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LA
PERFEZIONE DELL'ANIMA...
Nel 1970 viene
approvata alla Camera la legge sul divorzio ad opera di Loris Fortuna del
PSI e del collega Baslini con 325 voti a favore e 283 contrari.
Venne istituita fondamentalmente come rimedio al fallimento della vita
coniugale, dando luogo a vivaci polemiche che culminarono nel referendum
del 1974 il cui esito fu favorevole al mantenimento di tale legge, che
venne poi modificata nel 1987.
In Italia, il codice civile del 1942 prevedeva come unico motivo di
scioglimento del matrimionio la morte di uno dei coniugi, ed esprimeva
percio' l'idea dell'indissolubilita' del matrimonio; anche in caso di separazione,
il legame tra marito e moglie rimaneva infatti valido, impedendo dunque
loro di celebrare nuove nozze.
Nell'antichità invece, poiche' si riteneva che il matrimonio
avesse lo scopo di assoggettare la moglie al controllo del marito, lo scioglimento
del matrimonio era la conseguenza del ripudio della moglie da parte del
marito, il quale la considerava di sua proprieta'.
Nel diritto greco era previsto che in caso di ripudio il marito restituisse
la dote alla moglie. Nel diritto romano il matrimonio era considerato un
accordo liberamente concluso da due persone e terminava quando veniva meno
la manifestazione di quell'accordo, cioe' il legame affettivo tra i coniugi
(in latino detto ''affectio maritalis'').
Nel diritto moderno, che ha riaffermato il modello di matrimonio proprio
del diritto romano, si e' conservata l'idea della scioglibilita' del legame
matrimoniale con il divorzio quando i coniugi non intendano più
vivere insieme. Il divorzio non è invece contemplato nell'ordinamento
della Chiesa cattolica, il diritto canonico, perché secondo l'insegnamento
cristiano il matrimonio e' un'unione indissolubile di carattere religioso.
Questa legge fu allora, nel 1970, un grandissimo passo verso la liberta'
dell'individuo, ma ai tempi moderni rischia di diventare una vera e propria
piaga sociale. Infatti basta guardare i numeri per capire.
Nel 1970 si registrarono 5500 divorzi, ma all'indomani della nuova
legge nel 1971 ben 29.000, dal 1972 al 1980 la media annua era di 40.000,
dal 1981 al 1985 la media annua era di 45.000, e infine si e' assistito
al boom degli anni '90 con una media annua di 65.000 divorzi che rappresentano
il 22% dei matrimoni.
Ma da sottolineare e' soprattutto il fatto che il numero dei matrimoni
si e' quasi dimezzato, infatti prima del 1970 erano in media 400.000 l'anno,
mentre negli anni '90 erano 295.000.
Mentre prima divorziavano una coppia su 80 oggi un matrimonio su 4.7
fatllisce.
Ma in questa media molto diversi sono i dati regionali.
Val d'Aosta 1 su 2--Liguria 1 su 2,1-Piemonte 1 su 2,6 Lombardia 1
su 3,2--Alto Adige-TN 1 su 3,5--Veneto 1 su 4,8--Friuli 1 su 2,4--Emilia
R. 1su 2,5-Toscana 1 su 3,0 --Marche 1 su 4,9- Umbria-Lazio 1 su 4,0--Abruzzo
1 su 6,7--Molise 1 su 11,3-Basilicata 1 su 14,2 Calabria-Campania 1 su
9,0--Puglia 1 su 9,8--Sardegna-Sicilia 1 su 6,8.
I fattori di questo brusco incremento sono costituiti principalemte
dalle migliori condizioni economiche della coppia, per gli impegni di lavoro
di entrambi, ma soprattutto l'emancipazione della donna che ha spazzato
via il piu' grosso pregiudizio, quello di vivere sola, e con il proprio
lavoro essere riuscita pensare a se stessa e ai figli.
Da un'inchiesta televisiva pero' è venuto fuori qualcosa di
sconcertante per quanto riguarda le cause che hanno spinto ultimamente
gli italiani al divorzio.
Alla domanda ''Cosa l'ha spinta a pensare di divorziare?'' molti hanno
risposto che non sopportavano il modo in cui il marito o la moglie maltrattavano
il povero tubetto di dentifricio o che il marito quando si spogliava buttava
i vestiti in terra....o altre futili ragioni.
Questo mi ha indotto ad una attenta riflessione sull'amore e sul motivo
per cui ci si sposa...
Platone diceva che le anime gemelle sono rarissime da trovare perche'
divise a meta' come una mela alla nascita, per quanto si cercasse di trovare
l'altra meta' mancante...c'era sempre qualche lato che non combaciava...perche'
tutte erano simili ma nessuno rappresentava la meta' perfetta...
Allora i pochi che nella vita riescono a vivere insieme o sono fortunatissimi
e sono riusciti a trovare la meta' ideale della mela oppure riescono a
sopportare quelle imperfezioni che non combaciano.
Credo che il motivo di un matrimonio sia il profondo amore che lega
due persone, e questo vuol dire che anche dopo 40 anni di felice unione
quando i figli se ne saranno andati da casa e quei due poveri coniugi si
troveranno a cena uno di fronte all'altro invecchiati dal tempo vedranno
sempre negl'occhi di ognuno il motivo per cui si sono sposati. E il motivo
era e rimane il grande amore che ci scalda il cuore nelle fredde mattine
di gennaio e nei caldi pomeriggi di agosto, sotto l'acqua e sotto il sole
non bisogna mai farsi annebbiare i sentimenti dalla moderna vita frenetica
o dall'emancipazione sociale.
Bisogna sempre ricordare che persone con anime perfette non ne esistono
o come diceva Platone non si riescono a trovare per quanto uno giri.
Se ami veramente devi saper adorare la persona che hai davanti e amare
profondamente i piccoli difetti del tuo lui o della tua lei perche' fanno
parte del carattere e della personalita' della persona per cui ogni giorno
lotti.
Questo ragionamento fa parte della mia filosofia di vita e rende il
mio amore speciale anche se credo di aver avuto una fortuna sfacciata e
Platone sa' perche'............
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