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IL
SESSO ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
Il recente festival dei film appena terminato a Venezia ci obbliga ad
esporre le nostre riflessioni. Alcuni mass-media hanno dedicato ampio
spazio alla recensione di film che altri hanno considerato pornografici,
tant'è che un quotidiano nazionale ha scritto "Vince la Cina,
vince il cinema aulico dell'Oriente. E perde secco il pornofestival. No
al sadomaso, al lesbismo, ai corpi sudati in primo piano".
E noi aggiungiamo che ha perso soprattutto il tentativo di far passare
come "opere d'arte" film che dovrebbero venir proiettati esclusivamente
nelle sale a luce rossa, anche se temiamo che in Italia, con qualche taglietto,
potrebbero a breve esser trasmessi da qualche Tv. Durante il festival si
è parlato di un'attrice nuda impegnata a farsi la pipì sui
piedi, di un'altra che si è documentata sugli spettacoli "hard"
per poter al meglio interpretare il copione richiesto, di scene di violenza
sado-maso, di "..maschi che per essere qualcuno devono mettersi la gonna..",
di registi anticonformisti, di un sessuologo cattolico che boccia un film,
in quanto l'adulterio non rafforza una coppia, mentre alcune suore lo promuovono
perché di loro gradimento ecc..
Secondo noi, però, si è tralasciato di discettare sul
principale protagonista di questo festival; l'ispiratore per eccellenza
di certe "opere d'arte" nelle quali non trovano spazio non solo i valori
etici, ma anche quei "valori condivisi", grazie a Dio, ancora dalla maggioranza
delle persone: l'amore tra un uomo ed una donna e verso il prossimo in
generale!
Le scene sadomaso, il travestimento, il lesbismo, la supremazia femminile
li hanno completamente spiazzati.
Secondo noi l'ispiratore di certi film non può che essere quel
personaggio di cui ci ha parlato recentemente anche il Papa: il diavolo.
Solo satana infatti può essere l'ispiratore di opere in pieno contrasto
con la Parola di Dio che, non dobbiamo
dimenticare, trova la sua sintesi nei comandamenti dell'amore verso
Dio ed il prossimo, simboleggiati da Gesù crocifisso. Gesù
stesso infatti spiega: "Perché non potete dar ascolto alle mie parole,
voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre
vostro" (Gv. 8,43). Ci stupiamo però che certi protagonisti "à
la page" non abbiano il coraggio di riconoscere i meriti di colui che,
volenti o nolenti, ispira opere in pieno contrasto non solo con numerosi
passi biblici, ma anche con i valori condivisi!
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