Su

CRONOTASSI DEI PARROCI

 

 

1160-1166

Oprando Bironzio

1298-1312

Bonomo de Aliprandis de Coloniola

1334

Alessandro da Levate, diacono

1337-1339

Guglielmo de Costis

1348-1349

Detesalvo degli Anieni di Bonate

1349-1356

Bertramo degli Arnoldi di Borgo S. Andrea

1360-1361

Taddeo de Anienis da Bonate

1391-1411

Giovanni de Medici di Milano

1436

Giacomo de Fasolis di Venezia

(da qui in poi beneficale anche di Santa Maria)

1452-1453

Giovanni da Crema

1453-1456

Defendo de Nervio di Almenno Inferiore

1458

Pietro di Martino de Calvis

1459

Giorgio de Mercatis

1460

Giovanni Antonio de Canestris di Calusco e Catone di Castro Galiani di Ancona

1460-1462

Pietro da Indago

1462

Maffiolo de Tassis del Cornello

1469-1473

Barono de Gregis (rieletto nel 1474)

1475-1476

Tomaso Viscardi da Stabello

1477

Gerolamo de Licinis di Caravaggio

1478

Bonafede Lazzaroni

1479-1481

Stefano de Zanardellis di Treviglio

1484

Andrea Crepa

1485

Angelo de Fugaciis de Poscante

(il primo a non figurare più anche parroco di Santa Maria)

1485

Lorenzo de Maffeis

1489-1499

Antonio Sonzogno (come supplente)

1499-1500

Diacono da Pavia

1500-1528

Lorenzo Panizzoli

1529-1532

Antonio Sonzogno

1532-1538

Francesco Muttoni

1539-1540

Antonio Sonzogno

1541-1546

Francesco Muttoni

1556-1557

Pietro Lazzaroni

1557-1561

Francesco Gavazzi

1562-1565

Giovan Angelo Miglio

1566

Battista Locatelli

1567-1569

Elia Ghidolini

1569-1575

Antonio Urio

1576-1577

Ireneo Caffi

1578-1579

Francesco Gavazzi da Poscante

1579-1591

Gerolamo della Valle

1592-1593

Giacomo Pelliccioli

1594-1599

Mario Muzio

1599-1631

Bernardo Tiraboschi

1631-1633

Giuseppe Ruggeri

1634-1637

Domenico Camerata

1637-1638

Giovan Antonio Blasi

1638-1680

Francesco Ambrosiani

1680-1693

Sebastiano Panizzoli

1693-1700

Raimondo Re

1700-1748

Bernardino Zois

1748-1762

Orazio Marconi

1762-1777

Giuseppe Carminati

1777-1804

Giuseppe Maria Gregis

1804-1810

Giovanni Benedetto Duci

1811-1826

Giovanni Craudi

1828-1838

Giovanni Zonca

1838-1873

Pietro Giupponi

1873-1881

Carlo Parietti

1881-1910

Giovanni Bonometti

1911-1923

Luigi Carniti

1924-1926

Carlo Pansa

1927-1941

Giovanni Servalli

(ultimo eletto con diritto di giuspatronato)

1942-1969

Giuseppe Speranza

1969-1999

Giulio Gabanelli

1999

Lucio Carminati

 

La cronotassi dei parroci di Zogno parte dal 1160, in base ai documenti ritrovati, senza escludere che ce ne siano stati anche prima se l'antica chiesa di S. Lorenzo M. sorta nella località "Salici" in riva al fiume Brembo, già citata nel 1144 in una bolla pontificia di papa Lucio II, sembra sia sorta verso il mille, per cui doveva essere l'unica chiesa funzionante sul territorio di Zogno, sempre per iniziativa sia del Capitolo della Cattedrale di Bergamo che ne deteneva il patronato senza escludere l'interessamento del Comune di Zogno come risulta dalle pergamene del XII secolo che citeremo in seguito.

 

Come primo parroco o rettore della chiesa di S. Lorenzo in Zogno di cui possiamo rintracciare il nome sembra il presbitero Oprando Birozonio presente alla consacrazione della chiesa di S. Lorenzo nel 1160 (cfr. la pergamena n° 200 del Capitolo della Cattedrale di Bergamo) così come è presente quale testimonio della convenzione tra i canonici di S. Alessandro e il Comune di Zogno per il mantenimento del parroco in luogo (cfr. la pergamena del Capitolo n° 1219 del 1166; cfr. anche Zogno Notizie n° 4 del 1984).

 

Il secondo parroco documentato figura soltanto dal 1298 al 1312, quindi dopo un salto di oltre cent'anni durante i quali si sono senz'altro avvicendati altri parroci. Si tratta di Bonomo de Aliprandis de Coloniola. Altro parroco figura dopo una pausa di 22 anni, dal 1334, ed è soltanto diacono, forse per carenza di sacerdoti, ovvero a causa dell'interdetto inflitto alla diocesi in quel tempo per cui non erano ammesse consacrazioni: è il diacono Alessandro da Levate.

 

Dal 1337 al 1339 abbiamo Guglielmo de Costis, mentre viene inviato a Zogno il prete Bonaventura della Torre, mansionario di S. Alessandro, con l'incarico di vendere tutto il beneficio del Capitolo della Cattedrale posseduto in Valbrembana. Di seguito abbiamo Detesalvo degli Anieni di Bonate documentato dal 28 febbraio 1348, promosso dalla chiesa di S. Pancrazio in Bergamo, e riappare a Zogno il 30 maggio 1353 al capezzale di Pietro del fu Teobaldo Panizzoli, forse come amico o forse come notaio di famiglia. Beltramo degli Arnoldi di Borgo S. Andrea, è vedovo di Rogerina fu Pietro da Porto, ma senza figli, proviene da S. Giacomo di Sedrina, ai tempi frazione di Stabello, il 20 settembre 1349 e vi rimane sino al 1356.

 

Taddeo de Anienis da Bonate, forse parente di Detesalvo citato sopra, è monaco benedettino di nome Giacomo al secolo, è documentato dal 22 giugno 1360 al 12 gennaio 1361. Non è detto che vi sia rimasto più a lungo.

 

Segue poi Giovanni de' Medici di Milano, fratello del priore Giuseppe del Monastero di S. Giorgio in Spino, documentato dal 5 gennaio 1391 al 7 ottobre 1411.

 

Finalmente Giacomo de Fasolis di Venezia, documentato dal 18 gennaio 1436, ha la qualifica di beneficiale della chiesa di S. Maria, di nomina popolare perché eretta dalla comunità di Zogno. Non è beneficiale della chiesa di S. Lorenzo M. forse perché dipendeva ancora dal Capitolo della Cattedrale di Bergamo. Figurano personaggi provenienti da Venezia perché ne siano in piena dominazione dal 1428.

 

Giovanni da Crema, dal settembre 1452 beneficiale della chiesa di S. Maria, riceve la qualifica di beneficiale anche della chiesa di S. Lorenzo dal 7 aprile 1453.

 

La nuova chiesa parrocchiale sorta sui ruderi del vetusto castello di Zogno è ormai funzionante, mentre l'altra chiesa di S. Lorenzo sorta verso il mille in riva al Brembo, sia per la vetustà e sia per le piene del fiume, era ormai ridotta a un rudere inservibile. A Giovanni da Crema, nella serie, segue prete Defendo de Nervio di Almenno Inferiore, trasferitovi dalla cura di S. Maria di Locatello in Valle Imagna, già delegato da Giovanni a riscuotere i frutti del beneficio di Zogno, in data 7 aprile 1453. Forse vi rimane sino al 1456.

 

Un certo Matteo, definito venerando e sapiente, regge le chiese di Zogno, sia di S. Maria che di S. Lorenzo, nel 1456. Pietro di Martino de Calvis oltre la Goggia, di Moio, risulta beneficiale delle due chiese di Zogno dal 22 giugno 1458. Ugualmente Giorgio de Mercatis, figlio del maestro Antonio di Noaria, regge le due chiese di Zogno dal 17 settembre 1459.

 

Il 31 ottobre 1460 figurano reggenti delle due chiese di Zogno Giovanni Antonio de Canestris di Calusco con Catone di Castro Galiani di Ancona. Pietro da Inzago, è professore di teologia, e regge le due chiese di Zogno dal 1460 al 1462.

 

Soltanto dal 1462 risulta beneficiale delle due chiese di Zogno Maffiolo de Tassis del Cornello, figlio del fu Tonolo, ritenuto da B. Belotti il primo parroco di Zogno, mentre è all'ottavo posto. L'elezione citata dal Belotti del 20 ottobre 1465 non poteva essere che la riconferma o la rielezione del Maffiolo. Il nostro Maffiolo Tassi risultava già beneficiale della chiesa di S. Giovanni Battista in Palazzago l'8 settembre 1453 mentre a Zogno vi figura dall'ottobre 1462 all'ottobre 1468 e a Endenna nel febbraio 1469, ma torna a Zogno a morire il 25 novembre 1479 a circa 61 anni di età (cfr. Zogno Notizie, n 2 del 1995).

 

Subentra dal 1469 al 1473, che viene poi rieletto anche nel 1474, Barono de Gregis di Rigosa, col titolo di dottore, reduce della scuola di Padova. Dal 1475 al 1476 abbiamo Tomaso fu Pietro Viscardi di Stabello. Gerolamo de Lancis di Caravaggio o meglio de Licinis, è presente nel 1477, promosso subito l'anno dopo Arciprete di Fornovo nel Ducato di Milano. Bonafede Lazzaroni nel 1478 figura beneficiale d'entrambe le chiese di Zogno.

 

Già nel 1479 al 1481 subentra Stefano del fu Giovanni de Zanadellis di Treviglio. Andrea fu Cristoforo Crepa è soltanto interino, a causa di una lite intestina, nel 1484. Angelo de Fugaciis de Poscante, è presente dal 1485, dopo una lacuna di quattro anni. Per B. Belotti (cfr. Storia di Zogno... a pag. 69) si tratta di Angelo da S. Giovanni. E' il primo che non figura beneficiale della chiesa di S. Maria perché ormai nelle mani dei padri Serviti giunti a Zogno nel dicembre del 1488 dopo inutili tentativi coi frati Minori Francescani, detti Zoccolanti, che all'inizio del 1500 prenderanno possesso del nuovo convento di Romacolo. Lorenzo de' Maffeis, vi figura soltanto di sfuggita nel 1485, di cui non si sono ancora rintracciate notizie certe.

 

Antonio Sonzogno è solo supplente dal 1489 al 1499 nel clima di interminabili contestazioni. Giacomo da Pavia, di fu Bortolo, vi rimarrà soltanto per un anno, dal 1499 al 1500, sempre per le solite questioni. Lorenzo Panizzoli finalmente sarà parroco di Zogno dal 5 dicembre 1500 al luglio del 1528. E' fratello di don Sebastiano Panizzoli che fu parroco di Albegno e morì legando per la chiesa di Zogno e per la MIA nel 1525. Gli zognesi, in riconoscenza, gli eressero il monumento che figura tuttora sopra il portale della sagrestia piccola nell'ambito del sagrato sul lato Nord della parrocchiale precedentemente elevato all'altare dei Santi presso il quale il Panizzoli aveva pure fondato il legato di S. Anna a ricordo della propria genitrice (cfr. Testamento 1525, carteggio ECA - Zogno e "Albegno" volumetto stampato nel 1982 dalla Cooperativa Grafica Bergamasca, pagg. 18-32). Prete Lorenzo Panizzoli muore in Foppa, nel luglio 1528, nella casa paterna, con negli occhi l'orrore della sacrilega devastazione della sua chiesa di S. Lorenzo da parte delle bande del Meneghino (Gian Giacomo de Medici, marchese di Marignano, di cui la madre è di S. Pellegrino) e in aggiunta lo spettacolo macabro del suo popolo falciato dalla pestilenza. Antonio Sonzogno, di prima nomina, dal 1529 al 1532. Francesco Muttoni, di prima nomina, dal 1532 al 1538. E' il primo parroco (curato) presente a Zogno in occasione della prima visita pastorale celebrata dal Vescovo Pietro Lippomani in diocesi, per noi il 3 e il 4 settembre 1536, proveniente da Sedrina.

Abbiamo in questa circostanza il primo inventario ufficiale dei principali arredi sacri.

 

Il Vescovo vi trova la MIA, la cappellania di S. Anna di ragione Panizzoli, già citata, le scuole dei disciplini dei morti, di S. Bernardino e di S. Rocco. Antonio Sonzogno, di seconda nomina, dal 1539 al 1540: si alterna con... Francesco Muttoni che riprende la guida della parrocchia dal 1541 al 1556. Il 2 settembre don Muttoni riceve il Vescovo Vittore Soranzo per la celebrazione della seconda visita pastorale dopo quella del Lippomani. Il Vescovo visita la chiesa di S. Lorenzo che trova spaziosa e bella sia per la struttura e la magnificenza e sia per la ricchezza delle sue icone e dei suoi altari.

 

Si accenna anche alla chiesa di S. Bernardino, alla MIA e alle solite scuole e ad una in particolare sorta presso la chiesa di S. Maria dei frati Serviti già da molto tempo. Si tratta della scuola di S. Giuseppe che all'inizio del cinquecento commissionò la pala di S. Giuseppe ad Jacopo Palma, il Vecchio, trasferita nel 1816 nella parrocchiale in seguito alla soppressione dei monasteri da parte di Napoleone. Pietro Lazzaroni è presente dal 1556 al 1557, soltanto per un anno. Francesco Gavazzi, dal 1557 al 1561, riceve la terza visita pastorale a Zogno, celebrata dal cardinale Luigi Cornelio il primo settembre 1560. Esiste sempre la MIA con le scuole della B.V. Maria, di S. Rocco e del Corpo di N. Signore Gesù Cristo.

 

Don Francesco Gavazzi è il parroco che postilla il registro di Battesimo del 1557, il più antico dell'archivio parrocchiale, riordinato poi dal parroco Mario Muzio (1594- 1599). Giovan Angelo Miglio, dal 1562 al 1565, se ne va alla vigilia della IV visita pastorale. Battista Locatelli, 1566-1566, è solo di passaggio tra Miglio e Muttoni. Francesco Muttoni di Bracca, nominato per la terza volta, dal 1566 al 1567.

 

Nella IV visita pastorale tenuta dal Vescovo Federico Cornelio il 3-4 agosto 1567, il parroco è morto da pochi giorni. Venne sostituito da un parroco interino, don Giovanni Zanchi in qualità di parroco viciniore di Endenna. Se i parroci durano poco a Zogno, ben 28 parroci in duecento anni, dipende dal fatto che sono "Ad nutum", cioè amovibili o in balia frequentemente dei capricci della gente che ogni tanto, pentita, va a riprenderseli, come è avvenuto per Antonio Sonzogni e per Francesco Muttoni, così come avverrà anche per don Giuseppe Maria Gregis, nel 1779.

 

Elia Ghidolini, 1567-1569, dovrà mettere in esecuzione i decreti della precedente visita pastorale, la prima di Cornaro. Antonio Urio, dal 1569 al 1575, riceve la seconda visita pastorale del Vescovo Cornaro, la quinta alla parrocchia, nei giorni 15-16 luglio 1573. Zogno conta appena 500 anime in questa circostanza di cui 380 da comunione tutti confessi tranne Giuseppe di Valpiana, infermo convivente, che rifiuta di appartenere a qualsiasi religione. Si nota la presenza anche della scuola di S. Lorenzo. Priore del convento di S. Maria è il frate Lodovico Zonca.

 

Il Vescovo interdette il frate Marco di Fidenza per le confessioni. Don Urio riceverà anche la visita apostolica di S. Carlo Borromeo, giovedì 20 ottobre 1575 (cfr. Zogno Notizie, n° 5 del 1987). Il parroco don Urio, terminata la visita apostolica, scrive al Card. Borromeo una lettera di ringraziamento in cui dichiara che tutti gli zognesi, attenti e generosi sono in linea con le riforme conciliari e disponibili ad osservare le direttive dei pastori santi e illuminati. Il Canonico Ireneo Caffi, è parroco solamente per un anno, 1576-1577.

 

Francesco Gavazzi di Poscante, è ripescato dalla popolazione, perché già parroco dal 1557 al 1561, dura in carica per un anno dal 1578 al 1579.

Il 17 luglio 1579 se ne va infatti ad occupare la cura di Villa Adda, mentre il 2 agosto viene celebrata in Zogno la visita pastorale di Girolamo Ragazzoni. Don Francesco Panizzoli, cappellano di S. Anna, fa le veci del parroco per la circostanza. Gerolamo della Valle, 1579-1591, riceve la seconda visita pastorale di Girolamo Ragazzoni il 29 settembre 1585 celebrata a mezzo vicario generale Salamone. Riceve pure la terza visita di Girolamo Ragazzoni celebrata il 21 settembre 1587.

 

La comunità di Zogno insiste presso il Vescovo perché il parroco abbia a rimanere a lungo essendo stimato e gradito. Rimarrà infatti sino al 1591, anno in cui passa alla cura di Almenno. Giacomo Pellicioli, 1592-1593, solamente per un anno. La parrocchia di Zogno in questo periodo contava già almeno 800 anime. Viene celebrata, 1593, dal 21 al 22 luglio la visita pastorale del vescovo Gianbattista Milani alla presenza di don Antonio Urio, parroco interino e già parroco di Zogno dal 1569 al 1575, attualmente cappellano di S. Anna. Non si riesce a capire come la Relazione Da Lezze del 1598 assegni a Zogno soltanto 444 anime di cui soltanto 75 utili.

 

Mario Muzio, 1594-1599, autore della "Sacra Historia di Bergamo" è figlio del celebre bergamasco Achille. Passerà a Pedrengo come parroco nel 1599 lasciando la cura di Zogno a don Bernardo Tiraboschi che vi rimarrà, cosa insolita, per ben 32 anni, cioè sino al 1631. Riceve la seconda visita pastorale del Vescovo Milani il 7-8 maggio 1597. Bernardo Tiraboschi, 1599-1631, riceve la terza visita pastorale del Vescovo Milani il 9 settembre 1605. Riceverà ancora la visita pastorale del Vescovo Giovanni Emo, il 28 maggio 1615, da cui viene nominato Vicario Foraneo e Convisitatore nelle terre di Zogno, S. Pellegrino, Foipiano, S. Croce, Spino, Endenna, Somendenna, Poscante, Gromello, Stabello, Sedrina, Botta e Villa d'Almè. Nel 1629-1630 affronta gli effetti della terribile pestilenza. Giuseppe Ruggeri, 1631-1633, antenato del nostro don P. Domenico Camerata, 1634-1637, inizia il periodo giansenista... Giovan Antonio Blasi, 1637-1638, parroco di transizione.

 

Francesco Ambrosini, 1638-1680, parroco per ben 42 anni, riceve la visita pastorale del Vescovo Luigi Grimani il 10-11 settembre 1648.

L'Ambrosini subì terribili controversie col comune di Zogno intrallazzatore nei servizi religiosi; il suo fu un tempo di calamità: infieriva il banditismo mentre a Zogno si accampavano eserciti nemici che scendevano dalla strada Priula minacciando l'invasione su Bergamo costretta a scendere a patti; il 18 giugno 1646 la piena del Brembo minacciò d'inghiottire il paese distruggendo ponti, come quelli dei frati di Romacolo, case, strade, come la Priula che subì il danno di quindicimila scudi, ma soprattutto travolse persone inghiottite dall'irruenza della piena. In quella circostanza la comunità di Zogno fece voto di celebrare ogni anno in perpetuo 12 Messe con Ufficio per le vittime e 1 Messa in onore dei Santi Marco e Marcelliano, di cui ricorre la festa il 18 giugno, e di erigerli a compatroni della parrocchia con S. Lorenzo, santi che ora vediamo raffigurati nelle tele della chiesa col titolare a ricordo per i posteri.

 

Don Ambrosini morì a Zogno nel 1680 all'età di 86 anni, dopo di avere ricevuto anche la visita pastorale di S. Gregorio Barbarigo il 20-21 ottobre 1658 e dopo di avere assistito alla soppressione dei Padri Serviti con Bolla pontificia del 1657 e alla loro partenza nel 1656, e dopo di avere ricevuto la visita pastorale del Vescovo Daniele Giustiniani il 25 maggio 1666 in occasione della quale il parroco descrive dettagliatamente con una relazione la cura di Zogno con rispettivo inventario di tutti i mobili della chiesa. Sebastiano Panizzoli, 1680-1693, anno della nascita di don Antonio Rubis, il parroco santo di Sorisole, nato a Padronecco di Zogno.

 

Raimondo Re, 1693-1700, riceve la visita pastorale del Vescovo Luigi Ruzini l'11-13 agosto 1699. In quella circostanza abbiamo una nuova relazione del parroco sulla cura di Zogno in cui si afferma che la chiesa di S. Lorenzo è stata iniziata l'anno 1452, il 2 maggio, annessa al Capitolo di S. Alessandro. Bernardino Zois, 1700-1748, è il parroco rimasto più a lungo a Zogno, per ben 48 anni. Riceve la visita pastorale del Card. Pietro Priuli, il 22-25 luglio 1712, in cui presenta la relazione sulla cura di Zogno. Riceve pure la visita pastorale del Vescovo Antonio Redetti, il 18-22 maggio 1737, in cui il vescovo riceve l'omaggio di ben 12 sacerdoti residenti a Zogno. Nel 1731 insediò le suore di Clausura nell'antico Convento dei Serviti provenienti da Romano.

 

Orazio Marconi, 1748-1762, benefattore del Convento di Clausura per cui acquista anche l'organo Serassi (1737). Durante la sua cura, Clemente XIII creò cardinale il nostro Alessandro Furietti (1685- 1764) il 24 settembre 1759. Non risulta che avvennero in Zogno fatti celebrativi per il Furietti.

 

Giuseppe Carminati, 1762-1777, è il parroco che nel 1771 sfondò il coro della chiesa di S. Lorenzo quattrocentesca ampliandone il presbiterio e si recò dai Caravana di Genova, zognesi, per raccogliere le offerte necessarie a completare l'opera, il cornicione in particolare. Giuseppe Maria Gregis, 1777-1804, è il parroco della sopraelevazione della navata della chiesa, dopo avere realizzato lo scalone sud nel 1778-1779 e la nuova sagrestia coi sassi ricavati dalla demolizione di due case per fare spazio allo scalone medesimo. Ma intanto, causa incomprensioni, don Gregis, eletto per la durata di cent'anni, è costretto a passare alla cura di Castro mentre nel 1779 infierisce il colera che miete in Zogno 66 vittime, calamità ritenuta castigo di Dio per aver maltrattato il parroco che sarà poi indotto dalla popolazione a far ritorno a Zogno accolto trionfalmente nel 1786 perché potesse dare compimento all'opera della chiesa di cui si rese veramente benemerito. Intanto avvengono cambiamenti straordinari nel governo. Alla Repubblica Veneta subentra il 3 aprile 1797 la Repubblica Francese interrotta il 5 maggio 1799 dal Governo Austriaco sino all'agosto 1799 e poi definitivamente il 7 aprile 1815 sotto il titolo di Regno Lombardo-Veneto che finirà il 5 giugno 1859.

 

Nel frattempo, il Vescovo Gianpaolo Dolfin compie a Zogno la sua visita pastorale il 17 luglio 1780 in cui il parroco presenta la solita relazione d'obbligo. La popolazione è salita a 1.200 anime con oltre 800 da comunione. Nel 1798 l'opera della chiesa ha avuto il suo pieno compimento pur rimanendo ancora da operare all'interno tutto ciò che può riguardare la decorazione e l'arredo. Giovanni Benedetto Duci, 1804-1810, commissionò gli affreschi della navata al pittore Vincenzo Angelo Orelli (1755-1813) che ne approntò i disegni servendosi poi di collaboratori per realizzarli. Il coro era già stato affrescato da Enrico Albrici nel 1774 all'epoca del parroco Carminati.

 

Giovanni Craudi, 1811-1826, assiste alla soppressione del convento di Clausura in forza della legge napoleonica. Nel 1816 il parroco provvede al trasferimento della pala di Jacopo Palma il Vecchio dalla chiesa di S. Maria all'altare di S. Giuseppe nella parrocchiale commissionata ai tempi, 1506 c.a., dalla scuola omonima di S. Giuseppe.

 

Giovanni Zonca, 1828-1838, in piena dominazione austriaca. Nel 1834 eleva il campanile su disegno di Pietro Cortinovis.

 

Pietro Giupponi, 1838-1873, ricevette la visita pastorale di Mons. Luigi Speranza il 9-10 agosto 1865. Il vescovo trova il parroco in piena lite con la comunità di Zogno per avere stroncato l'abuso di tenere le elezioni amministrative nella chiesa di Foppa già dal 1860. La popolazione supera ormai le 1.500 anime. Nel 1847 si colloca concerto di sei campane sul campanile con aggiunta di altre due nel 1868. Nel 1849 e nel 1855 si ripete il terribile morbo del colera per cui venne ripresa, come ex voto, la festa votiva di S. Rocco.

 

Nel 1852 si costituiva la Banda Musicale. Nel 1860 cinque garibaldini di Zogno partecipano alla spedizione dei 1000, appena terminata la dominazione austriaca il 5 giugno 1859. In occasione della visita pastorale don Giupponi descrive dettagliatamente la nostra chiesa di S. Lorenzo e ne presenta l'inventario di tutti i beni mobili e immobili. Nel 1846, fa costruire l'organo.

 

Carlo Parietti, 1873-1881, nel periodo del "non expedit" del 1874.

 

Giovanni Bonometti, 1881-1910, originario di Clusone, dal cuore d'oro. Bonometti merita un capitolo a se stante per l'amore avuto nell'abbellire la sua chiesa e per il coraggio nel combattere il liberalismo a Zogno al punto di dover subire per ben tre volte gli arresti con i conseguenti processi. Il 28 gennaio 1882 riceve la visita pastorale di Mons. Gaetano Camillo Guindani a cui presenta una relazione dettagliata della parrocchia. Nel 1881 Giovanni Zambelli costruisce la chiesetta di N. Signore del S. Cuore alla Rasga come ex voto su disegno dell'architetto don Antonio Piccinelli.

 

Nel 1882, su disegno del medesimo architetto, si costruisce la chiesa ora detta della Confraternita, all'origine detta dell'Immacolata. Ancora nel 1882, Francesco Cavagnis fonda l'Asilo omonimo, mentre l'attuale costruzione è sorta su disegno dell'ing. Luigi Angelini nel 1911.

 

Nel 1886, la frazione di Poscante, Piazza Martina, viene annessa alla parrocchia di Zogno con la rispettiva chiesa di S. Antonio Abate. Nel medesimo anno, don Bonometti, costruisce l'Altare Maggiore della parrocchiale e nel 1892 fa decorare la chiesa sotto la direzione dell'ing. Elia Fornoni, fa collocare la statua di S. Lorenzo sul campanile, opera dell'Albera a cui commissiona pure l'apparato del S. Triduo dei Morti e, in seguito, le dodici sculture degli Apostoli collocate nell'ambito della navata in chiesa. Nel 1900 realizza il pavimento della chiesa con tutte le zoccolature in marmo prezioso su disegno di Elia Fornoni. Don Bonometti riceve ancora la visita di Mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi il 9 e 10 novembre 1907 e ripresenta una nuova relazione dettagliata sulla parrocchia in cui afferma che la chiesa rinnovata di S. Lorenzo M. è stata consacrata dal vescovo Dolfin il 14 settembre 1798. Gli abitanti di Zogno salgono a 2.700 di cui 1.800 comunicati.

 

Luigi Carniti, 1911-1923, riceve la seconda visita pastorale di Mons. Maria Radini Tedeschi il 16 aprile 1912. Nei suoi primi sostenitori trova anche i suoi primi avversari che tanto fecero da indurlo alla rinuncia della parrocchia che lascia nel 1923 insultato dai prezzolati dei suoi traditori. Dall'8 al 9 novembre 1919 riceve pure la visita pastorale del Vescovo Maria Marelli, anno in cui Benito Mussolini fonda a Milano i primi "Fasci di Combattimento" ed è anche l'anno della pace di Parigi nel mentre B. Belotti riporta in Valbrembana come liberal-cattolico la sua terza affermazione dopo la precedente del 1913. La parrocchia conta 3.200 abitanti. Nel frattempo il 24 maggio 1915 l'Italia prende parte al primo conflitto mondiale contro l'Austria.

 

Carlo Pansa, 1924-1926, proveniva dal collegio di Celana nel vivo dei tristi fatti del fallimento della Cassa Rurale di cui era primo responsabile don Giacomo Manzoni, ma di cui la parrocchia non c'entrava affatto anche se dai mangia-preti s'è voluto infingardamente coinvolgere a scopo denigratorio e politico. Don Pansa, anche se ha resistito alla crisi da cui è stato coinvolto, è stato comunque amato e rimpianto da tutta la popolazione.

 

Giovanni Servalli, 1927-1941, di Gandino. Riceve la visita pastorale di mons. Adriano Bernareggi il 21 e 22 maggio 1938 nello sfarzo di luminarie, di cortei e di musiche. Il Vescovo visita minuziosamente la chiesa e tutte le chiesine della parrocchia. A don Servalli si deve il merito di aver costruito l'Oratorio Maschile e Femminile, il salone del cinema Trieste, l'ampliamento della casa canonica a monte e la costruzione del campanile del Carmine Vecchio.

 

Mons.Giuseppe Speranza, 1942-1969, di Villa d'Ogna, il primo parroco di nomina vescovile avendo Zogno rinunciato dopo cinque secoli alla nomina popolare. Riceve la visita pastorale, la II', di Mons. Adriano Bernareggi il 5-6 maggio e il 17 giugno 1948. L'11 aprile 1943, siamo in guerra, subisce la requisizione delle campane mentre cadono sul fronte i nostri soldati. Il 26 luglio 1943 cade il Fascismo nato il 22 ottobre 1922. La popolazione di Zogno nel dopo guerra supera in fretta le 5.000 unità. Il 24 luglio 1944 muore in esilio a Lugano il nostro B. Belotti e il 4 dicembre 1944 muore lo scultore Angelo Lazzaroni, detto Marina. Il 30 marzo 1945 milizie repubblicane occupano l'Oratorio, il 2 maggio cessa ogni resistenza e il 7 maggio 1945 si dichiara finita la guerra.

 

Il 17 marzo 1946 hanno luogo le Elezioni Amministrative. Nell'agosto 1947, festa di S. Lorenzo, si fonda l'Opera Pia Caritas ospitando alcuni vecchietti nella casetta del custode di Villa Pogliani. Soltanto nel 1954 si potrà realizzare con i cantieri di lavoro la prima struttura in Via Martiri capace di ospitare una quarantina almeno di anziani bisognosi. Intanto nel 1952 si è celebrato il Congresso Eucaristico col concorso di tutta la valle e di gran parte della diocesi alla presenza in particolare di Mons. Roncalli futuro papa Giovanni XXIII. In quel periodo si trasformò la cappella dell'antico cimitero del castello dedicata a S. Rocco in battistero tutto ricoperto all'interno di preziosi mosaici.

 

Seguirà poi la realizzazione della chiesa "Santuario di Maria Regina" al Carmine nel 1966, consacrata solennemente dall'Arc. Clemente Gaddi e opera del nostro Architetto Vito Sonzogni. Mons. Giuseppe Speranza fu un sacerdote esemplare per pietà, carità e zelo ardente per le anime.

Morì presso l'Opera Pia Caritas che volle sotto il patrocinio del Cuore Immacolato di Maria il 2 gennaio 1970 dove si era ritirato dopo la sua rinuncia alla parrocchia nell'agosto 1969.

 

Mons. Giulio Gabanelli, 17 novembre 1969, da all'ora ad oggi circa 30 anni di apostolato nella parrocchia di Zogno operatore attivo nella carità verso i più bisognosi e instancabile realizzatore di importanti opere di grande servizio per tutta la comunità.

 

Nel 1970 da inizio alla ristrutturazione esterna ed interna della chiesa parrocchiale, lavori che terminano nel 1974 con la sistemazione del sagrato e del nuovo porticato. Restauro del campanile (1972) con il nuovo concerto di 10 campane in "La Maggiore". Nel 1972 iniziano anche i lavori per l'ampliamento del ricovero per anziani (Opera Pia Caritas) ripresi più volte negli anni successivi fino all'attuale struttura terminata nel 1994.

 

Il cinema "Trieste" viene restaurato una prima volta negli anni '73-'74 e poi completamente rifatto negli anni 1982-86 con la nuova sede per la scuola di riabilitazione handicap.

 

Nell'anno 1980 iniziano anche i lavori per la ristrutturazione dell'oratorio terminati nel 1984 con la costruzione dell'attuale palestra. Dal 1980 al 1985 viene restaurata casa Musitelli che viene adibita a museo di arte sacra, l'attuale museo di S. Lorenzo ricco di opere d'immenso valore storico ed artistico. Da ricordare anche la ristrutturazione di oltre 15 chiesine disseminate sul territorio di Zogno, il nuovo concerto di campane della chiesa del Carmine (1974-76), la messa a norma dell'impianto di riscaldamento ed elettrico della parrocchiale, il restauro della casa del curato sita sul sagrato, la sede della banda musicale e sede della scuola di musica “Valle Brembana” e il restauro della casa canonica.

 

Nel 1996 iniziano i lavori per la realizzazione del ricovero di Laxolo, inaugurato il 29 settembre 1999.

 

Don Lucio Carminati, attuale Parroco di Zogno, ha fatto il suo ingresso il 3 ottobre 1999.

 

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 N.B.: La presente cronotassi all'inizio accusa dei vuoti per mancanza di documentazione, mentre dal 1500 in poi è abbastanza completa anche se stesa un po' troppo alla garibaldina col rischio di inesattezze. Le fonti: Storia di Zogno, del Tagliabue, gli archivi di Stato e della Curia e della Parrocchia di Zogno.

 

 

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