I CONSIGLI PER CHI CORRE
LA RESPIRAZIONE
La corsa di resistenza è essenzialmente uno sport
aerobico, e ciò significa che i muscoli lavorano al meglio in presenza di
un'adeguata quantità d'ossigeno, che arriva loro grazie all'aria inspirata dai
polmoni e trasportata dal sangue. Quanto più intenso è lo sforzo tanto
maggiore è la quantità d'ossigeno che i muscoli utilizzano, e si arriva anche
a delle situazioni in cui l'impegno fisico è così elevato che l'ossigeno non
è più sufficiente ed i muscoli, per continuare a sostenere lo sforzo,
producono in quantità elevata l'acido lattico. In questo caso, quando l'acido
lattico si accumula, si parla di sforzo aerobico.
Ecco quindi che la respirazione è un aspetto importante
per ogni disciplina sportiva di resistenza. Ogni atleta può svolgere degli
esercizi specifici che migliorano il tono e l'efficienza dei muscoli respiratori
(intercostali esterni ed interni, elevatori delle costole, scaleni ed anche
diaframma), come ad esempio ampie circonduzioni delle braccia, delle spalle,
anche associati ad atti inspiratori ed espiratori profondi. Anche la stessa
stimolazione respiratoria che si ha durante la corsa, soprattutto quando si
corre ad andature elevate, è sufficiente a migliorare l'efficienza dei muscoli
della respirazione.
Fino a pochi anni fa il consiglio che i genitori davano ai
figli che facevano attività sportiva, era quello di respirare sempre con il
naso perché era credenza che arrivasse più aria, che fosse più pulita ed
anche ad una temperatura ideale per non danneggiare le vie respiratorie ed i
polmoni. Ma se questo suggerimento è valido per gli ultimi due aspetti, non lo
è invece per il primo: respirando con il naso entra meno aria rispetto a quando
si respira con la bocca.
E' vero invece che la respirazione nasale rende l'aria più
pulita in quanto i peli e le ciglia delle cellule epiteliali del naso depurano
l'aria da eventuali polveri.
Per quanto riguarda invece la temperatura dell'aria
inspirata, respirare con il naso è certamente consigliabile quando fa molto
freddo, di solito quando la temperatura è inferiore a 0°.
In definitiva si può tranquillamente respirare con il naso
se lo sforzo fisico da sostenere è piuttosto blando, ma con l'aumentare
dell'intensità i muscoli hanno bisogno di maggior ossigeno e diviene naturale
spalancare la bocca alla ricerca di tanta aria. Se si volesse insistere a non
aprire la bocca anche quando il ritmo di corsa è sostenuto, ci si ritrova
presto in debito d'ossigeno con i polmoni che bruciano e le gambe pesanti per
l'accumulo di acido lattico.
Ci sono podisti che, preoccupati dal fatto che respirare
aria molto fredda possa danneggiare le vie respiratorie i polmoni, mettono sulla
bocca delle mascherine di tela in modo che l'aria si riscaldi. Questa è una
giusta precauzione quando la temperatura dell'aria è inferiore a 5° sotto
zero. Tuttavia, i veri pericoli sono limitati, a meno che già non si soffra di
patologie particolari delle vie respiratorie.
Molti atleti in questi ultimi anni fanno attività sportiva mettendo al naso degli specifici cerotti che dilatano le narici. In effetti, in questo modo dal naso entra anche il 30% in più di aria rispetto a quando non si usano i cerotti, ma in ogni caso l'aria che entra nei polmoni è inferiore a quella che si respira con la bocca. L'esempio più evidente è che in gara molti atleti, pur avendo il cerotto sulle narici, hanno la bocca spalancata alla ricerca di quanta più aria possibile.