Pathway Journal - Index Musica
Settembre/Ottobre 1999SommarioAnno 1  - Numero 6

 Cinema 
        Anna Magnani 
        Mamma Roma 
        Deep impact 
        Festen 
        Il grande Hitchcock 
        Hitchcock: Gli Uccelli 
        La congiura degli innocenti 
        L'uomo dalla maschera di ferro 
        Notorius, l'amante perduta 
        Salvate il soldato Ryan 
        Sequel & Remake 
        Il sesso a Venezia 
        Star Wars: Episode I 
        Il grande Toto' 

 Cultura e società 
        Accadde a settembre... 
        L'amore in carcere 
        Catechismo a scuola: si o no? 
        Chi sono i macellai? 
        Confessione di un mammone 
        Se questa e' giustizia... 
        I delitti di Jack 
        Il palio di Asti 
        Lettera di un bambino abortito 
        La perfezione dell'anima... 
        Roswell, dov'e' la verita'? 
        Le Satire di Giovenale 
        Teatro: El Tannura 

 Libri e Fumetti 
         La vendetta nella letteratura 
         Dragonball: il manga 
         Maison Ikkoku alla ribalta 

 Musica 
         Labyrinth: Timeless crime 
         Marduk: Panzer Division Marduk 
         Meeting delle etichette indipendenti 

 Sport 
         L'Inter torna grande? 
         Atletica:  Siviglia '99 
         Mondo calcio 

 Green Corner 

 Aspettando il 2000... 

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PANZER DIVISION MARDUK (Marduk) 
(Osmose distribuito da Audioglobe) 

Finche' esisteranno gruppi come i Marduk il vero Black Metal non cessera' mai di esistere; brutale, violentissimo, velocissimo e malvagio fino al midollo. 
E cosi' i quattro svedesi sono tornati, puntuali come sempre con questo album che e' una vera e propria mazzata inflitta con tutta la crudelta' possibile e immaginabile sui vostri timpani, un attacco frontale continuato che dura ''solo'' trenta minuti, presentato sottoforma di un concept incentrato sulla guerra (attivita' molto cara all'uomo). Le varie canzoni infatti sono collegate fra loro da esplosioni, mitragliate e amenita' varie. 
Il disco scorre via seguendo i tipici canoni swedish style; senza alcun rallentamento o concessione a momenti atmosferici, del resto i fans sanno che Legion e soci hanno sempre odiato tastiere, voci femminili e quant'altro ha portato la nuova ondata Black Metal, e le tematiche non potevano che essere legate all'odio verso la Chiesa e al Satanismo per sigillare ancora una volta una coerenza a livello musicale e attitudinale che dura ormai da diversi anni. 
Selvaggi suoni di battaglia ci introducono alle prime note di questo disco micidiale, con la title-track. In una escalation di furia e violenza si continua con le seguenti ''Baptisme of fire'' e ''Christrapping Black Metal'', fino ad arrivare dopo altri quattro brani altrettanto ''bellici'' alla finale ''Fistfucking God's Planet'' (la traduzione di quest'ultimo titolo la lascio ai piu' intraprendenti fra voi). 
Consiglio questo disco, oltre che ai Black metallers piu' sanguinari, a tutti quegli adolescenti che stravedono per Marylin Manson, convinti di ascoltare musica estrema e satanica, poiche' e' giusto che sappiano cosa significa veramente suonare in modo oscuro e malvagio. 
In definitiva si tratta di un disco di Old-style Black Metal molto diretto, che soddisfera' senza dubbio il tipo di pubblico al quale e' destinato. 
Libate agli Dei svedesi!!!! 
 

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