e anche permalosa. Ci resta male se non si sente amata
... o se le viene il sospetto di non essere un bisogno vero.
La cultura è come una luce che quando si espande troppo perde la sua luminosità. Il frastuono della cattiva divulgazione la affievolisce. Solo il silenzio ne salva l'intensità.

 

 

L'ingenuo (parte II)

Tu sei un ingenuo.
Tu sei un ingenuo perché credi che la politica possa risolvere i problemi.
Oggi, cercare di migliorare le condizioni di vita del Paese con qualsiasi tipo
di politica, è come fare un po' di pulizie a bordo del Titanic che sta affondando.
Tu sei un ingenuo, anche quando credi che un po' di misticismo di seconda mano ti possa salvare.
E allora tu mi dirai: "Non c'è salvezza?".
No, questo non si può dire. Le risorse dell'uomo sono imprevedibili.
Si potrebbe forse cominciare a pensare o anche a operare nel senso di un cambiamento sostanziale dell'animale uomo.
Una specie di mutazione antropologica.

Giorgio Gaber

 

 

 

Una risata vi seppellirà 

Quando la controcultura é ironica

 

Amico Bianco filastrocca istruttiva 
Mira yanki como nos reimos (Guarda yanki como ce la ridiamo) del cubano Carlos Puebla. Risate in faccia al potere. 
Mio caro padrone domani ti sparo di Paolo Pietrangeli cantata per la prima volta davanti ai cancelli della Fiat nell'autunno caldo.

Pinocho Pinochet del cantante nicaraguense Carlos Mejia Godoy, dedicata al dittatore-marionetta cileno. Come Pinocchio aveva Geppetto così Pinocho-Pinochet ha lo ZioSam.

Tio Caiman (Zio Caimano) canzone panamense cantata dal gruppo italiano dei Chiloe. Dedicata al vorace Zio Caimano (Zio Sam) che si nutre delle risorse centroamericane.

 

 

 

 

 

E questa la dedichiamo NOI ai tanti politici italiani che difronte ella vita, che notoriamente é una cosa seria, si organizzano in bande buffesche di grotteschi clowns. Quando i pensionati, dopo aver sgobbato una vita,  non riescono ad arrivare a fine mese, quando i disoccupati disperati non trovano soluzioni, quando gli anziani ammalati devono pagare le medicine, quando ci trattano come buone bestie da consumatuttoestaizitto, un grido nasce spontaneo: quetsta é l'Ode al politico italiano

In un' epoca in cui il discorso politico si fa propaganda-televisiva, passerella-pubblicitaria, atteggiamento-costanzistico, scadente brunovespismo. In un momento in cui l'ideologia é messa alla berlina (forse troppo pericolosa, sicuramente non alla portata dei politici), in cui anche solo avere un'idea sembra un lusso colpevole. Dobbiamo rispondere al politico italiano sforzandoci di parlare il suo stesso linguaggio. Nella comprensiva attitudine di chi sa che ormai le cose complicate non fanno più per loro. L'Ode al politico é quindi un documento creato ad oc, e dedicato a  tutti i vari Berlusconi-biscioni-viscidoni, Bossi-bastor, Buttiglioni-cogl, Folena-napena, D'Alema-sta'seg, Bobo-rubo, Mariotti-biscotti, Kossighi-lassativi, Casini-bordellini, Formigoni-formichieri, Fini-finok, Amato-sfigato, etc etc. Quante cose vorremmo dire a costoro? Ma vi assicuro che il contenuto di questo poetico brano sembra condensare in modo sintetico, lucido e soprattutto esplicito il pensiero dell'italiano che rivolge l'attenzione alla sua classe politica.

Ode al politico italiano

Ode al politico italiano