Anna
Magnani
Mamma
Roma
Deep
impact
Festen
Il
grande Hitchcock
Hitchcock:
Gli Uccelli
La
congiura degli innocenti
L'uomo
dalla maschera di ferro
Notorius,
l'amante perduta
Salvate
il soldato Ryan
Sequel
& Remake
Il
sesso a Venezia
Star
Wars: Episode I
Il
grande Toto'
Accadde
a settembre...
L'amore
in carcere
Catechismo
a scuola: si o no?
Chi
sono i macellai?
Confessione
di un mammone
Se
questa e' giustizia...
I
delitti di Jack
Il
palio di Asti
Lettera
di un bambino abortito
La
perfezione dell'anima...
Roswell,
dov'e' la verita'?
Le
Satire di Giovenale
Teatro:
El Tannura
La
vendetta nella letteratura
Dragonball:
il manga
Maison
Ikkoku alla ribalta
Labyrinth:
Timeless crime
Marduk:
Panzer Division Marduk
Meeting
delle etichette indipendenti
L'Inter
torna grande?
Atletica:
Siviglia '99
Mondo
calcio
|
CONFESSIONE
DI UN MAMMONE RECIDIVO
Se ho imparato una cosa durante i miei anni di scuola, dalle medie alle
superiori, sulla storia, è proprio, che essendo tale, è fatta
di corsi e ricorsi, di cicli che si ripetono inesorabilmente, di fatti,
di battaglie, di guerre sanguinose e conquiste cruente, che, però,
nonostante tempo (inteso come periodo storico) e spazio (inteso come luogo
degli avvenimenti), hanno sempre lo stesso filo conduttore, la stessa matrice.
In realtà questa introduzione non ha molto a che vedere con l'argomento
che vorrei trattare (forse meno storico e più sociale) e di cui
ne sono partecipe, ma paradossalmente la nostra epoca, forse, sarà
la prima, che anche se lievemente, si discosterà dai dettami che
la storia nell'arco dei secoli ci ha imposto, non certo, quindi, per guerre,
carestie e pestilenze, ma almeno per comportamenti che si sono tramandati
per secoli e secoli, per generazioni e generazioni; sto parlando dei valori,
quei capisaldi che ogni civiltà ha sempre imposto.
Analizzando oggettivamente l'evoluzione della nostra specie, ma in
fondo anche di ogni essere vivente conosciuto sulla terra, lo scopo primo,
è sempre stato la procreazione, e in particolare, il nostro, come
esseri evoluti, è stato la famiglia, nascere, raggiungere l'età
della ragione, per poi lasciare il prima possibile la propria casa e i
propri cari, con lo scopo di crearsi un'altra casa e altri cari. Ovvio,
le eccezioni ci sono sempre state, quindi zitelloni e zitellone non sono
una mia scoperta (anche se sono un'altra cosa rispetto al mio caso), ma,
almeno parlo per la mia generazione, il fenomeno del mammone incallito
sta prendendo sempre più piede, e anche se a piccoli passi si assiste
sempre di più a matrimoni di ultra trentenni e oltre, e meno a matrimoni
di baby coppie.
Vogliamo dare la colpa alla civilizzazione, al progresso, all'emancipazione,
alla globalizzazione (un termine un po' troppo usato e abusato ultimamente),
alla carriera e ai soldi. Certo, questi sono le conseguenze del 19esimo
e del 20esimo secolo, ma sono il vero e unico motivo? Forse si, ma questa
versione di tendenza secondo me è dettata anche da altre esigenze,
meno materiali, meno terrene. Non grido certo all'allarme, non rischiamo
certo l'estinzione, ma guardandomi un po' in giro, nonché, nel mio
caso, molto vicino (tipo allo specchio), ho notato che il matrimonio
non è più il primo obbiettivo dei giovani d'oggi, me compreso
se non si fosse ancora capito (ma ne dubito), e devo dire, che almeno nel
mio caso ci dormo benissimo la notte, nel senso che sto proprio bene così
e non mi vergogno di ammetterlo. Non voglio con questo dire che non intendo
sposarmi mai, e credo di comprendere con questa affermazione il pensiero
di molti miei "colleghi/colleghe" che la pensano come me, quello che voglio
cercare di spiegare è che le motivazioni di tale comportamento,
come dicevo prima, forse non sono legate ai motivi sopra esposti, ma ai
vantaggi che tale status dà in questo nostro periodo storico rispetto
ai precedenti:
Vitto e alloggio gratuito o quasi, visto che per quelli che come me
sono assaliti dai rimorsi, partecipare al budget familiare con saltuari
contributi monetari è comunque necessario, per non dire scusante,
anche se tali contributi non rappresentano minimamente la spesa di una
famiglia propria.
Libertà totale e incontrastata nel territorio casalingo, egemonia
predominante del figlio sul genitore, perché si sa, dopo i 25 anni
di età i figli prendono il sopravvento sul povero genitore pensionato,
che come in un accordo tacito passa il "testimone", o lo scettro, che dir
si voglia, al figlio, che in cambio garantisce la sua presenza giornaliera
entro le mura natali.
Ma soprattutto amore libero, inteso non certo come nuovo gigolò
degli anni 2000, che va dietro a ogni gonnella che passa, ma come "saggio
pensatore" che prima di prendere una decisione così importante come
quella del matrimonio, vuole poter fare esperienze per valutare al meglio
tale scelta e soprattutto per non trovarsi impreparato e sprovveduto.
Condizione della donna, che da umile serva è passata a spietata
concorrente (ed è giusto così) del padrone maschile.
Diciamola tutta, i motivi che spingevano a sposarsi, oltre L'AMORE,
che rimane comunque al primo posto, erano legati alla condizione familiare
e sociale, il matrimonio era visto come una unione per poter affrontare
le situazioni avverse della vita, come dire che l'unione fa la forza, in
due si combatte meglio, i figli, poi, erano nuove braccia per lavoro, (vedi
proletariato), oggi, invece, almeno nei paesi sviluppati, queste grosse
problematiche sociali, vanno scomparendo, il tasso di disoccupazione aumenta,
non c'è lavoro, certo, ma con un paio di stipendi da operai, si
può garantire una vita decente per se e per i propri figli, e la
mia generazione è quella che ne sta approfittando di più.
Siamo quelli, che abbiamo potuto studiare, che non abbiamo dovuto passare
tra pestilenze e guerre, tra fame e povertà, condizione, invece,
che ben conoscono i miei genitori , che hanno vissuto il periodo del dopo
guerra, e la crisi degli anni '60. Siamo quelli che sono cresciuti con
la libertà già ben stretta fra le mani.
E quindi non c'è da meravigliarsi se i valori sono cambiati,
anche se per essere precisi dovremmo dire che hanno subito una trasformazione.
Ci sposiamo meno, va bene, ma forse, ci sposiamo meglio, e alla fin
fine, tutto torna come prima, il mammone incallito sfrutta la sua situazione
finché può, ma poi, prima o poi, anche lui ci casca, perché
si sa........alla natura non si comanda.......COME LA STORIA C'INSEGNA!!!!!!!
|