Anna
Magnani
Mamma
Roma
Deep
impact
Festen
Il
grande Hitchcock
Hitchcock:
Gli Uccelli
La
congiura degli innocenti
L'uomo
dalla maschera di ferro
Notorius,
l'amante perduta
Salvate
il soldato Ryan
Sequel
& Remake
Il
sesso a Venezia
Star
Wars: Episode I
Il
grande Toto'
Accadde
a settembre...
L'amore
in carcere
Catechismo
a scuola: si o no?
Chi
sono i macellai?
Confessione
di un mammone
Se
questa e' giustizia...
I
delitti di Jack
Il
palio di Asti
Lettera
di un bambino abortito
La
perfezione dell'anima...
Roswell,
dov'e' la verita'?
Le
Satire di Giovenale
Teatro:
El Tannura
La
vendetta nella letteratura
Dragonball:
il manga
Maison
Ikkoku alla ribalta
Labyrinth:
Timeless crime
Marduk:
Panzer Division Marduk
Meeting
delle etichette indipendenti
L'Inter
torna grande?
Atletica:
Siviglia '99
Mondo
calcio
|
LA
CONGIURA DEGLI INNOCENTI
Siamo in una
cittadina del Vermont. La collocazione temporale...no, la collocazione
temporale non ha importanza, e del resto gli splendidi paesaggi del New
England suggeriscono una dimensione atemporale. In unatranquilla mattinatata
autunnale non c'e'niente di meglio che accostarsi ai paradisiaci boschi
del luogo, e dedicarsi all'hobby che "soddisfa l'istinto predatore dell'uomo":
la caccia!. Lo ha capito un vecchio pensionato, ex capitano di marina,
che dopo essersi messo l''animo in pace, con un discorso che farebbe accaponare
la pelle ai Verdi, si accinge a porre fine alla vita di una lepre. Brutta
sorpresa per il simpatico panciutello: la sua preda e'stata, disgraziatamente
per lui, un mammifero ben piu'evoluto della lepre: un uomo!!. Ebbene si',
il capitano si e'trasformato in un omicida, ma non e'il rimorso a questo
punto che lo tormenta, bensi'la speranza che la polizia non riesca ad indagare
sul caso, e, ancor peggio della polizia, i giornali, che non avrebbero
tardato a ribaltare l'accaduto, e a dipingerlo magari come un mostro, pur
di aumentare la tiratura delle copie.
Questo e'il pensiero che immediatamente affiora nella sua mente e non
puo'certo immaginare la reazione di tutti coloro i quali successivamente
paseranno nel bosco: una signorina attempata, che trova la situazione "imbarazzante",
e addirittura invita l'assassino a casa sua per "fare onore"alle ciambelline
da lei cucinate; una giovane donna col proprio figlio che sostituisce alla
freddezza-investita da un leggerissimo, recondito senso di colpa, che in
seguito verra'ampliamente giustificato-della "visitatrice"precedente con
una gioia contenuta, quasi un...compiacimento, come se anche lei, come
la signora precedente, fossero in qualche modo coinvolte nel caso...verra'poi
un vagabondo, che, approfittando del fatto che il morto non poteva reclamare,
gli ruba le belle scarpe (il vagabondo ricorda lo spaventapasseri, e la
vivacita'cromatica dei mocassini del morto le scarpette di Dorothy: per
un attimo sembra di essere nel Mago di Oz di Fleming); il quarto visitatore
del bosco e'un medico orbo che non si accorge dell' "ostacolo"rappresentato
dal cadavere per terra, e gli casca addosso (ma quando questo episodio
si ripetera'per la seconda volta si sentira'in dovere di chiedergli scusa!).
In seguito verra'fuori la personalita'di un artista, simpatico ma fallito,
che cava di bocca alla giovane signora il motivo per cui era cosi'fiera
per la morte di quell'uomo: era suo marito, e si era fatto vivo dopo tantissimi
anni reclamando il diritto di averla in moglie; lei, cedendo alle presioni,
decide di dargli una bottigliata in testa e cosi'...ecco una seconda potenziale
omicida!. Impossibile, due persone che contemporaneamente credono di aver
ucciso lo stesso uomo???sembra paradossale, lo e', e lo sara'ancor di piu'quando
si verra'a sapere che anche la signorina attempata e'convinta di avergli
agevolato il passaggio a miglior vita dandogli un colpo di tacco!. La verita'?sara'proprio
il medico orbo ad affermare che il povero Harry (questo il nome del cadavere)ha
avuto un normalissimo, comunissimo arresto cardiaco. Intanto pero'e'stato
seppellito e disseppellito piu'volte, a seconda di cio'che in un determinato
momento gli sembrava piu'conveniente.
Lieto fine per i quattro protagonisti della vicenda, che oltre a poter
dimostrare alle autorita', senza bisogno di sporcarsi la coscienza, che
il morto e'morto per conto suo, formano due coppie piu'o meno bene assortite:
artista/giovane vedova & vecchio capitano/signorina attempata. Del
primo poi qualcuno ha capito il suo estro figurativo, e ha deciso di comprare
tutti i suoi quadri.
Sbaglia chi lo definisce un Hitchcock minore: e'un delizioso surrogato
di humor britannico e slapstick preso dalle comiche americane; una cornice
naturalistica idillica che si fonde mirabilmente col tema della morte,
nonostante quel tripudio di rosso e oro suggerisca l'idea contraria. Senza
contare poi il tema della colpa presunta, una delle costanti del cinema
hitchcockiano, che viene trattato in una maniera del tutto innovativa.
Nonostante la serieta'dell'argomento (non dimentichiamoci che anche se
a un certo punto si ha l'impressione che i protagonisti si curino tanto
di un pupazzo, quel pupazzo e'in realta'un defunto!)i protagonisti vivono
il loro travaglio in un modo che non puo'che far inevitabilmente scaturire
la risata: hanno fretta di vivere, e per loro non esistono intricati labirinti
psicologici. Hanno paura della giustizia, ma basterebbe la certezza che
la polizia non indaghera'mai sul caso per fargli tornare immancabilmente
la serenita'. Dunque siamo ben lungi dalle atmosfere de "La donna che visse
due volte", ma se facciamo un piccolo sforzo riusciamo a trasformare in
un capolavoro questa onesta black comedy. Potremmo per esempio dire che
la noncuranza con cui i protagonisti sballottano il cadavere da un posto
all'altro potrebbe essere una metafora dell'edonismo che gia'dalla meta'degli
anni '50 sta affliggendo l'America, per poi trasferirsi in Europa; edonismo
che corrisponde a una considerazione da parte dell'uomo che la terra sia
divenuta una sorta di Eden in cui e'possibile spassarsela senza problemi.
L'uomo ama profondamente il mondo in cui vive: che diavolo vogliono questi
morti?facciano il loro mestiere di morti, e non secchino chi vuole vivere
in pace!.
E il funerale?non parliamone neanche: stai a vedere se adesso l'uomo
degli anni '50, che comincia a prendersi il vizio di non credere piu'a
nulla, si puo'preoccupare dell'importanza di un rito funebre coi fiocchi...
Stando cosi'le cose, la considerazione sarebbe davvero amara!.
Comunque, di considerazioni a priori se ne possono fare tante: stai
a vedere che probabilmente il genio della suspence voleva riposare un po'la
mente, e aveva deciso di fare una commedia bonaria per tutte le eta': probabilmente
lassu' si stara'sbellicando dalle risate sentendo questi intellettualismi
che ho cavato fuori...se cosi'fosse, ti domando scusa Alfred, anche a nome
di tutto lo staff del Pathway journal, che pende dalle mie labbra ignaro
del fatto che qualche volta posso sbagliare anch'io ^ _____ ^
Fra tante supposizioni, per fortuna c'e'anche qualche punto fermo: la
partitura di Bernard Hermann, qui alla prima delle sue collaborazioni col
maestro, che sottolinea, a colpi di fagotto e di controfagotto, la goffaggine
dei personaggi; il fatto che Hitchcock apare mentre attraversa la strada,
e che John Forsythe, l'attore che interpreta il disegnatore, presto verra'inghiottito
dalla serie TV Dynasty (ruolo che gli dara'popolarita'ma che sara'anche
un'autocondanna alla prigionia artistica)
Il resto e'vita
|