Parrocchia
"San Michele Arcangelo" in Cannaiola di Trevi (PG)
Santuario del Beato Pietro Bonilli
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...prostrato dinanzi ai SS. Simulacri umilmente scongiuro Gesù, Maria e Giuseppe ... che vogliano esaudire tutti coloro che si prostreranno o in ispirito o col corpo dinanzi a queste immagini e accordino la salute agli infermi, la pace agli afflitti, la conversione ai peccatori, la perseveranza ai giusti ... Beato Pietro Bonilli Il parroco Bonilli, da quando comincia a diffondere la devozione alla Sacra Famiglia, ha sempre l'idea di acquistare un'immagine che la rappresenti: «ma che fosse di tanta bellezza che non se ne trovasse l'eguale». Il gruppo statuario è commissionato a Pasquale Conte, giovane artista di Lecce. Il Beato ne ricorda con emozione ed entusiasmo il loro arrivo a Cannaiola, alla fine dell'ottobre 1886. Per la descrizione
delle statue, prendiamo a prestito le parole stesse del Beato Pietro, scritte
per il "Bollettino Nazzareno" dell'ottobre 1886:
«Io volevo
fare un gruppo imponente, che fosse esposto nel luogo più onorifico
della chiesa, e in modo che non fosse necessario di vederlo proprio di
sott'occhio per gustarlo, il che sarebbe stato di pochi, ma che tutto un
popolo, nella grandiosità d'una festa l'avesse potuto ammirare,
godere e saziarsene. Quest'idea importava un gruppo, non di ristrette proporzioni,
ma grandioso, gigantesco; per questo assegnai alle Statue un'altezza di
due metri, e infatti il San Giuseppe tanto è alto, la Madonna poi
e Nostro Signore in proporzione.
Questo per la misura, ora qual è l'espressione e l'atteggiamento delle tre Statue? (...) la Madonna e San Giuseppe (...) figurati nell'atteggiamento di presentare con ogni amorevolezza al popolo Nostro Signore, perché s'inchini dinanzi a Lui e Lo riconosca per proprio Salvatore e Dio. Nostro Signore (...) figurato in età non bambina, ma oltrepassata l'adolescenza, perché potesse additarsi come modello dei figli; ed affinché invitasse tutti al suo amore, rappresentarlo col cuore in petto come apparve alla B. Margherita Alacoque. (...) Diamo in prima un'occhiata a Maria e Giuseppe che con una grazia senza pari presentono ai devoti Nostro Signore. - La dolcezza e l'amabilità formano il carattere della Vergine e sotto quest'aspetto vien rappresentata nel gruppo. Un bianco velo le copre il capo; ha tanta verità questo velo che qualcuno mi ha domandato: di quale stoffa è quel velo? Un manto di color celeste le scende dagli omeri, e viene aggruppandosi al lato sinistro, mentre in larghe e graziose pieghe fluisce sul braccio destro: gli orli intorno intorno sono corsi da un filo d'oro brunito, che non gli dà poca vaghezza. La veste ha color di rosa, stretta ai fianchi da una cintura; arriva sovrabbondante fino a terra, ed appena ne fa discernere i candidi piedi per essere amorosamente baciati. - Colla mano sinistra stringe il braccio del Figliuolo in atto di presentarlo al popolo; mentre colla mano destra aperta fa cuore ai devoti di appressarsi a Lui per consacrarsi al suo servizio: qual mano è quella: par che vi circoli il sangue. - Ma ciò che dà vita a quella Statua, è il volto candido come neve, son le guancie di rosa; son gli occhi pieni di tenerezza; è la bocca ridente ed aperta che par che vi dica: Venite, venite al mio Gesù; appressatevi ché son io che vi presento; io sono la Signora del suo Cuore, e ne posso ottener tutte le grazie. San Giuseppe poi è alto, maestoso, nella sua dignità di Capo della Sacra Famiglia: alcuni dopo averlo più volte rimirato, nell'additarmi la testa hanno esclamato! Quella là è una gran bella testa: ha due occhi che ti arrestano e ti fermano. Anch'esso è nell'atto di presentare al popolo Nostro Signore, giacché colla destra regge il braccio di Lui: colla sinistra sostiene il bastone fiorito. - Un manto di color giallo lo avvolge in larghe e naturalissime pieghe: la veste ha paonazza con orlo dorato. Ora veniamo
a Gesù: esso è rappresentato nell'età d'una quindicina
di anni, vestito della tunica, come al solito, rossa. Tutte le grazie della
giovinezza gli ridono in viso: nella bionda capigliatura che bipartita
in fronte gli scende sulle spalle; nella serenità della fronte;
nella lucentezza degli occhi, nella floridezza delle gote. In mezzo
al petto mostra il cuore che vi spicca per una fulgida raggiera; colla
mano destra lo addita ai fedeli: il braccio sinistro è disteso,
la mano è aperta in atto di accogliere con ogni amorevolezza: tiene
aperte le labbra e par che dica: Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli
uomini e dagli uomini non è riamato: almeno voi che mi vedete, amatemi,
ché io saprò premiarvi nell'amor che mi portate. Oh con quanto
slancio, dopo averlo così contemplato, gli si baciano i piedi o
gli si fa irrevocabile donazione di sé stessi!».
Il gruppo, la cui iconografia, dunque, è certamente inusuale per l'epoca in cui si realizza, è inaugurato con tutta solennità il giorno di domenica 14 novembre 1886, con benedizione delle statue e messa dinanzi alle stesse, dall'Arcivescovo di Spoleto, Mons. Elvezio Mariano Pagliari. |
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