Pathway Journal - Index Cultura
Settembre/Ottobre 1999SommarioAnno 1  - Numero 6

 Cinema 
        Anna Magnani 
        Mamma Roma 
        Deep impact 
        Festen 
        Il grande Hitchcock 
        Hitchcock: Gli Uccelli 
        La congiura degli innocenti 
        L'uomo dalla maschera di ferro 
        Notorius, l'amante perduta 
        Salvate il soldato Ryan 
        Sequel & Remake 
        Il sesso a Venezia 
        Star Wars: Episode I 
        Il grande Toto' 

 Cultura e società 
        Accadde a settembre... 
        L'amore in carcere 
        Catechismo a scuola: si o no? 
        Chi sono i macellai? 
        Confessione di un mammone 
        Se questa e' giustizia... 
        I delitti di Jack 
        Il palio di Asti 
        Lettera di un bambino abortito 
        La perfezione dell'anima... 
        Roswell, dov'e' la verita'? 
        Le Satire di Giovenale 
        Teatro: El Tannura 

 Libri e Fumetti 
         La vendetta nella letteratura 
         Dragonball: il manga 
         Maison Ikkoku alla ribalta 

 Musica 
         Labyrinth: Timeless crime 
         Marduk: Panzer Division Marduk 
         Meeting delle etichette indipendenti 

 Sport 
         L'Inter torna grande? 
         Atletica:  Siviglia '99 
         Mondo calcio 

 Green Corner 

 Aspettando il 2000... 

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GIOVENALE E LA SUA CITTA' 

E' innegabile che ogni qualvolta viene pubblicato un libro "denuncia" contro qualcuno o qualcosa, l'interesse generale per il soggetto in questione cresce vertiginosamente; è capitato con il famoso libro di Raffaele Costa "L'Italia degli sprechi", abbiamo un esempio lampante con "Via col vento in Vaticano" e la lista potrebbe ancora allungarsi a piacere. Ma il malcontento verso una determinata classe dirigente, o più semplicemente contro il comportamento degli stessi contemporanei è un sentimento molto vecchio, addirittura possiamo trovarne un esempio nell'antica civiltà romana. Scritte sicuramente tra il 100 e il 135 d.C., le "Satire" di Giovenale sono un classico esempio di denuncia e condanna contro un modo di vivere e un'organizzazione sociale fatta di corruzione, abusi di ogni genere e perversione. Non sappiamo molto su Giovenale, eccetto che visse tra il 55 e il 135 d.C.; sappiamo però che si accanì fortemente contro i suoi concittadini romani che ai suoi occhi erano colpevoli delle peggiori nefandezze possibili. L'autore non vive più nella Roma dei progenitori, dove gli uomini lavoravano e faticavano per il bene della comunità; ormai la città è irrimediabilmente corrotta da una spregiudicata classe politica che nemmeno Tangentopoli s'immaginava. Nelle satire, che sono sovente divertenti, ricche di umorismo nero e scritte con grande proprietà di linguaggio, troviamo sotto accusa tante persone, tra cui le donne romane, che vivono tessendo delitti contro i mariti e circondate di amanti ricchi e spregiudicati; viene descritta l'impossibile vita nella metropoli, ricca di assassini e delinquenti di ogni razza, pronti a farti fuori per il più futile motivo. Inoltre ci racconta tutte le malefatte che vengono organizzate contro poeti e scrittori, prima visti con rispetto dalla cittadinanza, adesso trattati peggio dei cani randagi. Roma è diventata una città che non teme più le ire delle divinità, tutto è lasciato al caso e se prima si interpellavano gli oracoli, adesso sono di moda le fattucchiere e le vecchie spudorate, pronte ad avvelenare i parenti per arricchirsi. Si tratta quindi di un libro critico ma altrettanto divertente, un piccolo capolavoro che viene dal passato e che, ahimè, ci ricorda che la nostra storia è scritta anche in queste pagine poco edificanti. 
 

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