araldica 12


Spina

Secondo il Crollanza la famiglia Spina è originaria di Amalfi, da dove si trasferì in Scala e qui, secondo il Del Treppo, entrò nella nobiltà tra la fine del XIII ed i primi del XIV sec.. Altri rami si diramarono in Napoli, Cosenza, Catanzaro e Messina.

Uno stemma della famiglia (di cui fa cenno il Camera), ora illeggibile, è scolpito sulla lapide tombale di Filippo Spina in abiti da guerriero, morto nel 1346, e oggi murata alla parete nella chiesa di S. Giovanni Battista di Pontone di Scala. Per il d’Afflitto la chiesa è quella di S. Filippo Neri, già detta di S. Matteo ap., sempre in Pontone.

Secondo vari autori esso è così blasonato: d’oro a tre fasce d’azzurro con la banda d’argento caricata di tre rose di rosso attraversante il tutto.

L’Ughelli, invece, nello stemma di Scipione, vescovo di Lecce (1591 +1639), pone le fasce di rosso mentre il Mansi indica un campo d’argento con la banda rossa.

 


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Staibano

Nobile famiglia documentata nel territorio amalfitano fin dal 1226, ed aggregata al patriziato di Scala nel 1589. Il Crollanza la segnala cnme originaria di Scala, ma con il cognome tratto dalla signoria che possedeva di Staibano, posta tra Lettere e Gragnano, attribuendole anche, oltre a Staibano, i feudi di Cesarano, Lauro, Nardò, Novella e Paterno. La famiglia però deve intendersi originaria di Maiori.

Dello stemma si conoscono due blasonature, entrambe riportate dal Crollanza.

La prima è uno scudo d’azzurro, alla fascia d’argento caricata di tre rose di rosso, accompagnata da quattro stelle d’argento tre in capo ed una in punta e l’altra uno scudo d’argento, alla fascia d’azzurro caricata di tre stelle d’oro, accompagnata da tre rose di rosso, due nel capo ed una in punta.

I due stemmi, contenenti gli stessi elementi, staranno certamente ad indicare due rami della stessa famiglia. Non sappiamo però se entrambi residenti in Scala o in altro luogo.

Rami si trovano anche in Maiori con Nicola che fu notaio nel 1374 ed in Amalfi con Pellegrino e Matteo che esercitarono la funzione di giudice rispettivamente nel 1390 e nel 1483

 


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Trara

Questa nobile famiglia di Scala usò come stemma uno scudo partito d’oro e di nero a due draghi addossati, colle teste rivolte ed affrontate, dell’uno all’altro.

Lo stemma come sopra descritto è scolpito in una lastra marmorea nel pavimento della chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta di Amalfi.

Altre lapidi, con stemma, erano in S. Chiara in Napoli e S. Pietro in Campoleone di Scala nella lapide tombale del XIV sec. Comune a due abati e dodici religiosi di casa Trara che hanno avuto morte e sepoltura comune.

Nel 1328 Angelo era rettore della chiesa di S. Marciano in Pontone di Scala.

Nel XIII sec. Un ramo si stabilì in Sicilia ed ebbe la baronia di Comitrici (Comitrini).

 


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