Le Passeggiate

 

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La riserva della

Valle delle Ferriere

 

La costiera amalfitana è universalmente nota per la singolare suggestione di un paesaggio unico al mondo, nel quale l'opera plurisecolare dell'uomo si è inserita in uno scenario naturale di eccezionale bellezza.

Tra i luoghi della Costiera, la Valle delle Ferriere è forse quello che più di ogni altro consente di immergersi in una natura ancora incontaminata.

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Situata tra i monti di Scala, la riserva ha beneficiato di una singolare posizione geografica, protetta infatti grazie ai costoni rocciosi dai freddi venti settentrionali, aperta prevalentemente alle correnti caldo-umide meridionali ed esposta agli effetti di un'elevata piovosità distribuita nell'arco di tre mesi, la valle ha conservato immutato nel tempo il suo microclima ed ha custodite intatte colonie di vegetali di epoche lontanissime.

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Woodwardia radicans

Tra queste specie che risalgono al terziario (qualche milione di anni fa) spiccano quelle termofile ed in particolare la felce gigante Woodwardia radicans, individuata per la prima volta dal botanico P.A. Micheli nel 1710, che solo qui ed in pochissime altre zone del nostro paese ha visto soddisfatte le proprie esigenze di umidità.

Accanto alla rara Woodwardia altre essenze ormai inconsuete nel paesaggio naturale europeo popolano quest'angolo unico della Costiera: vi si trovano non pochi esempi dell'elegante Pteris Cretica e colonie di Pteris Vittata, anch'esse felci termofili a diffusione pantropicale, sopravvissute nella Valle ai mutamenti ambientali intervenuti con le glaciazioni, nonché la sempre più rara pianta carnivora Pinguicola Hirtiflora e diverse specie proprie delle zone umide e submontane, come la Erica Terminalis e le bellissime orchidee dai colori ora vistosi, ora tenui e delicati.

L'intero ecosistema rappresenta insomma qualcosa di unico, di inestimabile valore scientifico e di di insostituibile fascino naturalistico.

Per queste ragioni l'intera area fu destinata a "Riserva Naturale Orientata" con D.M. del 29.3.'72 e qualche anno dopo inserita tra le 41 riserve biogenetiche italiane censite dal Consiglio d'Europa

 

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Torre dello Ziro

e Castello di Scalella

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Il Monte di Pontone, vero torrione roccioso che con il suo castello fu il centro difensivo di Scala e dello stato amalfitano. Il castello è diroccato ma ha lasciato numerose tracce nelle superstiti mura merlate, tracce di acquedotto e porte, e soprattutto la bella torre detta dello Ziro.

E' da identificarsi con la torre di San Felice, citata in documenti del 1151.

Appare molto ben conservata nella struttura a forma cilindrica caratterizzata da modanatura a toro sulla scarpa basamentale e da resti di merli in sommità.

Subì qualche trasformazione per adeguarsi alle nuove tecniche belliche nel XV sec.

La torre ancora oggi prezioso elemento panoramico, colpisce chiunque la rimira con la sua eleganza ed il muto richiamo ai tempi eroici dello stato amalfitano.

 

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Santa Maria dei Monti

 

 

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Punta d'Aglio

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Punta della Castagna e Castello Maggiore

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Fontana Carosa

 

 

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