La cronotassi dei parroci di Zogno parte dal 1160, in
base ai documenti ritrovati, senza escludere che ce ne siano stati anche
prima se l'antica chiesa di S. Lorenzo M. sorta nella località
"Salici" in riva al fiume Brembo, già citata nel 1144 in una
bolla pontificia di papa Lucio II, sembra sia sorta verso il mille, per
cui doveva essere l'unica chiesa funzionante sul territorio di Zogno,
sempre per iniziativa sia del Capitolo della Cattedrale di Bergamo che
ne deteneva il patronato senza escludere l'interessamento del Comune di
Zogno come risulta dalle pergamene del XII secolo che citeremo in
seguito.
Come primo parroco o rettore della chiesa di S.
Lorenzo in Zogno di cui possiamo rintracciare il nome sembra il
presbitero Oprando Birozonio presente alla consacrazione della chiesa di
S. Lorenzo nel 1160 (cfr. la pergamena n° 200 del Capitolo della
Cattedrale di Bergamo) così come è presente quale testimonio della
convenzione tra i canonici di S. Alessandro e il Comune di Zogno per il
mantenimento del parroco in luogo (cfr. la pergamena del Capitolo n°
1219 del 1166; cfr. anche Zogno Notizie n° 4 del 1984).
Il secondo parroco documentato figura soltanto dal
1298 al 1312, quindi dopo un salto di oltre cent'anni durante i quali si
sono senz'altro avvicendati altri parroci. Si tratta di Bonomo de
Aliprandis de Coloniola. Altro parroco figura dopo una pausa di 22 anni,
dal 1334, ed è soltanto diacono, forse per carenza di sacerdoti, ovvero
a causa dell'interdetto inflitto alla diocesi in quel tempo per cui non
erano ammesse consacrazioni: è il diacono Alessandro da Levate.
Dal 1337 al 1339 abbiamo Guglielmo de Costis, mentre
viene inviato a Zogno il prete Bonaventura della Torre, mansionario di
S. Alessandro, con l'incarico di vendere tutto il beneficio del Capitolo
della Cattedrale posseduto in Valbrembana. Di seguito abbiamo Detesalvo
degli Anieni di Bonate documentato dal 28 febbraio 1348, promosso dalla
chiesa di S. Pancrazio in Bergamo, e riappare a Zogno il 30 maggio 1353
al capezzale di Pietro del fu Teobaldo Panizzoli, forse come amico o
forse come notaio di famiglia. Beltramo degli Arnoldi di Borgo S.
Andrea, è vedovo di Rogerina fu Pietro da Porto, ma senza figli,
proviene da S. Giacomo di Sedrina, ai tempi frazione di Stabello, il 20
settembre 1349 e vi rimane sino al 1356.
Taddeo de Anienis da Bonate, forse parente di
Detesalvo citato sopra, è monaco benedettino di nome Giacomo al secolo,
è documentato dal 22 giugno 1360 al 12 gennaio 1361. Non è detto che
vi sia rimasto più a lungo.
Segue poi Giovanni de' Medici di Milano, fratello del
priore Giuseppe del Monastero di S. Giorgio in Spino, documentato dal 5
gennaio 1391 al 7 ottobre 1411.
Finalmente Giacomo de Fasolis di Venezia, documentato
dal 18 gennaio 1436, ha la qualifica di beneficiale della chiesa di S.
Maria, di nomina popolare perché eretta dalla comunità di Zogno. Non
è beneficiale della chiesa di S. Lorenzo M. forse perché dipendeva
ancora dal Capitolo della Cattedrale di Bergamo. Figurano personaggi
provenienti da Venezia perché ne siano in piena dominazione dal 1428.
Giovanni da Crema, dal settembre 1452 beneficiale
della chiesa di S. Maria, riceve la qualifica di beneficiale anche della
chiesa di S. Lorenzo dal 7 aprile 1453.
La nuova chiesa parrocchiale sorta sui ruderi del
vetusto castello di Zogno è ormai funzionante, mentre l'altra chiesa di
S. Lorenzo sorta verso il mille in riva al Brembo, sia per la vetustà e
sia per le piene del fiume, era ormai ridotta a un rudere inservibile. A
Giovanni da Crema, nella serie, segue prete Defendo de Nervio di Almenno
Inferiore, trasferitovi dalla cura di S. Maria di Locatello in Valle
Imagna, già delegato da Giovanni a riscuotere i frutti del beneficio di
Zogno, in data 7 aprile 1453. Forse vi rimane sino al 1456.
Un certo Matteo, definito venerando e sapiente, regge
le chiese di Zogno, sia di S. Maria che di S. Lorenzo, nel 1456. Pietro
di Martino de Calvis oltre la Goggia, di Moio, risulta beneficiale delle
due chiese di Zogno dal 22 giugno 1458. Ugualmente Giorgio de Mercatis,
figlio del maestro Antonio di Noaria, regge le due chiese di Zogno dal
17 settembre 1459.
Il 31 ottobre 1460 figurano reggenti delle due chiese
di Zogno Giovanni Antonio de Canestris di Calusco con Catone di Castro
Galiani di Ancona. Pietro da Inzago, è professore di teologia, e regge
le due chiese di Zogno dal 1460 al 1462.
Soltanto dal 1462 risulta beneficiale delle due
chiese di Zogno Maffiolo de Tassis del Cornello, figlio del fu Tonolo,
ritenuto da B. Belotti il primo parroco di Zogno, mentre è all'ottavo
posto. L'elezione citata dal Belotti del 20 ottobre 1465 non poteva
essere che la riconferma o la rielezione del Maffiolo. Il nostro
Maffiolo Tassi risultava già beneficiale della chiesa di S. Giovanni
Battista in Palazzago l'8 settembre 1453 mentre a Zogno vi figura
dall'ottobre 1462 all'ottobre 1468 e a Endenna nel febbraio 1469, ma
torna a Zogno a morire il 25 novembre 1479 a circa 61 anni di età (cfr.
Zogno Notizie, n 2 del 1995).
Subentra dal 1469 al 1473, che viene poi rieletto
anche nel 1474, Barono de Gregis di Rigosa, col titolo di dottore,
reduce della scuola di Padova. Dal 1475 al 1476 abbiamo Tomaso fu Pietro
Viscardi di Stabello. Gerolamo de Lancis di Caravaggio o meglio de
Licinis, è presente nel 1477, promosso subito l'anno dopo Arciprete di
Fornovo nel Ducato di Milano. Bonafede Lazzaroni nel 1478 figura
beneficiale d'entrambe le chiese di Zogno.
Già nel 1479 al 1481 subentra Stefano del fu
Giovanni de Zanadellis di Treviglio. Andrea fu Cristoforo Crepa è
soltanto interino, a causa di una lite intestina, nel 1484. Angelo de
Fugaciis de Poscante, è presente dal 1485, dopo una lacuna di quattro
anni. Per B. Belotti (cfr. Storia di Zogno... a pag. 69) si tratta di
Angelo da S. Giovanni. E' il primo che non figura beneficiale della
chiesa di S. Maria perché ormai nelle mani dei padri Serviti giunti a
Zogno nel dicembre del 1488 dopo inutili tentativi coi frati Minori
Francescani, detti Zoccolanti, che all'inizio del 1500 prenderanno
possesso del nuovo convento di Romacolo. Lorenzo de' Maffeis, vi figura
soltanto di sfuggita nel 1485, di cui non si sono ancora rintracciate
notizie certe.
Antonio Sonzogno è solo supplente dal 1489 al 1499
nel clima di interminabili contestazioni. Giacomo da Pavia, di fu
Bortolo, vi rimarrà soltanto per un anno, dal 1499 al 1500, sempre per
le solite questioni. Lorenzo Panizzoli finalmente sarà parroco di Zogno
dal 5 dicembre 1500 al luglio del 1528. E' fratello di don Sebastiano
Panizzoli che fu parroco di Albegno e morì legando per la chiesa di
Zogno e per la MIA nel 1525. Gli zognesi, in riconoscenza, gli eressero
il monumento che figura tuttora sopra il portale della sagrestia piccola
nell'ambito del sagrato sul lato Nord della parrocchiale precedentemente
elevato all'altare dei Santi presso il quale il Panizzoli aveva pure
fondato il legato di S. Anna a ricordo della propria genitrice (cfr.
Testamento 1525, carteggio ECA - Zogno e "Albegno" volumetto
stampato nel 1982 dalla Cooperativa Grafica Bergamasca, pagg. 18-32).
Prete Lorenzo Panizzoli muore in Foppa, nel luglio 1528, nella casa
paterna, con negli occhi l'orrore della sacrilega devastazione della sua
chiesa di S. Lorenzo da parte delle bande del Meneghino (Gian Giacomo de
Medici, marchese di Marignano, di cui la madre è di S. Pellegrino) e in
aggiunta lo spettacolo macabro del suo popolo falciato dalla pestilenza.
Antonio Sonzogno, di prima nomina, dal 1529 al 1532. Francesco Muttoni,
di prima nomina, dal 1532 al 1538. E' il primo parroco (curato) presente
a Zogno in occasione della prima visita pastorale celebrata dal Vescovo
Pietro Lippomani in diocesi, per noi il 3 e il 4 settembre 1536,
proveniente da Sedrina.
Abbiamo in questa circostanza il primo inventario
ufficiale dei principali arredi sacri.
Il Vescovo vi trova la MIA, la cappellania di S. Anna
di ragione Panizzoli, già citata, le scuole dei disciplini dei morti,
di S. Bernardino e di S. Rocco. Antonio Sonzogno, di seconda nomina, dal
1539 al 1540: si alterna con... Francesco Muttoni che riprende la guida
della parrocchia dal 1541 al 1556. Il 2 settembre don Muttoni riceve il
Vescovo Vittore Soranzo per la celebrazione della seconda visita
pastorale dopo quella del Lippomani. Il Vescovo visita la chiesa di S.
Lorenzo che trova spaziosa e bella sia per la struttura e la
magnificenza e sia per la ricchezza delle sue icone e dei suoi altari.
Si accenna anche alla chiesa di S. Bernardino, alla
MIA e alle solite scuole e ad una in particolare sorta presso la chiesa
di S. Maria dei frati Serviti già da molto tempo. Si tratta della
scuola di S. Giuseppe che all'inizio del cinquecento commissionò la
pala di S. Giuseppe ad Jacopo Palma, il Vecchio, trasferita nel 1816
nella parrocchiale in seguito alla soppressione dei monasteri da parte
di Napoleone. Pietro Lazzaroni è presente dal 1556 al 1557, soltanto
per un anno. Francesco Gavazzi, dal 1557 al 1561, riceve la terza visita
pastorale a Zogno, celebrata dal cardinale Luigi Cornelio il primo
settembre 1560. Esiste sempre la MIA con le scuole della B.V. Maria, di
S. Rocco e del Corpo di N. Signore Gesù Cristo.
Don Francesco Gavazzi è il parroco che postilla il
registro di Battesimo del 1557, il più antico dell'archivio
parrocchiale, riordinato poi dal parroco Mario Muzio (1594- 1599).
Giovan Angelo Miglio, dal 1562 al 1565, se ne va alla vigilia della IV
visita pastorale. Battista Locatelli, 1566-1566, è solo di passaggio
tra Miglio e Muttoni. Francesco Muttoni di Bracca, nominato per la terza
volta, dal 1566 al 1567.
Nella IV visita pastorale tenuta dal Vescovo Federico
Cornelio il 3-4 agosto 1567, il parroco è morto da pochi giorni. Venne
sostituito da un parroco interino, don Giovanni Zanchi in qualità di
parroco viciniore di Endenna. Se i parroci durano poco a Zogno, ben 28
parroci in duecento anni, dipende dal fatto che sono "Ad
nutum", cioè amovibili o in balia frequentemente dei capricci
della gente che ogni tanto, pentita, va a riprenderseli, come è
avvenuto per Antonio Sonzogni e per Francesco Muttoni, così come avverrà
anche per don Giuseppe Maria Gregis, nel 1779.
Elia Ghidolini, 1567-1569, dovrà mettere in
esecuzione i decreti della precedente visita pastorale, la prima di
Cornaro. Antonio Urio, dal 1569 al 1575, riceve la seconda visita
pastorale del Vescovo Cornaro, la quinta alla parrocchia, nei giorni
15-16 luglio 1573. Zogno conta appena 500 anime in questa circostanza di
cui 380 da comunione tutti confessi tranne Giuseppe di Valpiana, infermo
convivente, che rifiuta di appartenere a qualsiasi religione. Si nota la
presenza anche della scuola di S. Lorenzo. Priore del convento di S.
Maria è il frate Lodovico Zonca.
Il Vescovo interdette il frate Marco di Fidenza per
le confessioni. Don Urio riceverà anche la visita apostolica di S.
Carlo Borromeo, giovedì 20 ottobre 1575 (cfr. Zogno Notizie, n° 5 del
1987). Il parroco don Urio, terminata la visita apostolica, scrive al
Card. Borromeo una lettera di ringraziamento in cui dichiara che tutti
gli zognesi, attenti e generosi sono in linea con le riforme conciliari
e disponibili ad osservare le direttive dei pastori santi e illuminati.
Il Canonico Ireneo Caffi, è parroco solamente per un anno, 1576-1577.
Francesco Gavazzi di Poscante, è ripescato dalla
popolazione, perché già parroco dal 1557 al 1561, dura in carica per
un anno dal 1578 al 1579.
Il 17 luglio 1579 se ne va infatti ad occupare la
cura di Villa Adda, mentre il 2 agosto viene celebrata in Zogno la
visita pastorale di Girolamo Ragazzoni. Don Francesco Panizzoli,
cappellano di S. Anna, fa le veci del parroco per la circostanza.
Gerolamo della Valle, 1579-1591, riceve la seconda visita pastorale di
Girolamo Ragazzoni il 29 settembre 1585 celebrata a mezzo vicario
generale Salamone. Riceve pure la terza visita di Girolamo Ragazzoni
celebrata il 21 settembre 1587.
La comunità di Zogno insiste presso il Vescovo perché
il parroco abbia a rimanere a lungo essendo stimato e gradito. Rimarrà
infatti sino al 1591, anno in cui passa alla cura di Almenno. Giacomo
Pellicioli, 1592-1593, solamente per un anno. La parrocchia di Zogno in
questo periodo contava già almeno 800 anime. Viene celebrata, 1593, dal
21 al 22 luglio la visita pastorale del vescovo Gianbattista Milani alla
presenza di don Antonio Urio, parroco interino e già parroco di Zogno
dal 1569 al 1575, attualmente cappellano di S. Anna. Non si riesce a
capire come la Relazione Da Lezze del 1598 assegni a Zogno soltanto 444
anime di cui soltanto 75 utili.
Mario Muzio, 1594-1599, autore della "Sacra
Historia di Bergamo" è figlio del celebre bergamasco Achille.
Passerà a Pedrengo come parroco nel 1599 lasciando la cura di Zogno a
don Bernardo Tiraboschi che vi rimarrà, cosa insolita, per ben 32 anni,
cioè sino al 1631. Riceve la seconda visita pastorale del Vescovo
Milani il 7-8 maggio 1597. Bernardo Tiraboschi, 1599-1631, riceve la
terza visita pastorale del Vescovo Milani il 9 settembre 1605. Riceverà
ancora la visita pastorale del Vescovo Giovanni Emo, il 28 maggio 1615,
da cui viene nominato Vicario Foraneo e Convisitatore nelle terre di
Zogno, S. Pellegrino, Foipiano, S. Croce, Spino, Endenna, Somendenna,
Poscante, Gromello, Stabello, Sedrina, Botta e Villa d'Almè. Nel
1629-1630 affronta gli effetti della terribile pestilenza. Giuseppe
Ruggeri, 1631-1633, antenato del nostro don P. Domenico Camerata,
1634-1637, inizia il periodo giansenista... Giovan Antonio Blasi,
1637-1638, parroco di transizione.
Francesco Ambrosini, 1638-1680, parroco per ben 42
anni, riceve la visita pastorale del Vescovo Luigi Grimani il 10-11
settembre 1648.
L'Ambrosini subì terribili controversie col comune
di Zogno intrallazzatore nei servizi religiosi; il suo fu un tempo di
calamità: infieriva il banditismo mentre a Zogno si accampavano
eserciti nemici che scendevano dalla strada Priula minacciando
l'invasione su Bergamo costretta a scendere a patti; il 18 giugno 1646
la piena del Brembo minacciò d'inghiottire il paese distruggendo ponti,
come quelli dei frati di Romacolo, case, strade, come la Priula che subì
il danno di quindicimila scudi, ma soprattutto travolse persone
inghiottite dall'irruenza della piena. In quella circostanza la comunità
di Zogno fece voto di celebrare ogni anno in perpetuo 12 Messe con
Ufficio per le vittime e 1 Messa in onore dei Santi Marco e Marcelliano,
di cui ricorre la festa il 18 giugno, e di erigerli a compatroni della
parrocchia con S. Lorenzo, santi che ora vediamo raffigurati nelle tele
della chiesa col titolare a ricordo per i posteri.
Don Ambrosini morì a Zogno nel 1680 all'età di 86
anni, dopo di avere ricevuto anche la visita pastorale di S. Gregorio
Barbarigo il 20-21 ottobre 1658 e dopo di avere assistito alla
soppressione dei Padri Serviti con Bolla pontificia del 1657 e alla loro
partenza nel 1656, e dopo di avere ricevuto la visita pastorale del
Vescovo Daniele Giustiniani il 25 maggio 1666 in occasione della quale
il parroco descrive dettagliatamente con una relazione la cura di Zogno
con rispettivo inventario di tutti i mobili della chiesa. Sebastiano
Panizzoli, 1680-1693, anno della nascita di don Antonio Rubis, il
parroco santo di Sorisole, nato a Padronecco di Zogno.
Raimondo Re, 1693-1700, riceve la visita pastorale
del Vescovo Luigi Ruzini l'11-13 agosto 1699. In quella circostanza
abbiamo una nuova relazione del parroco sulla cura di Zogno in cui si
afferma che la chiesa di S. Lorenzo è stata iniziata l'anno 1452, il 2
maggio, annessa al Capitolo di S. Alessandro. Bernardino Zois,
1700-1748, è il parroco rimasto più a lungo a Zogno, per ben 48 anni.
Riceve la visita pastorale del Card. Pietro Priuli, il 22-25 luglio
1712, in cui presenta la relazione sulla cura di Zogno. Riceve pure la
visita pastorale del Vescovo Antonio Redetti, il 18-22 maggio 1737, in
cui il vescovo riceve l'omaggio di ben 12 sacerdoti residenti a Zogno.
Nel 1731 insediò le suore di Clausura nell'antico Convento dei Serviti
provenienti da Romano.
Orazio Marconi, 1748-1762, benefattore del Convento
di Clausura per cui acquista anche l'organo Serassi (1737). Durante la
sua cura, Clemente XIII creò cardinale il nostro Alessandro Furietti
(1685- 1764) il 24 settembre 1759. Non risulta che avvennero in Zogno
fatti celebrativi per il Furietti.
Giuseppe Carminati, 1762-1777, è il parroco che nel
1771 sfondò il coro della chiesa di S. Lorenzo quattrocentesca
ampliandone il presbiterio e si recò dai Caravana di Genova, zognesi,
per raccogliere le offerte necessarie a completare l'opera, il
cornicione in particolare. Giuseppe Maria Gregis, 1777-1804, è il
parroco della sopraelevazione della navata della chiesa, dopo avere
realizzato lo scalone sud nel 1778-1779 e la nuova sagrestia coi sassi
ricavati dalla demolizione di due case per fare spazio allo scalone
medesimo. Ma intanto, causa incomprensioni, don Gregis, eletto per la
durata di cent'anni, è costretto a passare alla cura di Castro mentre
nel 1779 infierisce il colera che miete in Zogno 66 vittime, calamità
ritenuta castigo di Dio per aver maltrattato il parroco che sarà poi
indotto dalla popolazione a far ritorno a Zogno accolto trionfalmente
nel 1786 perché potesse dare compimento all'opera della chiesa di cui
si rese veramente benemerito. Intanto avvengono cambiamenti straordinari
nel governo. Alla Repubblica Veneta subentra il 3 aprile 1797 la
Repubblica Francese interrotta il 5 maggio 1799 dal Governo Austriaco
sino all'agosto 1799 e poi definitivamente il 7 aprile 1815 sotto il
titolo di Regno Lombardo-Veneto che finirà il 5 giugno 1859.
Nel frattempo, il Vescovo Gianpaolo Dolfin compie a
Zogno la sua visita pastorale il 17 luglio 1780 in cui il parroco
presenta la solita relazione d'obbligo. La popolazione è salita a 1.200
anime con oltre 800 da comunione. Nel 1798 l'opera della chiesa ha avuto
il suo pieno compimento pur rimanendo ancora da operare all'interno
tutto ciò che può riguardare la decorazione e l'arredo. Giovanni
Benedetto Duci, 1804-1810, commissionò gli affreschi della navata al
pittore Vincenzo Angelo Orelli (1755-1813) che ne approntò i disegni
servendosi poi di collaboratori per realizzarli. Il coro era già stato
affrescato da Enrico Albrici nel 1774 all'epoca del parroco Carminati.
Giovanni Craudi, 1811-1826, assiste alla soppressione
del convento di Clausura in forza della legge napoleonica. Nel 1816 il
parroco provvede al trasferimento della pala di Jacopo Palma il Vecchio
dalla chiesa di S. Maria all'altare di S. Giuseppe nella parrocchiale
commissionata ai tempi, 1506 c.a., dalla scuola omonima di S. Giuseppe.
Giovanni Zonca, 1828-1838, in piena dominazione
austriaca. Nel 1834 eleva il campanile su disegno di Pietro Cortinovis.
Pietro Giupponi, 1838-1873, ricevette la visita
pastorale di Mons. Luigi Speranza il 9-10 agosto 1865. Il vescovo trova
il parroco in piena lite con la comunità di Zogno per avere stroncato
l'abuso di tenere le elezioni amministrative nella chiesa di Foppa già
dal 1860. La popolazione supera ormai le 1.500 anime. Nel 1847 si
colloca concerto di sei campane sul campanile con aggiunta di altre due
nel 1868. Nel 1849 e nel 1855 si ripete il terribile morbo del colera
per cui venne ripresa, come ex voto, la festa votiva di S. Rocco.
Nel 1852 si costituiva la Banda Musicale. Nel 1860
cinque garibaldini di Zogno partecipano alla spedizione dei 1000, appena
terminata la dominazione austriaca il 5 giugno 1859. In occasione della
visita pastorale don Giupponi descrive dettagliatamente la nostra chiesa
di S. Lorenzo e ne presenta l'inventario di tutti i beni mobili e
immobili. Nel 1846, fa costruire l'organo.
Carlo Parietti, 1873-1881, nel periodo del "non
expedit" del 1874.
Giovanni Bonometti, 1881-1910, originario di Clusone,
dal cuore d'oro. Bonometti merita un capitolo a se stante per l'amore
avuto nell'abbellire la sua chiesa e per il coraggio nel combattere il
liberalismo a Zogno al punto di dover subire per ben tre volte gli
arresti con i conseguenti processi. Il 28 gennaio 1882 riceve la visita
pastorale di Mons. Gaetano Camillo Guindani a cui presenta una relazione
dettagliata della parrocchia. Nel 1881 Giovanni Zambelli costruisce la
chiesetta di N. Signore del S. Cuore alla Rasga come ex voto su disegno
dell'architetto don Antonio Piccinelli.
Nel 1882, su disegno del medesimo architetto, si
costruisce la chiesa ora detta della Confraternita, all'origine detta
dell'Immacolata. Ancora nel 1882, Francesco Cavagnis fonda l'Asilo
omonimo, mentre l'attuale costruzione è sorta su disegno dell'ing.
Luigi Angelini nel 1911.
Nel 1886, la frazione di Poscante, Piazza Martina,
viene annessa alla parrocchia di Zogno con la rispettiva chiesa di S.
Antonio Abate. Nel medesimo anno, don Bonometti, costruisce l'Altare
Maggiore della parrocchiale e nel 1892 fa decorare la chiesa sotto la
direzione dell'ing. Elia Fornoni, fa collocare la statua di S. Lorenzo
sul campanile, opera dell'Albera a cui commissiona pure l'apparato del
S. Triduo dei Morti e, in seguito, le dodici sculture degli Apostoli
collocate nell'ambito della navata in chiesa. Nel 1900 realizza il
pavimento della chiesa con tutte le zoccolature in marmo prezioso su
disegno di Elia Fornoni. Don Bonometti riceve ancora la visita di Mons.
Giacomo Maria Radini Tedeschi il 9 e 10 novembre 1907 e ripresenta una
nuova relazione dettagliata sulla parrocchia in cui afferma che la
chiesa rinnovata di S. Lorenzo M. è stata consacrata dal vescovo Dolfin
il 14 settembre 1798. Gli abitanti di Zogno salgono a 2.700 di cui 1.800
comunicati.
Luigi Carniti, 1911-1923, riceve la seconda visita
pastorale di Mons. Maria Radini Tedeschi il 16 aprile 1912. Nei suoi
primi sostenitori trova anche i suoi primi avversari che tanto fecero da
indurlo alla rinuncia della parrocchia che lascia nel 1923 insultato dai
prezzolati dei suoi traditori. Dall'8 al 9 novembre 1919 riceve pure la
visita pastorale del Vescovo Maria Marelli, anno in cui Benito Mussolini
fonda a Milano i primi "Fasci di Combattimento" ed è anche
l'anno della pace di Parigi nel mentre B. Belotti riporta in Valbrembana
come liberal-cattolico la sua terza affermazione dopo la precedente del
1913. La parrocchia conta 3.200 abitanti. Nel frattempo il 24 maggio
1915 l'Italia prende parte al primo conflitto mondiale contro l'Austria.
Carlo Pansa, 1924-1926, proveniva dal collegio di
Celana nel vivo dei tristi fatti del fallimento della Cassa Rurale di
cui era primo responsabile don Giacomo Manzoni, ma di cui la parrocchia
non c'entrava affatto anche se dai mangia-preti s'è voluto
infingardamente coinvolgere a scopo denigratorio e politico. Don Pansa,
anche se ha resistito alla crisi da cui è stato coinvolto, è stato
comunque amato e rimpianto da tutta la popolazione.
Giovanni Servalli, 1927-1941, di Gandino. Riceve la
visita pastorale di mons. Adriano Bernareggi il 21 e 22 maggio 1938
nello sfarzo di luminarie, di cortei e di musiche. Il Vescovo visita
minuziosamente la chiesa e tutte le chiesine della parrocchia. A don
Servalli si deve il merito di aver costruito l'Oratorio Maschile e
Femminile, il salone del cinema Trieste, l'ampliamento della casa
canonica a monte e la costruzione del campanile del Carmine Vecchio.
Mons.Giuseppe Speranza, 1942-1969, di Villa d'Ogna,
il primo parroco di nomina vescovile avendo Zogno rinunciato dopo cinque
secoli alla nomina popolare. Riceve la visita pastorale, la II', di
Mons. Adriano Bernareggi il 5-6 maggio e il 17 giugno 1948. L'11 aprile
1943, siamo in guerra, subisce la requisizione delle campane mentre
cadono sul fronte i nostri soldati. Il 26 luglio 1943 cade il Fascismo
nato il 22 ottobre 1922. La popolazione di Zogno nel dopo guerra supera
in fretta le 5.000 unità. Il 24 luglio 1944 muore in esilio a Lugano il
nostro B. Belotti e il 4 dicembre 1944 muore lo scultore Angelo
Lazzaroni, detto Marina. Il 30 marzo 1945 milizie repubblicane occupano
l'Oratorio, il 2 maggio cessa ogni resistenza e il 7 maggio 1945 si
dichiara finita la guerra.
Il 17 marzo 1946 hanno luogo le Elezioni
Amministrative. Nell'agosto 1947, festa di S. Lorenzo, si fonda l'Opera
Pia Caritas ospitando alcuni vecchietti nella casetta del custode di
Villa Pogliani. Soltanto nel 1954 si potrà realizzare con i cantieri di
lavoro la prima struttura in Via Martiri capace di ospitare una
quarantina almeno di anziani bisognosi. Intanto nel 1952 si è celebrato
il Congresso Eucaristico col concorso di tutta la valle e di gran parte
della diocesi alla presenza in particolare di Mons. Roncalli futuro papa
Giovanni XXIII. In quel periodo si trasformò la cappella dell'antico
cimitero del castello dedicata a S. Rocco in battistero tutto ricoperto
all'interno di preziosi mosaici.
Seguirà poi la realizzazione della chiesa
"Santuario di Maria Regina" al Carmine nel 1966, consacrata
solennemente dall'Arc. Clemente Gaddi e opera del nostro Architetto Vito
Sonzogni. Mons. Giuseppe Speranza fu un sacerdote esemplare per pietà,
carità e zelo ardente per le anime.
Morì presso l'Opera Pia Caritas che volle sotto il
patrocinio del Cuore Immacolato di Maria il 2 gennaio 1970 dove si era
ritirato dopo la sua rinuncia alla parrocchia nell'agosto 1969.
Mons. Giulio Gabanelli, 17 novembre 1969, da all'ora
ad oggi circa 30 anni di apostolato nella parrocchia di Zogno operatore
attivo nella carità verso i più bisognosi e instancabile realizzatore
di importanti opere di grande servizio per tutta la comunità.
Nel 1970 da inizio alla ristrutturazione esterna ed
interna della chiesa parrocchiale, lavori che terminano nel 1974 con la
sistemazione del sagrato e del nuovo porticato. Restauro del campanile
(1972) con il nuovo concerto di 10 campane in "La Maggiore".
Nel 1972 iniziano anche i lavori per l'ampliamento del ricovero per
anziani (Opera Pia Caritas) ripresi più volte negli anni successivi
fino all'attuale struttura terminata nel 1994.
Il cinema "Trieste" viene restaurato una
prima volta negli anni '73-'74 e poi completamente rifatto negli anni
1982-86 con la nuova sede per la scuola di riabilitazione handicap.
Nell'anno 1980 iniziano anche i lavori per la
ristrutturazione dell'oratorio terminati nel 1984 con la costruzione
dell'attuale palestra. Dal 1980 al 1985 viene restaurata casa Musitelli
che viene adibita a museo di arte sacra, l'attuale museo di S. Lorenzo
ricco di opere d'immenso valore storico ed artistico. Da ricordare anche
la ristrutturazione di oltre 15 chiesine disseminate sul territorio di
Zogno, il nuovo concerto di campane della chiesa del Carmine (1974-76),
la messa a norma dell'impianto di riscaldamento ed elettrico della
parrocchiale, il restauro della casa del curato sita sul sagrato, la
sede della banda musicale e sede della scuola di musica “Valle
Brembana” e il restauro della casa canonica.
Nel 1996 iniziano i lavori per la realizzazione del
ricovero di Laxolo, inaugurato il 29 settembre 1999.
Don Lucio Carminati, attuale Parroco di Zogno, ha
fatto il suo ingresso il 3 ottobre 1999.
* * *
N.B.: La
presente cronotassi all'inizio accusa dei vuoti per mancanza di
documentazione, mentre dal 1500 in poi è abbastanza completa anche se
stesa un po' troppo alla garibaldina col rischio di inesattezze. Le
fonti: Storia di Zogno, del Tagliabue, gli archivi di Stato e della
Curia e della Parrocchia di Zogno.