Su

Vincenzo Angelo Orelli

 

V. A. Orelli, Madonna con il Bambino e i Santi Lorenzo, Marco e Marcelliano (1785 ca.)

Originario di Locarno, Vincenzo Angelo Orelli nacque dal pittore Giuseppe Antonio e da Maria Gerolama de' Leoni il 10 aprile 1751. Nonostante la patria ticinese, l'Orelli trascorse quasi tutta la propria esistenza a Bergamo dove si trasferì giovanissimo, sicuramente dal 1759, a seguito del padre. La formazione del giovane, certamente avviata nella bottega paterna, fu completata da un viaggio a Roma nel 1773, tappa decisiva per chi volesse dedicarsi seriamente alla pittura, ma non così obbligata per pittori attivi in zone periferiche.  Al rientro in patria l'Orelli si dedicò soprattutto alla pittura di soggetto sacro, per quanto i proficui rapporti con l'elite culturale bergamasca, fra cui il conte Giacomo Carrara e l'esclusiva Accademia degli Eccitati, lo condussero anche ad affrontare temi profani e cavallereschi.  Contribuirono molto in questo senso le frequenti richieste da parte degli accademici di apparati illustrativi per le opere a stampa di loro produzione.  A differenza del padre, attivo fra Bergamo e il Canton Ticino, Vincenzo Angelo lavorò quasi esclusivamente a Bergamo e provincia, fatta eccezione per una puntata nel Bresciano. Il linguaggio pittorico dell'Orelli appare totalmente imbevuto di reminiscenze lombardo-venete, e talvolta dominato da un gusto tardo barocchetto a date ormai piuttosto avanzate.  Vincenzo Angelo risulta comunque attivo fino al 1811, e gli va riconosciuta la capacità di lasciare da parte la consolidata tradizione figurativa settecentesca per volgersi, nell'ultima fase della propria attività, ad uno stile più classicistico, in sintonia col gusto dei tempi.  Fra le molte opere ricordiamo la Trinità con la Vergine e le Anime purganti nell'oratorio dei morti a Cavernago, opera prima dell'artista, firmata e datata 1772; il soffitto dello scalone del palazzo vescovile di Bergamo con il Sogno di Giacobbe, firmato e datato 1780; il ciclo di affreschi con Storie di San Giorgio nella parrocchiale di Treviolo dei 1788 e nel 1790 i Misteri del Rosario per la stessa chiesa.  A Zogno l'Orelli fu attivo a più riprese, a cominciare dal 1785 quando data la pala con l'Annunciazione per la chiesa del monastero delle Terziarie francescane, quasi un manifesto della maniera accademica, tipica della maturità dell'artista.  Più o meno agli stessi anni risale anche la tela collocata nell'abside della parrocchialc di San Lorenzo e un'altra grande pala dipinta per la chiesa di San Giovanni Battista nella frazione di Poscante, raffigurante il Battista addita Gesù ai Santi Pietro e Paolo.  Allo scadere del secolo sembra poi risalire la Pietà, collocata nella sagrestia della parrocchiale, mentre nel 1799 l'artista data la Fucina di Vulcano, che decora il camino dell'ex casa Marconi Maffeis, attuale casa parrocchiale di Zogno.  Tra il 1804 e il 1810 Vincenzo Angelo fornì probabilmente i disegni per la volta della navata della parrocchiale zognese.  L’Orelli fu attivo per molti palazzi del borgo: sempre agli ultimi anni del Settecento si datano le Allegorie della facciata dell'ex casa Risi, decorazione quasi completamente perduta.  Nel 1802 dipinse il Sansone e Dalila e le figure di Amorini nel salone d'onore del palazzo già Rimani (si tratta di un medaglione nel soffitto e delle sopraporte).  Del tutto insolita è infine la decorazione della volta della sagrestia della parrocchiale di Grumello de' Zanchi, nei pressi di Zogno, dove l'Orelli raffigurò le Virtù teologali sulla sommità di una mongolfiera nel cui canestro sono sedute le quattro Virtù cardinali; ai lati i tondi con la Purezza e l’Innocenza. La rappresentazione documenta l'arguzia dell'artista e la conoscenza delle esperienze dei viaggi in mongolfiera decisamente in gran voga in quel momento. Questi stravaganti soggetti assecondavano molto probabilmente i colti e bizzarri interessi di un ceto nobiliare, di cui dovevano far parte anche alcuni ecclesiastici.  Per questi dipinti si è pensato ad una data attorno agli anni Novanta del Settecento, in prossimità con gli affreschi profani di palazzo Locatelli a Bergamo, con i quali rivelano molteplici affinità stilistiche.

 

 

Home ] Su ]

Inviare a dclaudio@hotmail.com  oppure  diegolbetty@hotmail.com  domande o commenti su questo sito Web.
Webmaster:  valle@columbusnet.it