Giubileo:
un cammino a Tappe
Viviamo il Giubileo nella comunità parrocchiale
Il
Pellegrinaggio: un cammino di fede
Il
Pellegrinaggio giubilare non è innanzi tutto un viaggio in senso
fisico, ma spirituale e vuole portare il credente ad aderire più
fortemente al Signore. Infatti vivere il Giubileo, mettere Cristo al
centro della vita e riscoprire l’Eucaristia come fulcro di tutta
l’esperienza cristiana implica che si faccia un cammino.
«Il
pellegrinaggio è sempre stato un momento significativo nella vita dei
credenti, rivestendo nelle varie epoche espressioni culturali diverse.
Esso evoca il cammino personale del credente sulle orme del Redentore:
è esercizio di ascesi operosa, di pentimento per le umane debolezze, di
costante vigilanza sulla propria fragilità, di preparazione interiore
alla riforma del cuore. Mediante la veglia, il digiuno, la preghiera, il
pellegrino avanza sulla strada della perfezione cristiana sforzandosi di
giungere, col sostegno della grazia di Dio, “allo stato di uomo
perfetto nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo (Ef
4, 13)».
E’
evidente come non si possa confondere il pellegrinaggio con il generico
vagabondare dell’uomo di oggi, sempre in movimento, ma difficilmente
legato a una verità e neppure con la corsa ininterrotta sfrenata tra i
mille impegni e i molti beni di consumo che occupano la nostra società.
Il
pellegrinaggio è piuttosto il desiderio di dare alla propria vita un
punto di riferimento.
Dice
il nostro Vescovo nel Programma Pastorale “Per vivere l’esistenza
come un progressivo cammino di comunione con il Risorto e l’intera
famiglia umana, è necessario rendere abituale il pellegrinaggio
interiore”. E, continua il Vescovo, “se lo faremo,
ci accorgeremo di come una porzione abbondante della nostra vita
non è stata ancora illuminata dalla sua parola, e il pellegrinaggio
giubilare sarà vissuto come confessione della nostra distanza da Lui, e
della volontà di continuare, con perseveranza, a camminare verso di
Lui”.
Se
pensiamo poi che al termine del pellegrinaggio interiore il Giubileo
propone la Porta Santa il messaggio è ancora più chiaro:
Entrare
nella Porta Santa è decidere di credere in Gesù, è dire con il
proprio corpo che non c’è altro modo di stare nel tempo se non
quello di aderire a Cristo con tutta la propria vita. Oltrepassare con
l’intera persona la soglia della Porta Santa è come dire che con
tutto di noi vogliamo aver a che fare con Cristo: niente di noi persona,
della nostra storia, delle nostre relazioni deve rimanere fuori dal
riferimento al Signore risorto.
Ecco
perché oltre la soglia della porta c’è la chiesa e al centro di essa
lo spazio per la celebrazione eucaristica. E’ l’Eucaristia il vero
culmine del Pellegrinaggio; un momento che raccoglie un effettivo
cammino di conversione e che, nell’anno giubilare, offre anche il dono
dell’Indulgenza prima di rilanciare nel tempo della storia come
testimoni del Signore risorto.
La
Diocesi di Bergamo ha scelto il capitolo 21 del vangelo di Giovanni per
accompagnarci nel cammino del Giubileo. Ecco cosa dice:
Dopo
questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di
Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro,
Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e
altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”.
Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono
sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando già era
l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano
accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da
mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora disse loro: “Gettate la
rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non
potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
Allora
quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “E’ il Signore!”.
Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il
camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri
discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di
pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e
del pane.
Disse
loro Gesù: “Portate un po’ del pesce che avete preso or ora”.
Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di
cento cinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non
si spezzò. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. Allora Gesù si
avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo
essere risuscitato dai morti.
Questo
brano è come una “mappa”
per quanti decideranno di compiere il cammino interiore del Giubileo. La
meta del pellegrinaggio potrà essere poi Roma, oppure la Cattedrale di
Bergamo o la nostra Chiesa Giubilare di Zogno o una delle altre sei
chiese giubilari presenti nella diocesi di Bergamo, ma il punto di
riferimento per tutti sarà Gesù così come lo incontriamo
nell’Eucaristia e come questo testo ce lo presenta.
La
prima tappa:
riflessione
su di sé e
ascolto
della Parola di Dio
Domenica
20 febbraio, nelle nostre comunità, abbiamo iniziato il cammino della
prima tappa di questo “pellegrinaggio interiore”. Ci hanno fatto da
guida i primi versetti del capitolo 21 del vangelo di Giovanni:
Quando
già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si
erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete
nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora disse loro:
“Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”.
All’inizio
del testo i discepoli si trovano in una situazione di assoluta povertà:
non hanno nulla da mangiare e non riconoscono neppure Gesù. Il vangelo
ci racconta come vengono guidati ad iniziare il loro
“pellegrinaggio”. L’invito è innanzi tutto quello di guardare
dentro le reti, di rendersi conto della propria situazione e di
descriverla; poi viene la grande “provocazione” di ascoltare
le parole “assurde” di uno sconosciuto che pretende di insegnare in
che modo essi dovrebbero gettare le reti.
Tutto
questo non è affatto scontato: non è facile accettare di riconoscere
la propria situazione di fallimento, così come è ancora più difficile
rimanere in ascolto di una parola che chiede di fare in una maniera
assolutamente nuova e poco sensata ciò che neppure con tanta esperienza
e buon senso aveva dato risultati.
Questa
parola è rivolta a noi: il primo passo all’inizio del pellegrinaggio
interiore è di guardare dentro la nostra vita e di metterci poi
in ascolto della Parola di Dio. Sono due operazioni impegnative e per
nulla scontate: sappiamo che è difficile guardarsi dentro così come
fare la fatica di capire ciò che sta accadendo attorno a noi, ma questo
è il primo passo da compiere se vogliamo vivere il Giubileo.
Ugualmente
sappiamo che la Parola di Dio tante volte – se la ascoltiamo
veramente – ci può sembrare assurda e poco sensata; certamente
diversa dai criteri che normalmente guidano le nostre giornate. Ma solo
ascoltando questa Parola la nostra esistenza si riempie di vita.
L’invito
del nostro vescovo è esplicito:
“Il passaggio
da un secolo a un altro e dal secondo al terzo millennio dell’era
cristiana, non può non suscitare interrogativi sul senso della storia
umana (…). E’ un passaggio che invita seriamente a chiedersi se
l’unico bene possibile per l’uomo sia il benessere economico e
sociale, individuale o collettivo, oppure vi sia un “Bene” capace di
portare a compimento la tensione verso la vita piena, presente in ogni
cuore umano”.
“La
Bibbia ci ricorda come ha affrontato la storia il Figlio di Dio e come
dovrebbero viverla tutti gli uomini chiamati a condividere questo
rapporto filiale”.
Anche
il Papa nella Bolla di indizione del Giubileo fa diverse volte esplicito
riferimento alla necessità di ascoltare la Parola di Dio, ma ugualmente
e in modo molto forte richiama ciascuno e l’umanità intera a guardare
la propria storia:
“L'esame
di coscienza, è uno dei momenti più qualificanti dell'esistenza
personale. Con esso, infatti, ogni uomo è posto dinanzi alla verità
della propria vita (…). E' doveroso riconoscere che la storia registra
anche non poche vicende che costituiscono una contro-testimonianza nei
confronti del cristianesimo”
Come possiamo vivere la prima tappa?
Molteplici
sono gli aiuti che vengono offerti a coloro che con serietà intendono
vivere questo cammino interiore che l’Anno Santo ci invita a
percorrere
Attraverso
i mezzi di comunicazione sociale
Oltre
alla recensione degli eventi giubilari sul quotidiano “L’Eco di
Bergamo”, la Diocesi offrirà ai lettori diversi contributi:
· L’opuscolo,
distribuito nelle famiglie per vivere, giorno per giorno, il tempo della
quaresima
· Zogno
Notizie presenterà le varie tappe del “Pellegrinaggio interiore” e
informerà sulle varie iniziative proposte per vivere il Giubileo nelle
comunità.
· Bergamo
TV presenterà ogni sabato
sera alle 19,50 (con replica la domenica alle 11,30) una trasmissione
dedicata al Giubileo (con intervento del vescovo
nel periodo di Quaresima)
·
La catechesi degli
Adulti che, nei cinque martedì
della quaresima, ci aiuterà a capire i vari aspetti del Giubileo
I
luoghi e i tempi dello Spirito
Sono
presenti nella nostra diocesi un gran numero di luoghi (case di
spiritualità e monasteri) e di iniziative che offrono la possibilità
di esperienze più o meno prolungate di silenzio, di riflessione, di
ascolto della Parola di Dio e di preghiera.
Ognuno
può cercare la proposta che più corrisponde alle sue esigenze.
In
occasione di questo Anno Santo sarebbe molto significativo prendere in
considerazione la possibilità di dedicare un’intera settimana ad
un’esperienza come questa (es. Esercizi Spirituali).
Alcuni
“luoghi e i tempi dello Spirito” in questo numero del
notiziario; puoi
contattarli direttamente o rivolgendoti al parroco.
I Luoghi di
Spiritualità nella Diocesi
Esercizi
spirituali
Per
ragazze dai 17 anni
1-5
agosto 2000 - Città alta
Proposti dalle Suore Domenicane del Santo Rosario
Tema: "Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, pane per la nuova
vita"
Per informazioni: 035.222 494
Per diciottenni
17-19 marzo; 24-26 marzo 2000 e 31 marzo -2 aprile 2000
Villa d'Ogna, Casa delle suore delle Poverelle oppure Botta di Sedrina,
Casa san Giuseppe
Proposti dalla Diocesi di Bergamo
Per informazioni: 035.278.203 o 035. 541102
Per diciannovenni
20-23 aprile 2000 - San Paolo d'Argon, Abbazia Oasi dello Spirito
Proposti dalla Diocesi di Bergamo
Per informazioni 035.278 203 o 035.541102
Per giovani
10-15 agosto 2000 - Casa san Giuseppe, Botta di Sedrina
Per informazioni 035.278 203 o 035. 541102
14-16
marzo 2000
Proposti dal Settore Giovani di Azione Cattolica
Predicatori: don Emanuele Personeni; sr Stefania Pusineri
Per laici
16-20 agosto 2000 - Casa san Giuseppe, Botta di Sedrina
Note: da mercoledì, ore 17, a domenica, ore 14
Per informazioni 035. 541102
Per
tutti
11-14 settembre 2000 - Somasca di Vercurago
Proposti da: Padri Somaschi
Predicatore: Padre Giuseppe Oltolina
Per informazioni: 0341.421 154; 0341.424 067
Per persone sofferenti
5-8 agosto 2000 - Casa san Giuseppe, Botta di Sedrina
Proposti dal CVS e UNITALSI con Ufficio per la Pastorale della salute e
della sofferenza della Diocesi
Per informazioni. 035.278 210 e 035.212 231
Per chi assiste persone sofferenti
21-23 gennaio 2000 - Casa san Giuseppe, Botta di Sedrina
Proposti dal CVS e UNITALSI con Ufficio per la Pastorale della salute e
della sofferenza della Diocesi
Per informazioni. 035.278 210 e 035.212 231
Itinerario battesimale nelle chiese di Almenno
31 marzo - 2 aprile 2000 oppure 29 - 31 ottobre 2000
Titolo: "Alla soglia di quella Porta"
Proposti dalla Diocesi di Bergamo
Per informazioni 035. 541102
Giornate
di Ritiro
Per
ragazze dai 17 anni
8-9 gennaio; 24-25 aprile; 20-21 maggio 2000 - Città alta
Proposti dalle Suore Domenicane del santo Rosario
Tema: "La Trinità: Mistero d'amore"
Per informazioni: 035.222 494
Per
giovani dai 19 anni
26-27 febbraio; 15-16 aprile 2000- Casa san Giuseppe, Botta di Sedrina
Tema: "Io sono la porta"
Per informazioni 035. 541102
Per giovani
14 maggio 2000 a Somasca di Vercurago
Proposta dai Padri Somaschi
Per informazioni: 0341.421 154; 0341.424 067
Per fidanzati
18-19 marzo 2000 - Casa san Giuseppe, Botta di Sedrina
Proposti da: Comunità della Casa san Giuseppe
Per informazioni 035.278 206 e 035. 541102
Per coppie di sposi
12-13 febbraio 2000 a Somasca di Vercurago
Proposti dall'Ufficio Pastorale del matrimonio e della famiglia
Tema: "La famiglia luogo del giubileo"
Per informazioni 035.278 206
26-27
febbraio 2000 a Rota d'Imagna, Casa "Stella Mattutina
Predicatore: Mons. P. Giorgio Pozzi
Per informazioni 035.23.92.83
Per catechisti
4-6 febbraio 2000 - Casa san Giuseppe, Botta di Sedrina
Proposti dall'Ufficio diocesano per la Catechesi
Per informazioni 035.278 229 o 035. 541102
Per adulti
Proposti dall'Ufficio diocesano per la Catechesi
31
marzo - 2 aprile 2000
per lavoratori e impegnati nel socio-politico
Per informazioni 035.278 208 o 035. 541102
3-4
giugno 2000
per impegnati nel socio-politico
Per informazioni 035.278 208 o 035. 541102
9-11
giugno 2000
Per informazioni 035.278 229 o 035. 541102
Per pensionati e anziani
23-24 marzo; 12-13 aprile 2000 - Casa san Giuseppe, Botta di Sedrina
Per informazioni 035. 541102