Parrocchia
"San Michele Arcangelo" in Cannaiola di Trevi (PG)
Santuario del Beato Pietro Bonilli
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Le indulgenze
"GIUBILARE",
da "Giubileo", vuol dire gioire per i giorni del perdono di Dio, del suo
amore pieno di misericordia e di bontà che rinnova la vita. La parola
deriva da yobel, corno di ariete particolarmente
solenne che con il suo suono inaugura l'anno cinquantesimo o i giorni del
perdono e del condono totale dei debiti.
In che consiste L'indulgenza giubilare è il condono totale della pena temporale, cioè la purificazione da ogni conseguenza del peccato, anche perdonato, per il bene e i meriti infiniti della gloriosa passione del Signore Gesù Cristo e le opere dei santi che sono il "tesoro della Chiesa". Ad esso la Chiesa attinge per la misteriosa comunione che unisce i suoi figli vivi e defunti, perché il bene e la santità degli uni va a vantaggio degli altri, così come anche il peccato reca danno a tutti. L'indulgenza
giubilare è plenaria, cioè totale; pertanto una sola
al giorno; è applicabile ai defunti come atto di grande carità
e come aiuto perché giunga a compimento la loro purificazione.
I sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia Il cammino giubilare, preparato dal pellegrinaggio, ha come punto di partenza e di arrivo la celebrazione dei sacramenti della penitenza e dell'eucaristia, incontro trasformante che è dono e indulgenza per sé e per gli altri. La confessione sacramentale deve essere individuale e integra; compiendo le opere indicate il fedele può ricevere e applicare, durante un congruo periodo di tempo, il dono dell'indulgenza plenaria anche quotidianamente senza dover ripetere la confessione. La ripeterà con ragionevole frequenza per crescere nella conversione e purezza di cuore. La partecipazione
all'eucaristia è necessaria ed è opportuno che avvenga
nello stesso giorno in cui si compiono le opere prescritte: preghiere,
pellegrinaggio o altri segni di carità.
La comunione con la Chiesa Ai sacramenti
della penitenza e dell'eucaristia, momenti culminanti, deve accompagnarsi
la comunione con la Chiesa, manifestata con la preghiera secondo le
intenzioni del Santo Padre.
La carità e la penitenza L'esercizio
di atti di carità e di pentimento intendono esprimere quella
vera conversione del cuore alla quale conduce la comunione con Cristo nei
sacramenti.
Per coloro che sono impediti I confessori
possono commutare per chi fosse legittimamente impedito sia l'opera prescritta
sia le condizioni richieste per l'indulgenza. I religiosi e le religiose
tenuti alla clausura e i malati potranno compiere una visita alla cappella
della loro casa o unirsi spiritualmente a quanti compiono nel modo ordinario
l'opera prescritta, offrendo a Dio le loro preghiere, le sofferenze e i
disagi.
Dove si può ricevere l'indulgenza Il dono dell'indulgenza
giubilare si può ricevere a Roma, nelle quattro basiliche e nelle
chiese indicate; in Terra Santa a Gerusalemme, Betlemme, Nazaret; nelle
chiese cattedrali o concattedrali delle diocesi o nelle altre chiese stabilite;
in ogni luogo quando si tratta di opere di carità.
L'indulgenza attraverso: la visita a una basilica o a una chiesa ... Per l'indulgenza giubilare con la visita a una basilica o chiesa o altro luogo stabilito, si richiede: - di celebrare il sacramento della penitenza anche nei giorni immediatamente precedenti la visita, come segno di sincera volontà di conversione, distacco dal peccato e volontà di vivere una vita nuova; - di entrare per la porta santa o varcare la soglia pensando a Cristo, che è la porta che ci introduce nella comunione con il Padre e con i fratelli. E' bello l'uso di inginocchiarsi un momento sulla soglia e baciare lo stipite della porta; - di partecipare alla S. Messa o ad altra celebrazione liturgica, come le Lodi o i Vespri, o a un esercizio di pietà (a esempio la Via Crucis, il rosario, la recita dell'inno Akatistos in onore della Madre di Dio), oppure di attendere per un certo periodo di tempo all'adorazione eucaristica o a pie meditazioni; - di concludere
con il Padre nostro, la professione di fede, un'invocazione a Maria
e la preghiera secondo le intenzioni del Papa.
... la vista ai fratelli in necessità ... Nell'anno santo, i fedeli potranno ottenere l'indulgenza giubilare anche se: - si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, handicappati, etc.), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro (cfr. Mt. 25, 34-36); - celebreranno il sacramento della penitenza con sincera volontà di conversione; - parteciperanno all'eucaristia; - pregheranno
recitando il Padre nostro, invocando Maria, dicendo il
Credo
e le preghiere secondo le intenzioni del Papa.
... le opere penitenziali L'indulgenza plenaria giubilare consiste anche in iniziative che attuino in modo concreto e generoso lo spirito penitenziale che è come l'anima del Giubileo. Così, astenersi almeno durante un giorno da consumi superflui (per esempio il fumo, le bevande alcoliche, digiunando o praticando l'astinenza secondo le norme generali della Chiesa e le specificazioni degli episcopati) e devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenere con un significativo contributo opere di carattere religioso o sociale (specie a favore dell'infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi, degli stranieri nei vari Paesi in cerca di migliori condizioni di vita); dedicare una parte del proprio tempo libero ad attività che rivestono interesse per la comunità, o altre simili forme di personale sacrificio. Anche in questo
caso, celebrando i sacramenti della penitenza e dell'eucaristia con la
professione di fede, la preghiera del Padre nostro, l'invocazione
a Maria e la preghiera per il Papa.
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