Pathway Journal - Index Societa'
Settembre/Ottobre 1999SommarioAnno 1  - Numero 6

 Cinema 
        Anna Magnani 
        Mamma Roma 
        Deep impact 
        Festen 
        Il grande Hitchcock 
        Hitchcock: Gli Uccelli 
        La congiura degli innocenti 
        L'uomo dalla maschera di ferro 
        Notorius, l'amante perduta 
        Salvate il soldato Ryan 
        Sequel & Remake 
        Il sesso a Venezia 
        Star Wars: Episode I 
        Il grande Toto' 

 Cultura e società 
        Accadde a settembre... 
        L'amore in carcere 
        Catechismo a scuola: si o no? 
        Chi sono i macellai? 
        Confessione di un mammone 
        Se questa e' giustizia... 
        I delitti di Jack 
        Il palio di Asti 
        Lettera di un bambino abortito 
        La perfezione dell'anima... 
        Roswell, dov'e' la verita'? 
        Le Satire di Giovenale 
        Teatro: El Tannura 

 Libri e Fumetti 
         La vendetta nella letteratura 
         Dragonball: il manga 
         Maison Ikkoku alla ribalta 

 Musica 
         Labyrinth: Timeless crime 
         Marduk: Panzer Division Marduk 
         Meeting delle etichette indipendenti 

 Sport 
         L'Inter torna grande? 
         Atletica:  Siviglia '99 
         Mondo calcio 

 Green Corner 

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L'ORA DELL'AMORE 

Alcuni quotidiani hanno riportato la notizia di una proposta di legge per permettere ai carcerati d'incontrare un familiare in un luogo appartato 
all’interno del penitenziario, con possibilità quindi di poter fare l’amore. 

Che oramai il carcere in Italia stia somigliando sempre più ad un albergo penso che non vi siano più dubbi. Permessi d’uscita, televisione ed altri 
comfort rendono sicuramente meno espiativa la vita dei prigionieri. Del resto il nostro paese è così "accogliente" anche verso la delinquenza 
internazionale che per molti sfruttatori, ladri, rapinatori, violenti ecc. è diventato una specie di Eldorado. Onde evitare d’essere equivocato 
chiarisco subito che nessuno desidera che un condannato venga sottoposto a violenze o a torture o ad altri maltrattamenti, ma che la detenzione 
debba essere anche espiativa e costituisca un sicuro deterrente per l’orda dei delinquenti che oramai ci circonda. Ritengo che la pena comminata 
debba essere la risposta della società ad una legittima esigenza di giustizia che deve porre al riparo quanti osservano le leggi, soprattutto penali, 
dai delinquenti abituali; da quelli, in particolare, che la Bibbia nel libro dei Salmi chiama, senza falsi pietismi o buonismi, col nome di empi. La 
tendenza a togliere l’aspetto punitivo dalle azioni di difesa della società parte da lontano. Infatti a scuola difficilmente un alunno viene sospeso, 
nonostante a volte alcuni compiano azioni delinquenziali, e prima che un ladro finisca in galera ne passa di tempo. Medesimo trattamento vale 
per i teppisti da stadio! Gli stessi preti non predicano più l’inferno o il purgatorio! Perché? Il principe di questo mondo sta tentando di eliminare 
la paura dell’inferno affinché ciascuno si senta in diritto di fare ciò che vuole senza alcun timore, anche violando i comandamenti, tra i quali: 
"Non uccidere, non rubare, non commettere adulterio, non dire falsa testimonianza ecc." con danno enorme per l’intera società. Una pena, anche 
se temporale, stimola la riflessione sul Purgatorio e sull’Inferno. Eliminare dalle pene gli aspetti punitivi ed espiativi, oltre a costituire un’offesa al 
comune sentimento di giustizia spiana la via......all’inferno. Lo sapeva molto bene S. Giovanni Bosco che ai suoi ragazzi di Valdocco (tra i quali vi 
erano dei disadattati e dei piccoli delinquenti) predicava tutte le sere i Novissimi. Ma lui era un santo! 

Ma torniamo all’ora dell’amore! 

Se verrà introdotta la possibilità di un familiare di poter "incontrare" nell’intimità il partner, sicuramente sorgeranno dei problemi. Vediamo quali? 

Chi avrà il diritto a questi incontri? Le coppie regolarmente sposate o anche i conviventi? E chi non fosse convivente ma avesse un’amica o un 
amico (a seconda del sesso del prigioniero)? E se il prigioniero fosse gay? O preferisse i viados? E quanti non conoscono nessuno o nessuna, 
ma hanno ugualmente diritto a soddisfare le loro esigenze sessuali? Chi dovrebbe provvedere a fornire loro compagnia? Lo Stato, naturalmente! 
Facendola pagare, ovviamente, ai pochi onesti che "tirano la carretta"! 
 

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