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Il Giubileo in Clausura

"Il Signore ti dia pace"

 

 

Un giubileo ... un Compleanno straordinario .... un avvenimento quindi da celebrare con straordinaria partecipazione ed intensità.  Dio ha fatto irruzione nella storia e ne ha segnato il suo corso in un modo tanto evidente e tangibile che gli uomini hanno cominciato a conteggiare gli anni dal numero 1 a partire dalla sua venuta, fino ad arrivare all'augusta età di 2000 anni, di questo Signore della storia, che pur nella sua bella longevità, dimostra una giovinezza straordinaria, una creatività così efficace, comunicativamente così travolgente da spingere uomini e donne a "battersi" per quel messaggio evangelico sconvolgente che ha fatto capolino nella storia.

Il 2 febbraio 2000, previa intensa preparazione con due giorni di silenzio e di digiuno, con celebrazione comunitaria del sacramento della Penitenza, alla presenza del Parroco don Lucio e di Mons.  Giulio, si è voluto celebrare il Giubileo dei religiosi, con un inno alla vita, di questa vita divina capace di lievitare ogni esistenza.

Un "Brindisi Eucaristico", come si direbbe in termini terra, terra, una festa intorno all'altare per inneggiare a questo Uomo straordinariamente divino, un liberatore coraggioso e autentico, che ha assunto su di se il peccato dell'uomo per redimere e salvare.  Gesù in persona ha voluto nascondere sotto i segni della convivialità, una dimensione così assurda secondo il giudizio umano...... l'uomo che mangia e beve Dio, un Dio che si lascia mangiare dall'uomo per comunicare, per donare se stesso in un atto di amore infinito che si perpetua nel secoli.

Un Amore quindi senza misura e senza limiti....un Amore che però chiama amore, che interpella l'uomo e lo invita a lasciare le sue remore di uomo vecchio, superbo, arrogante, autosufficiente, egoista, arraffone, gaudente, libertino, per aprirsi al perdono, alla condivisione, al retto uso dei beni, per godere quella felicità tanto agognata, per la quale siamo fatti e alla quale tendiamo con bramosia irrefrenabile, battendo tutte le strade possibili, ma non sempre le migliori e le più adatte.  Si Gesù ci vuole felici, pienamente realizzati nel dono oblativo, ci vuole svegli, dinamici pronti a cogliere quel messaggio di conversione tanto evidenziato anche dal Santo Padre Giovanni Paolo II, e attenti pure alle riflessioni alle quali ci porterà il Congresso Eucaristico della prossima estate.

Nella processione che si è snodata lungo i claustri del nostro Monastero, accompagnata dai nostri carissimi Pastori della Chiesa di Zogno, al lume delle candele, quale espressione del desiderio di lasciarsi rischiarare da Cristo, le Monache si sono unite spiritualmente a tutti i "pellegrini" perché davvero si realizzi in tutti, quel pellegrinaggio del "cuore", tanto necessario per cercare ogni giorno, pur tra oscurità e lotte tra sconfitte e vittorie, di modellarsi su quello di Gesù mite ed umile, un cuore che doni amore, stima, fiducia, un cuore che crea, che incoraggia, che fa emergere le potenzialità di bene insite in ogni uomo, un cuore che sa condividere con i più poveri, un cuore disponibile alla fraternità coi vicini e coi lontani, per un Giubileo senza fine, come ha ben esortato don Lucio, al termine della celebrazione, in una vita irrorata da "fiumi di misericordia".

Con questi sentimenti esprimiamo a tutti i nostri voti augurali per questo Anno Santo che sia ricco anche del dono dell'indulgenza.  S. Francesco vero seguace di Cristo propugnatore e facitore infaticabile di fraternità universale e di riconciliazione con tutta la realtà creata, aiuti tutti noi a vivere in quest’ottica il nostro itinerario esistenziale in vero spirito di pace e bene.

Sempre in comunione orante, con grande cordialità

 

Le Monache di Clausura francescane T. 0. R.

 

Origine e storia della

“Fraternità Francescana” delle suore i Clausura.

(Seconda parte)

 

 

Nel 1706, la provvidenza divina ha guidato a Romacolo Suor Viridiana Amorlotti, nobile Mazzi, con la sorella Suor Benedetta. Le due sorelle avevano già vestito l’abito delle Terziarie nel Convento di Rocchetta in Bergamo, come afferma il Prete Benigno di Almeno in data 2 settembre 1777, ma erano uscite e ritornate in casa paterna, conservando l’abito religioso, prima tuttavia di fare la professione. Dopo alcuni anni si mossero attratte da una ispirazione divina e giunsero al Romacolo dove apportarono un radicale rinnovamento alla istituzione di quelle Terziarie che cominciarono a vivere più decorosamente e maggiormente impegnate nella vita spirituale aumentando la frequenza alla Chiesa dei Francescani Riformati di Romacolo per le confessioni, per assistere alla messa e partecipare all’orazione mentale soprattutto di sera. Suor Viridiana, al secolo Lucia Maria di Pietro Paolo Amorlitti Nob. Mozzi di Bergamo, viene eletta superiora il 2 gennaio 1717, e lo sarà sino al 1740, prepara quella comunità al trasferimento da Romacolo all’ex Convento dei Serviti di Zogno, soppressi già dal 1656, facendone la compera per 600 scudi, ciò avverrà il 2 settembre 1731, con grande entusiasmo della popolazione zognese e del parroco Bernardino Zois. Il Comune di Zogno infatti si era fatto intermediario per l’acquisto del Convento dai signori Furietti residenti a Venezia in favore delle Terziarie. Suor Viridiana, ha dovuto purtroppo affrontare con disinvoltura e coraggio cristiano non lievi né pochi difficoltà e persecuzioni, tali da far temere per la stessa sopravvivenza della congregazione. Fortunatamente nel 1737 ricevette la visita del Vescovo di Bergamo, Mons. Carlo Gritti Morlacchi che, rimasto entusiasta della fioritura e santità dell’istituzione, già precedentemente approvata nonostante il discredito diffuso, pone fine a ogni diabolica persecuzione scatenata soprattutto per l’opera subdola e farisaica clericale. Suor Viridiana muore il 29 dicembre 1750 dopo dieci anni d’infermità dando prova di eroiche virtù, assistita dal parroco di Zogno Sac. Don Orazio Marconi. E’ giustamente ritenuta la vera fondatrice delle Terziarie di Zogno. Il carisma di Suor Viridiana farà rifiorire in seguito sorprendenti testimonianze. A breve distanza di tempo infatti Suor Cherubina Gamba, che le è successa come superiora, darà prova di grandi virtù al punto di essersi meritata la fama di con fondatrice della congragazione. Era nata a Ubiale il 26 aprile 1704, aveva vestito l’abito francescano in qualità di conversa, di addetta cioè ai servizi del monastero, il 6 febbraio 1729 nella Chiesa dei Riformati di Romacolo,viene definita “Lo splendore della congregazione la più amata e la più amabile delle religiose, degna veramente di essere madre”. Fu collaboratrice infaticabile e virtuosissima si Suor Viridiana per cui venne  riconosciuta, come già detto, “Confortatrice”. Morì il 12 febbraio 1773 dopo 44 anni di vita religiosa esemplarissima. A oltre settant’anni dalla fondazione, le Terziarie Francescane incominciano un nuovo periodo di vita claustrale nell’ex Convento dei Serviti di Zogno, soppresso nel 1652 e abbandonato definitivamente nel 1656 in esecuzione della bolla papale d’Innocenzo X e incamerato dalle Procuratie di Venezia, acquistato in seguito dal Comune di Zogno dai signori Furietti, residenti in Venezia ma originari zognesi, per cederlo subito alle Terziarie direttamente dall’Abate Antonio Furietti al medico prezzo di 600 scudi. Quel Convento servita torna così a diventare un centro di spiritualità destinato a mantenere vivo attraverso i secoli il richiamo di Dio alla santità per tante anime che accettano di rinchiudersi come seme nel solco di Cristo in cui annientarsi esercitando le virtù eroiche e vivendo i consigli evangelici così come esige l’amore a gloria di Dio e a salvezza degli uomini. Quando poi le Suore Terziarie, col maturare dei tempi, faranno la scelta della clausura stretta e, come regola, non potranno più varcare la soglia del sacro recinto, con le loro preghiere e sacrifici tracimeranno come un fiume in piena destinato a fecondare spiritualmente tutto il mondo. La preghiera infatti è più veloce del suono e della luce perché trapassa all’istante gli abissi infiniti del cielo per raggiungere la fonte eterna della divina misericordia. Le Suore pervente da Romacolo il 2 febbraio 1731 sono: 1) – Rev. Madre Superiora, Suor Viridiana Amorlotti, Nob. Mozzi di Bergamo (: la sorella Suor Benedetta era già morta a Romacolo); 2) – Suor Maria Vincenza Benaglio, Vicaria, di Bergamo, che muore il 29 aprile 1731 in Zogno ( la sorella Suor Paola Francesca era già morta a Romacolo); 3) – Suor Maria Serafina Pellegrini di S. Michele, Valle Imagna (succede alla Vicaria Benaglio nel 1731); 4) – Suor Maria Cecilia Gavazzi di S. Pellegrino, Conversa (muore a Zogno il 15 marzo 1731); 5) – Suor Maria Cherubina Gamba, di Ubiale, Conversa (fedele collaboratrice della Superiora Amorlotti). La Suora più giovane delle sei presenti a Romacolo al momento del trasferimento a Zogno, ha preferito tornare in famiglia (: forse è la Ferrandi ). Con la morte della Benaglio e della Gavazzi, si riducono a tre le professe. Fortunatamente il 15 settembre 1731 vestirono l’abito religioso ben sei postulanti nella Chiesa dei Francescani in Bergamo dove il 27 dicembre 1732 emisero pure la loro professione solenne alla presenza del Vicario Generale del Vescovo Redetti, Conte Giuseppe Maria Rottigli, fratello minore dell’Abate Costantino rinominato giansenista (1696-1776) nativo di Trescore (Bg). Sono le seguenti: 1) – Angela Gelpi chiamata Sr. Maria Teresa, nata a Novara nel 1700; 2) – Caterina Licini chiamata Sr. Maria Lucia, nata a Zogno nel 1717; 3) – Ubaldina Ruspini chiamata Sr. Maria, nata a Zogno nel 1713; 4) – Maria Cerono chiamata Sr. M. Caterina, nata a Serin’Alta nel 1714; 5) – Maria Pesenti chiamata Sr. M. Gertrude, nata a Zogno nel 1709; 6) Margherita Vaccis chiamata Sr. M. Annunziata, nata a Bergamo nel 1706. Tranne questa eccezione tutte le vestizioni e professioni religiose in seguito vengono celebrate esclusivamente nella Chiesa di S. Maria  nel Convento di Zogno.  

 

Mons. Giulio Gabanelli

 

 

 

 

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