Il cimitero
Fino agli inizi del 1800 gli Zognesi hanno sempre
utilizzato indifferentemente il cimitero di Santa Maria o quello di San
Lorenzo. Nel 1806 entra in
vigore anche nel regno italico l'editto napolconico di SaintCloud che
vieta la sepoltura in luoghi diversi dai cimiteri.
Alla metà del 1807 anche in provincia di Bergamo, l'allora
Dipartimento del Serio, viene ordinato a tutti i Comuni di dotarsi di
cimitero. Lo Stato dal canto suo si impegna a fornire un contributo per
la realizzazione.
Anche a Zogno, come negli altri Comuni del
distretto, tocca all'architetto Giovan Battista Capitanio, incaricato
dalla Prefettura, predisporre i progetti. 1 lavori iniziarono nel 1809:
il 20 marzo 1810 il camposanto era pronto per essere attivato.
Il previsto porticato esterno non fu mai realizzato.
Posto a nord della chiesa parrocchiale in un’area circolare con
un diametro di 28 metri e cinto da mura, il cimitero nasce in realtà già
insufficiente per le esigenze della città.
Il problema venne risolto durante il governo degli
Austriaci, nel 1819: l'ampliamento conferì al camposanto la forma ovale
di un moderno stadio di calcio, ancora riconoscibile guardando dall'alto
lungo la mulattiera che sale alla Contrada Colorita sul Monte di Zogno,
e l'area di sepoltura risulta più che raddoppiata.
Adeguato il muro di cinta, viene realizzato anche un portico.
Sul lato nord del cimitero, in corrispondenza dell'ingresso, si
erige una cappelletta semicircolare in pietra viva, nella quale viene
posto un altare. I lavori
si concludono nel 1822.
L’attuale porticato e il colonnato che abbelliscono
l'ingresso meridionale vengono invece realizzati su progetto
dell'architetto Luigi Angelini fra il 1920 e il 1925.
In quell'epoca la chiesa e il cimitero sono messi in
comunicazione da una scalinata che sostituisce la precedente mulattiera.