La storia della nuova parrocchia inizia poco prima della progettazione
del risanamento idrologico della borgata della Marranella. Il cardinale
Francesco Marchetti Selvaggiani, vicario generale del Santo Padre per la
città di Roma, il 2 luglio 1932, fu ricevuto in udienza dal Papa Pio
XI. Scopo dell'udienza era dei sottoporre al Pontefice, tra gli altri
problemi riguardanti la cura spirituale cittadina, le pressanti esigenze
del comprensorio della Marranella.
Il Papa dovette subito accogliere
favorevolmente le conclusioni alle quali era pervenuto il Suo vicario
generale, se il cardinale nel giro di tre mesi portò a termine gli atti
canonici , amministrativi e di reperimento del personale idoneo per
l'istituzione del centro parrocchiale.
Il cardinale Marchetti Selvaggiani pensò di
affidare la nuova parrocchia ai religiosi della Congregazione dei Figli
di Maria Immacolata, detti Pavoniani dal nome del fondatore il ven.
Ludovico Pavoni (1784-1849). Questi religiosi, appartenenti a una
Congregazione di origine bresciana, si erano da poco impegnati
pastoralmente nella nascente borgata di Centocelle, dove ora sorge la
parrocchia di S. Felice di Cantalice. In seguito avendo i Padri
Cappuccini, che in un primo tempo si erano rifiutati, accettato la
parrocchia di Centocelle, ai religiosi pavoniani fu affidata la zona
della Marranella.
La nuova parrocchia, nella sua composizione demografica, ben si
adattava alla loro missione specifica che il fondatore da più di un
secolo aveva loro affidato, quella di andare verso i poveri, gli
emarginati, verso gli ultimi e i più trascurati.