Quando nell'autunno del 1932 vi giunsero i religiosi Pavoniani, la
situazione della borgata era veramente desolante.
In una descrizione dell'ambiente urbanistico ed umano in cui era stata
chiamata ad operare la nuova parrocchia di San Barnaba alla Marranella,
databile poco dopo il 1933, il primo responsabile della parrocchia, p.
Giovanni Battista De Andrea, dà un quadro desolante di tutto il
comprensorio di Tor Pignattara:
<< Una buona metà degli abitanti è universalmente riconosciuta
come poverissima; l'altra metà quasi esclusivamente di condizione
povera, poiché di benestanti e di ricchi ve ne sono pochissimi. La gran
massa di quelli che lavorano non si suddivide equamente nella varietà
delle arti e dei mestieri, ma prevalentemente si specifica negli
impieghi dell'arte muraria, salvo un certo numero di spazzini, facchini,
fattorini e tranvieri. Avviene, quasi naturalmente, una eccedenza di
mano d'opera anche nel forte dei lavori che si svolgono nelle propizie
stagioni, ma una impressionante disoccupazione nei mesi invernali. Di
qui le risultanze della miseria vera e propria la quale, a lungo andare,
come diventa una compagna di vita, così suggerisce e facilita
tutto ciò che la miseria ispira >>.
Conseguenze inevitabili di questa tragica situazione di povertà sono
abitazioni malsane e del tutto prive di acqua e servizi; malattie tra le
quali dilagava la tubercolosi; la mancata frequenza della scuola della
gran parte dei numerosissimi bambini.
Nella sopra citata descrizione del rione, p. Andrea dice << Si
può affermare benissimo che domina in molti genitori una vera
noncuranza di provvedere ai figli il bene dell'educazione e
dell'istruzione scolastica; si possono calcolare i casi non infrequenti
in cui, anche volendolo, i genitori si vedono nella materiale
impossibilità di mandare a scuola i loro figli per la totale mancanza
di abiti decenti e delle indispensabili calzature; ma pur tenendo conto
di questi gravi inconvenienti, non c'è una proporzionata disponibilità
di posti nelle scuole per tutti coloro che dovrebbero usufruire
dell'insegnamento obbligatorio >>.
Ai tremendi problemi di sussistenza si aggiungono anche quelli provocati
dalla mancanza di un piano regolatore nel comprensorio: alle case
indegne di questo nome che sono la stragrande maggioranza si aggiunge
una rete stradale insufficiente per estensione che costringe a lunghi
percorsi: all'interno dell'attuale quartiere Prenestino Labicano era
quasi impossibile andare da una parte all'altra se non uscendo sulla
Casilina o sulla Prenestina e poi rientrare nella zona voluta.
Questo accadeva anche per raggiungere la prima chiesa di S. Barnaba da
parte dei circa tremila abitanti della borgata Galliano, il nucleo
abitato più prossimo alla parrocchiale. E poi le strade erano sterrate
e prive di illuminazione rendendo così ancora più incerta e pericolosa
la già precaria possibilità di comuicazione.