CENNI
STORICI
Raggiunti i ponti di Sedrina sul Brembo, per chi
risale la Valbrembana provenendo da Bergamo, Zogno appare
improvvisamente, in un sol colpo d'occhio, adagiato nella sua ampia
conca tra il Canto Alto e lo Zucco sullo sfondo dell'Alben.
Dato il forte sviluppo edilizio di questi ultimi tempi, i suoi
antichi centri storici, appollaiati sulle pendici dei monti,
costituiscono ormai un unico paesaggio.
Come capoluogo della Valle, Zogno offre così l'aspetto di una
cittadina attraversata dalla Statale che collega Bergamo con tutti i
centri abitati brembani. Zogno affonda le sue radici nella preistoria, come risulta
dalle recenti scoperte (1975) di numerose grotte dell'Età del Bronzo e
del Rame con delle punte che si addentrano nel Neolitico, di cui si
conservano i preziosi reperti presso il Museo della Valle.
Bisogna risalire tuttavia al marzo del 1102 per
ritrovare, in un atto notarile, il toponimo di Sonzogno che diverrà poi
il cognome di molte famiglie zognesi.
In quell'anno infatti due fratelli “montenarii di
Stabullo” vennero incaricati di costruire, o meglio di riattare, il
castello di Zogno posto in “Summo Zaunio” là dove attualmente sorge
la chiesa di S. Lorenzo Martire, piazzatasi sull'area di quel castello
semidistrutto per volontà dei Visconti, prima che subentrasse il
dominio della Repubblica di Venezia.
Da quel tempo i due fratelli e i loro successori vennero
denominati Sonzogno.
Il castello costituì in seguito un punto preciso del
confine delineato nel 1304 tra i guelfi del monte di Zogno e i
ghibellini del fondo valle.
Durante la dominazione di Venezia, Zogno fu sede del
vicariato della Valbrembana in concomitanza con Serina.
Durante la Repubblica Bergamasca la provincia venne divisa in
quindici cantoni di cui due in Valbrembana: Zogno e Piazza.
Durante la dominazione asburgica Zogno fu sede del distretto
della Valbrembana e in seguito divenne Mandamento della media
Valbrembana.
Zogno si onora della presenza del convento di
clausura con oltre una trentina di suore, istituzione nata a Zogno e
dilatatasi a Montello e a Dugnano Milanese.
Altra istituzione importante è il convento di Romacolo
trasformatosi da qualche tempo in casa di riposo per suore anziane di
Maria Bambina.
L’oratorio di S. Giovanni Bosco costituisce uno dei
servizi più importanti, insieme al ricovero per anziani, che la
Parrocchia offre alla comunità e al vicariato Zogno-Brembilla.
Da sempre Zogno, come tutti i paesi della
Valbrembana, ha fornito manodopera all'estero.
Il fenomeno emigratorio costituisce un capitolo importante della
storia locale, con presenze in Europa e in America.
L’artigianato zognese si è affermato già da
antica data nei settori dei legno, del ferro, dei panni e della carta.
Il commercio ha sempre avuto la sua importanza legata anche alla
presenza del mercato settimanale assai frequentato; l'industria ha preso
sviluppo all'inizio del ventesimo secolo con le Manifatture di
Valbrembana alle quali si sono poi aggiunte la Falk, ora trasferita, la
Tecnolegno, la C.M.S. e altre ancora.
Le imprese edili zognesi sono stimate anche
all'estero e sono impegnate nella realizzazione di grandi complessi.